Gran Turismo 7 Power Pack: idea meravigliosa, ma GT Sophy 3.0 delude – Recensione PS5

Annunciato a sorpresa durante l’ultimo State of Play, il Power Pack di Gran Turismo 7 è stato accolto con interesse da parte dell’intera community di Gran Turismo. Un DLC a pagamento, finora l’unico nei quasi quattro anni di vita di questo GT, che prometteva di fare quello che, diciamocelo, ci aspettavamo da anni sul titolo con gli update mensili: una carriera con eventi a tema che omaggiano sia la scena tuning e delle gare clandestine giapponesi (tra cui una gara a Tokyo da fare a velocità folli), sia soprattutto il motorsport, ricreando campionati anni ’90 come il DTM, il JGTC o le gare Gruppo C. Qualcosa di bellissimo, e che ha destato ancora più hype grazie alla conferma che nelle gare avremmo affrontato Sophy 3.0, una IA aggiornata che è ora capace di gestire cambi di condizioni meteo e elaborare strategie di conseguenza. Sfortunatamente, non è tutto oro ciò che luccica e questo DLC presenta più di una magagna che gli impedisce di esprimere al meglio il proprio potenziale e che, in realtà, sembra quasi un esperimento in vista di Gran Turismo 8. Un esperimento che però va acquistato.

Gran Turismo 7: Power Pack offrirà gare a tema e ben quattro Endurance!

Partendo con ordine, è bene mettere in chiaro cosa il giocatore si troverà ad affrontare nel Gran Turismo 7: Power Pack, ossia 50 gare dove sarà possibile (e necessario, per chi ha bisogno di adattattamento) anche partecipare a una sessione di Prove Libere e una sessione di Qualifica che deciderà l’ordine di piazzamento della griglia. Ci troveremo di fronte a cinque rami tematici, e di questi, quattro porteranno allo sblocco di gare Endurance a tema. Per la precisione, affronteremo due 24 Ore (24 Ore del Nurburgring su GT3 e 24 Ore di Le Mans su vetture Gruppo C), una 6 ore di Suzuka con vetture GT500 e una 8 Ore di Spa con vetture GT1. Per partecipare alle gare sarà necessario pagare una tassa di iscrizione, generalmente economica (considerando anche i 5 milioni inclusi nel DLC), e l’emorragia di crediti del giocatore finisce qui.

Non sarà infatti necessario acquistare o modificare un’auto, e questo perché le auto le offrirà il gioco stesso. Un’idea che in realtà va più verso il concetto di Missioni che verso la carriera classica di GT, e questo risulta coerente con le affermazioni fatte da Yamauchi nell’ormai lontano 2022, quando promise l’arrivo di nuove missioni tra cui gare Endurance. Questo significa però che non potremo sfoggiare la nostra auto, cosa che onestamente mi auguravo di poter fare, quantomeno per dare un senso a quei 18 milioni spesi sulla Porsche 917k. Questo è però un vezzo mio, perché comunque la scelta di imporre delle vetture non va né contro la natura di Gran Turismo, che da sempre ci ha abituato ad auto scelte da Polyphony, né va a rovinare l’esperienza.

Polyphony Digital ha fatto un piccolo capolavoro nel ricreare le auto da corsa

La varietà dell’offerta è notevole. Come già detto, si passa da gare DTM a gare Gruppo C, spaziando poi per GT3, JGTC (500 e 300), Gruppo 4, gare a tema Porsche e americane, gare con vetture modificate in base a varie potenze, arrivando addirittura a farci guidare una Skyline capace di raggiungere i 400km/h a Tokyo. La scelta è davvero sconfinata e le auto risulteranno tutte esteticamente convincenti e ben contestualizzate. Tutte eh! Nessuna esclusa. Per carità, chi gioca online in comunity dedicate è abituato a certe cose, ma è sempre piacevole vedere Polyphony dedicarsi a questa tipologia di eventi.

Alcune delle vetture sono così belle da vedere che quasi ti senti limitato nel dover scegliere solo tre delle vetture che coprono la griglia, senza tra l’altro poter scegliere la livrea (e questo è un punto negativo che non vede giustificazioni, per quanto mi riguarda). In ogni caso, ognuna delle auto che ci verranno proposte risulterà elaborata in modo sapiente, con solo alcune che peccano di un assetto un po’ “pazzerello” o di qualche modifica oggettivamente senza senso. Qual è lo scopo, ad esempio, di farmi guidare una 595 degli anni ’60 o una Ford GT del medesimo periodo per poi metterci un cambio sequenziale moderno? Il bello di quelle vetture è usare il cambio ad H, dannazione.

Le tre vetture non ricopriranno solo un ruolo di favoritismo, ma faranno anche da selettori di difficoltà, con la vettura più lenta che rappresenterà anche quella con cui sarà più difficile vincere, sebbene in alcuni casi sembri quasi il contrario. Le gare sono inoltre ripetibili (con premi annessi) e, dopo essere avanzati nei vari rami, arriveremo a sbloccare sei vetture inedite, tra cui una Supra ‘LM’ perfetta per chi vuole fare una replica della Le Mans del 1995 o, ancora, una Ford Mustang ispirata alla Trans Am che, all’occorrenza, può essere trasformata in una vera Stock Car.

Arrivano finalmente i weekend di gara in offline

Scesi in pista, partiremo con le prove libere che, ripeto, trovo siano necessarie per prendere dimestichezza con gli assetti proposti dal team di Polyphony Digital (non sempre perfetti, e con questo mi riferisco soprattutto alla Porsche 911 ’73 a Dragon Trail) e, cosa non da poco, ammirare anche le vetture dell’IA, tutte ricreate con livree ispirate a quelle reali e che avevamo già visto in qualche sporadica – e bella – gara online o in altrettanto sporadiche Sfide Settimanali, dove però c’era quell’aspetto FOMO che guastava il tutto. “Se non le faccio ora, non le faccio più“… insomma, non bellissima come cosa. Fortunatamente il DLC colma proprio questo difetto, visto che le gare incluse sono una versione estesa e rivista, nonché ripetibili quando si vuole. Purtroppo, però, è dalla qualifica che emergono i primi problemi di questo Power Pack.

Tutto parte, in realtà, proprio da Sophy 3.0. Questa IA, che sulla carta permette cose che con Sophy 2.0 erano impossibili quali, appunto, fare strategie di gara in condizioni di meteo variabile (inteso come pioggia, ovviamente), non è purtroppo tarata ottimamente. Il fatto stesso che il giocatore si trovi a dover scegliere un’auto come selettore di difficoltà lascia intuire che, per volontà o meno, questa IA non è ancora velocissima. In realtà, allo stato attuale, io l’ho trovata proprio lenta. Essa fa spesso linee che non sono comprensibili e la vera difficoltà che sto trovando derivano proprio dal fatto che il giocatore si troverà a guidare auto nettamente più lente di quelle governate dalla IA, oltre al fatto che l’IA in partenza ha un grip senza senso. Insomma, se avete una vettura 2WD, preparatevi a fare il gambero in partenza.

Sophy 3.0, pur con i suoi lampi, delude

Questo cosa comporta? Beh, ci troveremo a dover andare fortissimo nel guidato per recuperare le posizioni perse in partenza e compensare l’enorme differenza in rettilineo (in alcuni casi, parliamo di un secondo e mezzo in un km scarso). Ciò da una parte ci porta a migliorare, ma al tempo stesso è quasi impossibile fare una bagarre seria, una di quelle dove due auto si trovano affiancate anche per un giro intero. Al primo rettilineo, loro scappano, e se per qualche ragione sei tu a trovarti davanti nel settore guidato, tempo 3-4 curve e li semini perché sono piantati e fanno traiettorie stupide. E, ancora, qualora tu non li seminassi, beh… devi guardarti nello specchietto perché faranno dive bomb folli che nemmeno Max Verstappen in gioventù avrebbe mai pensato. Cosa volevano fare qui? Un simulatore di lobby pubbliche? No perché va bene che me lo fai una o due volte, ma alla terza sarò io a mandarti a Suzuka partendo da Fuji. C’è sfida? Sì, assolutamente. È una sfida “bella”? Per quanto mi riguarda, no. Non sempre. Anzi, spesso mi sono trovato a pensare che l’IA vista nelle gare Peperoncino mi ha convinto di più, dal punto di vista velocistico. E quella era l’IA classica di GT, non Sophy. Una IA che anche PlayStation 4 può gestire.

La cosa che però più mi lascia perplesso però non è nemmeno la scelta limitata di auto, che onestamente accetto come BoP, ma è proprio il livello generale di Sophy. Trovi infatti un paio di auto guidate dall’IA che sono competitive, ma sono seguite poi da auto che via via diventano più lente, al punto che alcune auto pagheranno distacchi di undici secondi al giro in una gara come potrebbe essere quella della Civic a Tokyo. Due minuti di pista, ragazzi. Non credo di peccare di eccessiva severità nel fare notare come questa cosa sia tutto tranne che normale e, onestamente, ritengo sia assurdo pensare che questo sia qualcosa di voluto. In caso contrario, non capisco cosa volessero creare in Polyphony. Sicuramente non è un modo per permettere a chi è meno pratico di avere comunque bagarre, visto che quello scopo è riservato alle auto in sé. Nel rally, poi, Sophy semplicemente non va. Io in quella disciplina sono tutto tranne che decente, tanto da odiare ogni Time Attack Challenge rallyistico, eppure non ho avuto problemi a rifilare distacchi siderali al primo dei bot.

Il Power Pack non è da buttare, ma c’è del potenziale inespresso

E scrivo tutto ciò con rammarico, perché il potenziale per fare qualcosa di davvero clamoroso c’era tutto. Quelle gare, così concepite, con quella griglia di vetture, sono bellissime e ti viene quasi da dire “peccato” perché le vorresti provare tutte, però poi questo stupore si scontra con quella realtà rappresentata da Sophy e quasi tutta la magia svanisce. Uso il quasi perché capita la gara bella di tanto in tanto, ma ribadisco: lo è perché Sophy nel guidato è generalmente lentissima, e si risveglia per assurdo solo quando ci troviamo a dover duellare con loro. Lì si vede effettivamente la differenza tra Sophy e l’IA normale, con la prima che tenterà i già citati Dive Bomb (non proprio apprezzatissimi) o, cosa ben più apprezzata, tenterà l’incrocio appena arriveremo lunghi nelle frenate. E lo fa in un modo davvero naturale.

Peccato che per il resto sia una IA che semplicemente non va a parità di mezzo. Ora, non dico che uno debba scontrarsi con la Sophy vista nella demo di inizio 2023, perché quella è roba aliena e che solamente gli “alieni” potrebbero trovare divertente, ma onestamente non è nemmeno questo il modo per renderla gestibile. La Sophy delle gare personalizzate non è così, è una Sophy che risulta divertente pur andando decentemente in curva. E a prescindere dal discorso velocità, non si poteva rendere la griglia più omogenea senza che si assistano a distacchi da multiclasse quando il multiclasse nemmeno c’è? Ovvio che si poteva, e a questo punto mi auguro che arrivi una patch a sistemare almeno questo aspetto.

Prima però di dare una conclusione definitiva alla recensione, voglio fare almeno un paio di gare endurance, così da capire come si comporta l’IA su gare estremamente lunghe (su cui anche io ho maturato una certa esperienza, grazie alle varie community online che si sono inventate stratagemmi impensabili per organizzare gare di durata online) e, soprattutto, capire come funziona il sistema di salvataggio attuale. Perché sì, c’è un modo per salvare nelle Endurance, solo che è così strano da sembrare quasi non voluto, come se mancasse effettivamente un tassello nel puzzle. Qualcosa del tipo… boh, salvare nei pit come in Gran Turismo 5, magari?

Dunque: ne vale la pena?

Per il resto, il Power Pack è un prodotto che poteva nascere decisamente meglio, ma che quantomeno riaccende le speranze per un Gran Turismo 8 dove la carriera sarà degna di un GT e dove Sophy sarà una costante, augurandoci ovviamente che quest’ultima venga affinata ulteriormente. Anzi, proprio questa diversificazione di classi dà quasi l’idea che Polyphony stia cercando di capire cosa proporre per il capitolo successivo, conscia magari che Gran Turismo 7 non si è rivelato il GT definitivo che tutti, me compreso (col senno di poi), si aspettavano. Vale l’acquisto? Onestamente, dipende. Se vi manca la bellezza di partecipare a una gara endurance ‘ufficiale’ o gare a tema e siete comunque alla ricerca di una IA che, con tutti i suoi problemi, risulti comunque più competitiva di quella classica, può valere la pena, considerando anche che è l’unico DLC acquistabile ed esso include anche sei vetture che sicuramente faranno gola agli appassionati. In caso contrario, aspettare è sempre un’opzione.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto:
7
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