Home Recensioni Gran Turismo 7 Recensione (PS5): Una lettera d’amore al mondo dell’auto

Gran Turismo 7 Recensione (PS5): Una lettera d’amore al mondo dell’auto

Ecco la nostra recensione di Gran Turismo 7, cari Gametimers!

Dopo poco più di un anno e mezzo dall’annuncio, avvenuto insieme a quello di PlayStation 5, Polyphony Digital è finalmente pronta a far debuttare il suo nuovo simulatore di guida, e quale occasione migliore se non per il 25° anniversario della serie più longeva, e venduta, di PlayStation? Noi di GameTime l’abbiamo recensito per voi, spolpandolo il più possibile in questi giorni e, vi confessiamo, senza nemmeno riuscirci, tanto è vasto!

Sarà il GT migliore di sempre? Lo scoprirete solo nella recensione. Ma prima, un piccolo sportello dedicato agli ultimi cinque anni della serie, così da indirizzarvi poi nella recensione vera e propria. È doveroso, ai fini di farvi comprendere perché Polyphony, con Gran Turismo 7, ha dato tutto pur di ristabilire un concetto chiaro e semplice: il Re è tornato, all’insegna del car-porn più viscerale.

1 Premesse

Sono passati ormai oltre quattro anni da quando, in quel del 17 ottobre 2017, Gran Turismo tornava su PlayStation con GT Sport, un titolo estremamente valido ma che non seppe conquistare né la stampa né il pubblico, almeno al lancio. Il gioco presentava infatti pochi contenuti e, soprattutto, l’assenza di una modalità Carriera, da sempre punto di forza di GT.

A poco sono serviti i numerosi miglioramenti che Polyphony, all’epoca, apportò nella serie. La presenza del miglior editor di livree in game di sempre, o una fisica migliorata e che teneva conto dell’elettronica di diverse vetture (ATTESA o il PTV+, con tanto di ruote posteriori sterzanti), e che ha ricevuto pareri positivi da tanti piloti professionisti, soprattutto dal mondo del FIA GT, non sono riusciti a distogliere lo sguardo da quella modalità single player così scarna.

Neppure il sonoro, finalmente migliorato e ora davvero degno di un racing game, con campionamenti che in alcuni casi rasentavano la perfezione (anche se in altri no), era abbastanza. E addirittura lo stesso online, che da lì in poi avrebbe dettato uno standard del mondo sim-racing su console, è stato poco considerato.

Polyphony Digital ha tentato di dare un secondo volto a GT Sport riuscendoci solo in parte, ma nel farlo ha dato vita a uno dei migliori supporti post-lancio che si siano mai visti nell’industria. Oltre due anni e mezzo di contenuti gratuiti, compresi anche tracciati, che hanno portato a raddoppiare le auto e triplicare le piste.

L’unico contenuto a pagamento fu l’espansione dedicata a Lewis Hamilton, un’espansione che di fatto portava il giocatore a migliorare nettamente alla guida. Ma ancora, nemmeno questo è riuscito a far entrare GT Sport nel cuore degli appassionati. Gran Turismo, per i fan e per la stampa, era un gioco single player.

Polyphony ha però preso la palla al balzo, si è fatta carico di tutti i feedback della community e si è impegnata nell’offrire non solo un vero Gran Turismo, ma quello che probabilmente è il miglior Gran Turismo della storia. Fisica? Check. Sonoro? Check. Grafica? Check (ma con qualche rimpianto). Carriera? Check. Tuning? Check. Patenti? Check. Mazda Demio? Check. Chaparral 2J? Check. E ora, godetevi la recensione!

Gran Turismo 7 Polyphony Digital PlayStation 5 Recensione

2 Cosa c’è che non va in Gran Turismo 7?

Solitamente, nelle recensioni, si tende a elencare prima la struttura del gioco per poi discuterla ed esporre un parere il più obiettivo possibile sulla realizzazione di essa. In questo caso, però, ho deciso di togliermi il dente avvelenato sin da subito. I danni di GT7 sono gli stessi di Gran Turismo Sport, limitandosi al compromettere le prestazioni dell’auto senza però distruggerla definitivamente.

In alcune piste ci sono ancora un po’ troppi alberi 2D, i quali cozzano particolarmente con il comparto grafico sontuoso che caratterizza l’ultima opera targata Polyphony. In modalità Ray Tracing ci sono cali di framerate in game nonostante esso non sia presente, mentre nella modalità Prestazioni (che presenta comunque del Ray Tracing, seppur limitato a meno situazioni) la situazione è leggermente più stabile. Il meteo, per quanto impressionante (e vi giuro, lo è), non è presente su tutte le piste, così come il ciclo giorno/notte completo, presente solo su pochi tracciati. Negli altri, però, è presente l’orario variabile, ma senza che ci sia un ciclo vero e proprio.

Il Ray Tracing è inoltre presente solo nel filmato pre-gara, nei replay, nel garage, nel photomode in gara e negli scape. Non aspettatevi dunque Ray Tracing in game, almeno per il momento. Con il Ray Tracing abilitato nei replay, infatti, il gioco gira a 30fps. Si tratta di un framerate poco apprezzabile per un simulatore di guida, e di conseguenza Polyphony ha preferito, giustamente, ometterlo. Certo, non è da escludere l’introduzione di una modalità Ray Tracing in game con risoluzione 1080p post lancio, come avvenuto per Ratchet and Clank Rift Apart e Marvel’s Spider-Man Miles Morales, ma queste sono solo supposizioni per il momento.

I riflessi in game non sono, infine, perfetti. La frequenza di aggiornamento è bassina e si nota particolarmente anche in visuale interna, e c’è un pop-up eccessivo che in teoria, con l’SSD di PlayStation 5, non dovrebbe avvenire. Alcune auto hanno problemi di LOD negli interni, gli stessi che caratterizzavano GT Sport. Non è ancora chiaro da cosa possano dipendere questi difetti esclusivi della visuale interna. Ci sono auto che, seppur con meno elementi a schermo, sono più spigolose di altre che, invece, hanno un quantitativo di poligoni tale da non distinguerli ad occhio nudo.

La Ferrari F12berlinetta, new entry del gioco, è infatti abbastanza spigolosetta in alcuni particolari. Altre vetture, come la Mercedes S Barker Tourer, che sono un tripudio di curve e cerchi, sono invece modellate perfettamente. Insomma, non è una questione legata alla pura potenza di PlayStation 5, quanto più a dei modelli forse non controllati attentamente e che magari, si spera, verranno sistemati con la patch day one o con una delle patch successive. Poi, qualora a qualcuno interessasse guidare le Vision GT, vi confermiamo che diverse di esse sono ancora senza interni, come la Mercedes Vision GT o la BMW Vision GT. Principalmente, tutte quelle di GT6 escluse Chaparral e Tomahawk.

Per quanto riguarda l’IA, c’è un discorso ampio da fare. In Gran Turismo 7, questa si divide in due “categorie”: quella classica del GT Mode, un po’ lenta ma che sa comunque essere corretta, e quella delle gare Hot Chili, di cui vi parleremo dopo. In ogni caso, a questo aspetto verrà dato un peso relativo, visto che dopo il lancio arriverà l’agguerritissima “Gran Turismo Sophy” IA, capace di crescere col giocatore e che promette di fornire gare incredibilmente avvincenti.

Queste sono le vere e proprie criticità di Gran Turismo 7 che, in questa settimana di gioco, sono riuscito a riscontrare. E ve lo posso assicurare: i pregi superano di gran lunga i difetti (che, per inciso, potrebbero venir risolti con la patch day one). E ora, è tempo di parlare di tutto ciò che c’è di buono.

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3 Gran Turismo 7 – Struttura (Carriera, GT Cafè, missioni, patenti)

Il gioco ci accoglie inizialmente con una intro che, obiettivamente parlando, è da annali dei videogiochi. Non vi spoileriamo nulla, ma sono sicuro che qualunque appassionato di automobili non potrà rimanere indifferente di fronte a questo “benvenuto”. La intro ci ricorda inoltre che Gran Turismo, quest’anno, compie ben 25 anni di onorata carriera.

Finito il filmato, si aprirà finalmente quel che è il vero cuore pulsante di Gran Turismo: la GT Mode. Gran Turismo 7 offre infatti una corposissima modalità carriera in single player, che inizierà nel più classico dei modi: abbiamo 20.000 crediti e dobbiamo comprare un’auto usata. A differenziare Gran Turismo 7 dai titoli passati, però, è la presenza del GT Cafè. A conti fatti, si tratta della carriera vera e propria, e dovremo seguire una serie di obiettivi che ci permetteranno di guadagnare crediti, sbloccare piste e collezionare auto.

Il GT Cafè è proprio questo: un viaggio che ci permetterà di esplorare il mondo dell’automobilismo, con gli obiettivi che ci spingeranno proprio a ottenere determinate vetture e completare i cosiddetti “menù”. Questi menù, 39 in totale e che vi impiegheranno almeno 25-30 ore del vostro tempo, richiedono tre vetture, e sono solitamente suddivisi in base alla tipologia di veicolo. Troveremo un menù dedicato solo alle citycar storiche del passato, come la FIAT 500F, la Mini Cooper S o la Volkswagen Beetle, passando poi per un menù dedicato interamente alle Nissan GT-R o alle Chevrolet Camaro.

Una volta ottenute tutte e tre le auto, solitamente vincendo delle gare verso cui lo stesso GT Cafè ci indirizzerà, sbloccheremo nuove piste, campionati e, soprattutto, nuove aree. Grazie al GT Cafè verremo infatti introdotti anche alle iconiche prove Patenti. Queste, suddivise in cinque tranche da dieci prove l’una, ci insegneranno i fondamenti della guida, permettendoci di apprendere come funziona il modello di guida di Gran Turismo 7 e mettendoci di fronte a ogni situazione di gara possibile.

Si passa dal classico “accelera e arresta l’auto” all’imparare tipologie di curve, sino alle prove su sterrato e sul temibile bagnato. Impareremo anche a saper gestire gli spostamenti di carico delle vetture più pesanti in percorrenza di curva, soprattutto nelle curve lunghe come la seconda di Willow Springs, caratterizzata da più apici da toccare.

A guidarci in queste prove saranno niente di meno che i campioni del Gran Turismo World Tour, come Miyazono, Hizal o Solis, che non solo ci parleranno un po’ di loro, ma ci spiegheranno i segreti della guida veloce facendo da veri e propri istruttori. Inoltre, sono disponibili anche video demo che vi aiuteranno a superare determinate prove. La cosa ironica è che tali demo sembrano fatte non da un pilota, ma da una IA. Ma lì ci torneremo poi. Per quanto riguarda le prove in sé, esse non sono mediamente proibitive, e crediamo che chiunque possa riuscire ad ottenere il bronzo. Per l’oro, però, alcune prove sono effettivamente difficili, e richiederanno un bel po’ di pazienza. Ci riferiamo in particolare all’ultima prova in assoluto, che non vi spoilereremo.

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Le prove delle patenti faranno da infarinatura generale sul comportamento in pista e sul condurre un veicolo. Nel caso voleste imparare i circuiti, invece, potrete usare la modalità Esperienza su Circuito, la quale funziona in maniera simile a quanto visto con GT Sport ma offre, questa volta, meno crediti. Esse sono inoltre più difficili rispetto al precedente capitolo, e ciò è positivo in quanto vi spingeranno ad imparare ad andare al limite su un tracciato e a conoscere più a fondo le vetture che vi daranno, così da prepararvi alla Sport Mode.

Sarà poi sempre grazie al GT Cafè che sbloccheremo ogni area del gioco, come il ritorno del tanto amato GT Auto dove potremo personalizzare l’estetica della nostra vettura, lavarla una volta che si sporcherà, revisionare il motore o ripristinarne la rigidità, riparando eventuali ammaccature e cambiarne l’olio, anche se qui…lo fa cambiare anche sulle vetture elettriche. Allora, in teoria la Tesla Model S usa un olio per differenziale e scatola del cambio, ma è molto poco e soprattutto non è lo stesso usato nei motori delle auto endotermiche, dunque è un po’ forzata come cosa, ma può starci. Non può mancare, poi, l’area adibita al potenziamento dell’auto, che vede il suo gradito ritorno proprio in Gran Turismo 7 e che apre un ventaglio di possibilità infinite.

Ritornano anche le Missioni di Guida, le quali prendono a piene mani dai Gran Turismo passati. Tra esse, ritroviamo Magia del Giro singolo. I veterani della serie sicuro conosceranno di cosa si tratta (mi basterebbe menzionare la Missione 34 di Gran Turismo 4 per riportare alla luce qualche trauma), ma per i novizi si tratta di una modalità dove con una vettura più veloce dovremo recuperare gli avversari e batterli sul filo del traguardo. Avete presente il famoso video di Michael Schumacher che, sulla sua Ferrari F1, compete contro una Fiat Bravo e una Ferrari 550 Maranello? Ecco, stessa cosa.

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Ritorna anche la modalità Panorami, che ci permetterà di piazzare le nostre vetture in scenari 2.5d/3d ricreati tramite foto reali, per un totale di 2.500 scenari diversi. La resa degli scatti è davvero impressionante, e ci permetterà di realizzare poster mai così realistici. Il tutto viene inoltre impreziosito dal Ray Tracing, applicato sia sui riflessi che sulle ombre. Il tool del Photomode poi è quanto di più completo si possa trovare in tutta l’industria videoludica: senza mezzi termini, avrete una versione soft di Lightroom a portata di pad. Potrete infatti regolare ogni singolo aspetto, dalla messa a fuoco ai gradienti di colore, passando per l’aberrazione cromatica, l’accentuazione del bagliore o usufruire di modalità preimpostate che vanno dal vintage al colore parziale. A questo si aggiunge ora la possibilità di aggiungere graffi e sporcizia sull’auto, tra cui anche la polvere dei freni.

Molte di queste caratteristiche sono inoltre presenti anche nel Photomode in Gara, e ci permettono di ricreare scatti in game davvero meravigliosi, e questo sia su PlayStation 5 che su PlayStation 4. Ora potremo anche rimuovere eventuali graffi dall’auto o sporcizia, così da riportare (almeno in foto) la vettura alla sua originaria bellezza. Però lavarla vi costerà solo 50 crediti, non siate taccagni!

In generale, comunque, la carriera di Gran Turismo 7 è davvero sconfinata, e riesce a divertire e intrattenere dall’inizio alla fine. Purtroppo, però, c’è una grossa mancanza che sicuramente ai più nostalgici della serie peserà: mancano le gare endurance, o almeno, mancavano nella build che abbiamo recensito. Non sono infatti presenti gare che durino più di 40 minuti, e ciò è un vero peccato visto quanto di buono è stato fatto con il ciclo giorno/notte e la simulazione del meteo.

Ci auguriamo, dunque, che tramite una patch futura vengano aggiunte gare quali la 24 ore di Le Mans, la 24 ore di Spa, la 24 ore del Nurburgring e la 24 ore di Daytona, così come la 10 ore di Suzuka. Yamauchi ha affermato che con Gran Turismo Sophy potremmo rivedere anche il ritorno della modalità B-SPEC, dunque non è da escludere che essa possa arrivare proprio con le gare endurance, salvo appunto sorprese al day one.

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Inoltre, le gare del GT Cafè presentano tutti lo stesso schema classico dei Gran Turismo: partirete ultimi e dovrete superare le auto per piazzarvi quantomeno in top 3. L’IA non è particolarmente veloce, soprattutto quando si è ai primi livelli, ma diventerà più brava e competitiva man mano che il giocatore crescerà. In generale, però, non arriverà mai a risultare ostica per un giocatore mediamente bravo.

Quantomeno, Polyphony è riuscita nel compito di caratterizzare a dovere l’IA. Come, vi chiederete voi? Semplice: noi non correremo con un generico “Mario Rossi”, bensì con campioni del calibro di Valerio Gallo, Mikail Hizal, Igor Fraga o addirittura Lucas Ordonez, il primo campione della GT Academy che è riuscito poi ad approdare alle corse in pista reali. I piloti ci spiegheranno, nel corso della carriera, un po’ del loro passato e il perché preferiscono correre con una o l’altra auto, aiutando a dare una personalità a quelle righe di codice. Ovviamente, non saranno veloci come il vero Valerio Gallo o Igor Fraga, ma come vi avevamo detto, per l’IA il discorso è più ampio.

Sebbene quella degli eventi “principali” sia di stampo classico, per quanto migliorato, Gran Turismo 7 presenta un’alternativa che piacerà ai giocatori più bravi: parliamo delle cosiddette Hot Chili Events. Si tratta di gare con una IA di gran lunga più veloce, competitiva e tutt’altro che arrendevole. Vi posso assicurare che raramente ho avuto delle lotte corpo a corpo così soddisfacenti con un’intelligenza artificiale, la quale non solo sapeva essere corretta, ma riusciva anche a fare staccate al limite, e ogni tanto sbagliare.

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Il grado di difficoltà di tali gare è indicato dal numero di peperoncini, e più ce ne sono, più sarà difficile primeggiare. In queste gare, inoltre, la partenza sarà di stampo endurance classico con due file di auto che procedono lentamente prima del via o con partenza da fermo. A tratti ricorda una vera e propria gara della Sport Mode, e ciò è positivo. Speriamo che, qualora venissero aggiunte le già sopraccitate endurance, esse vengano realizzate con questa Intelligenza Artificiale, se non direttamente con Sophy. Prima vi avevamo inoltre menzionato le Demo, e l’ipotesi che esse potessero essere state realizzate da una IA. Nelle demo, è possibile vedere reazioni al volante un po’ “inusuali” e robotiche, e ciò è notevole poiché i video delle demo mostrano doti alla guida non comuni.

Ritornando a parlare di eventi, Gran Turismo 7, ne offre anche di più scanzonati. Ci riferiamo al Music Rally, ossia una modalità volta al solo piacere della guida dove condurremo dei veicoli, tipicamente vetture storiche, in una corsa a tempo con una canzone o una composizione musicale in sottofondo. Si tratta di una modalità fatta per rilassarsi, ma che riporta alla mente i pomeriggi passati davanti ai cabinati. Dovremo infatti correre contro il tempo, qui indicato con i “battiti” invece che con i secondi, e percorrere la maggior distanza possibile prima che la canzone finisca. Al lancio, saranno inclusi solamente sei Music Rally, ma Polyphony ha confermato che il numero aumenterà con gli update futuri.

Potremo infine creare gare arcade, prendere parte a prove di derapata, gare di accelerazione (seppur al momento relegate alle sole Missioni) o creare gare personalizzate dove poter impostare ogni aspetto, compresa la possibilità di fare vere e proprie gare multiclasse tra più vetture. Un ottimo passatempo, qualora finiste la GT Mode e ne voleste ancora.

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4 Gran Turismo 7 – Online

Insomma, è ora noto che la componente single player di Gran Turismo 7 sia davvero corposa, ma non è tutto ciò che il gioco ha da offrire. L’ultima epopea, e possiamo definirla tale, di Polyphony Digital presenta anche una corposa modalità multigiocatore che prende a piene mani da quanto visto con Gran Turismo Sport, adattandola però alle meccaniche di GT7. Il BOP (bilanciamento delle prestazioni) tornerà anche in questo capitolo, ma questa volta saremo noi a decidere come bilanciare le prestazioni dell’auto per farla rientrare nella categoria.

Potremo scegliere se ridurre la potenza, puntando a una vettura più leggera, oppure inserire della zavorra e magari distribuirla bene così da bilanciare l’auto e cercare di contenere il deficiti prestazionale dato dal peso in più. Questo si applicherà sia con le vetture stradali che con le vetture “Gr.”, quali le Gr.B, Gr.4, Gr.3, Gr.2 e Gr.1.

Il gioco presenta ora anche la penalità per il taglio della pitlane, che si traduce in 3 secondi di slow-down forzato. Purtroppo, in questa fase di review abbiamo potuto solo assaggiare la modalità Sport, e per tale motivo il nostro giudizio è parziale. Se tanto ci dà tanto, però, ci troviamo di fronte a un Gran Turismo Sport potenziato e che beneficia di tutte le aggiunte, contenutistiche e simulative, di Gran Turismo 7.

A queste si aggiungono poi le lobby personalizzate, fino a un massimo di 16 giocatori, dove potremo nuovamente assistere da spettatori. Non nascondiamo che il numero per i partecipanti sia un po’ risicato, soprattutto per l’organizzazione di campionati, ed avremmo effettivamente gradito una griglia da almeno 20 partecipanti come nelle gare Sport. Per chi volesse, infine, divertirsi a girare con gli amici, ci saranno i Punti di Incontro, ossia stanze online dove i giocatori potranno riunirsi e sfoggiare i propri bolidi.

Non mancherà poi la parte social che ha caratterizzato Gran Turismo Sport. Ritornerà infatti la Vetrina, dove potremo vedere quel che i nostri amici e i giocatori di tutto il mondo hanno realizzato su GT7, sia esso una livrea fantastica ispirata a Neon Genesis Evangelion oppure uno scatto di gara dove succede qualcosa di buffo. Ogni creazione sarà condivisibile online e potrete scegliere se renderla visibile solo agli amici oppure a chiunque. Le possibilità offerte, anche qui, sono vastissime.

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5 Gran Turismo 7 – I contenuti (auto e piste)

Come abbiamo detto, il multiplayer è un GT Sport potenziato e che beneficia di tutte le aggiunte, contenutistiche e simulative, di GT7. Ma in cosa consistono queste aggiunte? Ve lo diciamo in soli tre numeri: 424 vetture e 96 diversi tracciati sparsi in 36 località. Tra i circuiti troviamo graditissimi ritorni come il Daytona International Speedway, il Trial Mountain, Deep Forest e High-Speed Ring. A esse si aggiungono poi i tracciati che abbiamo visto in GT Sport, sia originali come Dragon Trail e la sua temibile Chicane della Morte, sia circuiti reali come Monza, Circuit of la Sarte (Le Mans) e il Nurburgring, in configurazione GP, Tourist e 24 Ore.

Tutti i tracciati hanno orario variabile, però solo alcuni completano il ciclo giorno/notte. Questi si limitano a circuiti che ospitano 24 Ore anche nella realtà, quali Spa, Daytona, Nurburgring o Le Mans, più altri quali Tokyo e lo Special Stage Route X. Il meteo è invece disponibile su pochi circuiti, e la scelta non l’ho compresa appieno. La lista è la seguente:

  • Spa Francorchamps
  • Circuit de la Sarte
  • Nurburgring
  • Red Bull Ring
  • Autopolis
  • Suzuka
  • Tsukuba
  • Fuji
  • Tokyo
  • High-Speed Ring
  • Dragon Trail (Esclusivamente Giardino)

Come potete vedere, è applicato su poche piste, e tra esse nessuna inglese (dove notoriamente piove molto) o nessun tracciato di Formula 1. Ci viene lecito pensare che queste vedranno l’aggiunta della pioggia in futuro, però chissà. Ancora più curiosa, però, è la presenza della pioggia solo su Dragon Trail Giardino e non Litorale, essendo ambientati letteralmente nella stessa località.

Per quanto riguarda le vetture, troviamo ben 424 veicoli. L’acquisizione di esse, però, differirà da quanto visto in ogni Gran Turismo uscito finora. Le vetture uscite fuori produzione potranno essere comprate solo al Mercato dell’Usato, come nei vecchi GT, ma con una differenza. Polyphony Digital ha simulato l’oscillazione di prezzo che determinate vetture hanno avuto, e ciò conseguirà in auto che costeranno sensibilmente più che in origine. Un esempio? Una Lancia Delta HF Integrale ora costerà 65.000 crediti.

Le vetture attuali, ossia quelle che vanno dagli anni 2000 ai giorni nostri, potranno invece essere acquistate al Brand Central, ossia un enorme piazzale dove troveremo tutte le concessionarie di auto, e che presenta anche nuove aggiunte alla serie, come la Porsche Carrera GT, la Ferrari F12berlinetta, la F8 Tributo, la Nissan 400Z, la Chevrolet Corvette C7 ZR1 o la Ford GT GTE. Anche qui, però, la cosa sarà un pelo diversa. Il gioco simulerà infatti la distinzione tra vettura prodotta in serie e vettura a tiratura limitata. Una Ferrari F8 Tributo, per quanto costosissima, è una vettura prodotta in grandi numeri pur essendo una Supercar, e di conseguenza potrà essere comprata con molta facilità.

Una Porsche Carrera GT, invece, è un’auto a tiratura limitata. Ciò si traduce in una vettura acquistabile solamente su invito da parte della concessionaria stessa. Frustrante? Può darsi, però dona ancora più carattere e autorialità a questo Gran Turismo. Ogni vettura, inoltre, avrà una breve descrizione nel concessionario, con in più i pareri di stilisti ed esperti del settore dell’Automotive nel GT Cafè.

Infine, troviamo il concessionario adibito alle Auto Leggendarie. Come suggerisce il nome, questo concessionario offrirà al giocatore la possibilità di acquisire bolidi di rara bellezza e pedigree, e che notoriamente non troveresti in un concessionario qualunque. Se mai voleste far vostra una fiammante Alfa Romeo 155 V6 TI, che tanto fece penare le tedesche nel DTM, dovrete per forza passare di qui e sperare di trovarla. Il catalogo, come per le auto usate, si aggiornerà periodicamente, dunque dovrete solo saper cogliere l’occasione e…beh, avere il grano. Molto grano. Soprattutto se puntate a vetture ben più iconiche, come una Porsche 917K, una Ferrari 330 P4 o una Chaparral 2J Fan Car.

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6 Gran Turismo 7 – Tuning estetico e meccanico

Queste auto potranno poi essere potenziate tramite un sistema di modifiche estetiche e meccaniche piuttosto ampio. Potremo andare a toccare ogni aspetto della meccanica, influenzando anche la risposta del motore e il suono dello stesso. Cambiando lo scarico, andremo inoltre a influenzare anche l’estetica dell’auto, la quale sfoggerà una marmitta molto più vistosa. Potremo, all’occorrenza e se mai capitasse di trovarne uno, cambiare addirittura il motore di un’auto e sostituirlo con quello di una vettura più potente.

Nello State of Play abbiamo visto una Volkswagen Beetle, ad esempio, montare il motore di una Porsche 911 GT3. Non sarà però l’unico caso. Potremo anche fare lo swap del motore di una Mazda Vision in una Mazda RX-7. Le possibilità sono molto ampie. Se poi ci servisse ulteriore potenza, potremo ricorrere al Nitro, che sarà inserito al posto del tasto Sorpasso. Potremo infine ottenere alcune modifiche speciali tramite i biglietti roulette che vinceremo durante il GT Cafè o con gli allenamenti giornalieri, come ad esempio un albero di trasmissione in carbonio.

Anche il Tuning estetico, disponibile nel GT Auto, è notevole. Avremo una discreta varietà di alettoni, paraurti e minigonne per buona parte delle auto. Moltissime di queste permetteranno inoltre l’allargamento della carrozzeria, e ogni alettone presenta la possibilità di modificare l’altezza, scegliendo tra tre preset (basso, medio e alto) e gli endplate. Chiaramente, gli alettoni andranno a influenzare la stabilità dell’auto, aggiungendo carico aerodinamico e permettendo a vetture stradali di poter addirittura correre contro vetture Gr.4 pur senza essere Gr.4 regolamentari. Ottimo modo per compensare l’assenza di qualche GT4, come la AMG GT4 o la Maserati Granturismo. Certo, non è come correre con una GT4 pura e cruda, ma per quello c’è Assetto Corsa Competizione.

Potremo poi creare livree di varia natura grazie al potente editor, ora ancora migliore di quello di GT Sport. Sarà possibile infatti editare anche i finestrini posteriori e laterali, modificare il banner sul cofano e la visiera del casco, che ora presenta anche più colorazioni. Anche i tool sono stati potenziati, permettendo una più facile duplicazione sull’altro lato. Infine ritorna la possibilità di importare sticker in formato .svg tramite il sito di Gran Turismo, rendendo l’editor di GT7 il migliore esistente in un videogioco, escludendo chiaramente gli editor dei sim su PC, i quali però fanno uso di programmi esterni.

Per chi volesse semplicemente colorare la propria vettura, vi confermiamo che saranno presenti migliaia di colorazioni diverse, tutte acquistabili presso il GT Auto. Tra esse troviamo sia le stesse colorazioni di GT Sport, sia colorazioni di brand reali o addirittura la possibilità di fare wrap in carbonio su tutta la carrozzeria. Potremo, all’occorrenza, cambiare anche l’intensità delle luci, la posizione della targa e la griglia dell’auto (seppur limitata a poche vetture), così come aggiungere il Roll Bar.

La scelta, insomma, sarà davvero vastissima, e continua ad alimentare ancora di più quella sensazione di car-porn che i ragazzi di Polyphony Digital, Yamauchi primo fra tutti, puntano a inserire nel gioco. Ma tutto questo non potrebbe essere così di impatto senza un comparto tecnico all’altezza, ed anche qui, fortunatamente, GT7 brilla, pur con qualche “ma”.

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7 Gran Turismo 7 – Grafica (PS5 e PS4)

La grafica di Gran Turismo 7 è davvero notevole, ed è impossibile negarlo. I modelli delle vetture sono quanto di più dettagliato e preciso ci sia nell’industria, e non esiste davvero nessun rivale su questo aspetto. Ogni particolare, anche il più minuzioso e insignificante, è modellato nel gioco con un’accuratezza ai limiti dell’OCD. E no, non lo dico con fare dispregiativo. Da petrolhead quale sono, apprezzo vedere tutto questo amore riposto nella riproduzione della vettura. Il tutto viene poi esaltato all’ennesima potenza da un Ray Tracing che, nel photomode e nei replay, dà il meglio di sé. Purtroppo, però, in alcune circostanze si presentano quei problemi di LOD che abbiamo menzionato prima, probabilmente legati alla natura cross-gen del gioco. Belle infine le animazioni, con il volante che ora viene finalmente tenuto in posizione corretta.

Per quanto riguarda i tracciati, il boost è forse più notevole che per le auto. C’è infatti stato un accentuato aumento di vegetazione, e anche la varietà della stessa è aumentata. In circuiti come Trial Mountain possiamo infatti vedere sia alberi di piccole dimensioni che vere e proprie sequoie alte decine e decine di metri. Alcuni alberi, che sicuramente saranno usati in più larga scala su Gran Turismo 8, sono inoltre animati in maniera molto accurata. Certo, non ci troviamo di fronte a una vegetazione come quella di Forza Horizon, ma posso assicurare senza nessun timore di smentita che non esiste racing su pista, escluso AC Competizione, che possa competere con quanto offerto da Polyphony Digital con Gran Turismo 7, pur con quelle stonature legate agli alberi 2D.

Tali stonature vengono compensate dal fatto che tale vegetazione (erba compresa, anche in game) interagisce col passaggio d’aria delle auto, muovendosi di conseguenza; e da un circuito dove il pubblico è vivo, si muove nell’autodromo, si siede ai tavoli e addirittura mi è capitato di vedere una signora sistemare la propria postura su una panchina. Anche qui: dettagli inutili? Sicuramente, in pochi ci faranno caso, ma quei pochi non potranno che godere di fronte a questa meticolosità. In alcuni tracciati troviamo anche animali, come canguri, aquile, farfalle o cigni, che aiutano a donare ulteriore caratterizzazione ai percorsi.

L’illuminazione e il modo in cui essa interagisce con i circuiti, però, è senza dubbio il punto più alto del comparto grafico dell’opera, insieme ovviamente alle automobili. Il fotorealismo raggiunto in game o nei replay è impressionante, con colori tarati alla perfezione e materiali mai così “veri”. La fedeltà cromatica raggiunta con Gran Turismo 7 non ha eguali nell’industria, riuscendo a superare addirittura quella già notevole di Gran Turismo Sport. Forse è proprio per tale motivo che quegli alberi 2D si notano particolarmente, per quanto siano comunque posizionati in maniera strategica e non siano nemmeno troppi.

Tale illuminazione sfocia poi nel poetico quando cala il sole, con i raggi di quest’ultimo che interagiscono sulle nuvole (questa volta, almeno all’apparenza, tridimensionali), creando veri e propri scenari da cartolina. Di notte, in alcuni circuiti, potremo addirittura scorgere la galassia M42 Andromeda, la quale sarà ben visibile solo con la fotocamera. Yamauchi non scherzava quando diceva che ogni cielo era diverso, e al Nurburgring Nordschleife potremo scorgere senza problemi tutta la Via Lattea. Fatto divertente? Il parco dell’Eifel è un vero e proprio campo astronomico nella realtà, e infatti è qui che si scorgono più dettagli.

Lo stesso vale per il meteo, davvero di pregevole fattura. Non è certamente “dramatic” come in altri titoli di stampo più arcade, ma è davvero notevole. Convince soprattutto il modo in cui l’asfalto riflette l’ambiente circostante e si bagni, formando pozzanghere in maniera dinamica. Pregevole anche la resa delle gocce sul parabrezza, che in questo caso riesce a ostruire molto di più la visuale. Non aspettatevi un lavoro come quello di DriveClub, né come quello di Assetto Corsa + SOL Mod, ma rispetto a GT Sport i passi in avanti sono notevoli.

Gran Turismo 7 Polyphony Digital PlayStation 5 Recensione

Questa meticolosità la si può apprezzare poi nei Replay, i quali hanno una regia di stampo televisivo ma che, quando decidono di buttarsi sulla giocosità, lo fanno con inquadrature dinamiche ricercate. Ciò lo si apprezza particolarmente nei Music Replay, ossia replay dove potremo mettere una delle centinaia di canzoni offerte dal gioco. I replay si adatteranno poi di conseguenza, con scelte registiche che varieranno in base al ritmo della canzone, creando di fatto un vero e proprio montaggio.

Quando però capita la ripresa televisiva, il confine tra reale e virtuale diventa davvero molto, molto labile e no, non è dato solo da un comparto grafico strepitoso, ma da piste riprodotte accuratamente tramite tecnologia Laser Scan, sicuramente non una novità nella serie (il primo utilizzo risale a Gran Turismo 4), ma che è sempre apprezzata. Tale tecnologia permette di rilevare tutti i dettagli del circuito con un’elevata risoluzione, spesso nell’ordine dei centimetri, scansionando ogni singolo avvallamento del tracciato. Alla fedeltà del manto si aggiunge poi l’elevata fedeltà dei tracciati (buttate un occhio sulla linea del traguardo di Daytona) e, soprattutto, su un drastico miglioramento del modello di guida.

Parlando di PlayStation 4, vi possiamo confermare che il lavoro svolto su questa versione è di pregevolissima fattura. Il comparto grafico è migliorato rispetto a Gran Turismo Sport pur mantenendo il ciclo giorno/notte e il meteo dinamico. La distanza di rendering degli specchietti è nettamente aumentata rispetto a GT Sport in modalità 2K, avvicinandosi più a quella della vecchia modalità Prestazioni e presenta inoltre il motion blur, prima limitato solo alle visuali esterne della vecchia modalità Prestazioni. La pulizia dell’immagine non è la stessa vista in GT Sport, né tantomeno quella di GT7 in versione PS5, e l’illuminazione è meno vibrante, però il risultato finale è senz’altro notevole. Anche i modelli delle auto hanno subito un miglioramento, dunque possiamo dire addio a brutture come la Veyron e il suo motore in 2D, oppure il Maggiolino con i fari esagonali. Ed era ora, aggiungiamo.

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8 Gran Turismo 7 – La fisica

Il modello di guida è senza dubbio il punto su cui molti sono interessati. Partiamo col dire subito una cosa fondamentale: “Understeer is gone”. La guida ora è infatti molto più precisa e diretta, e ciò si traduce in auto che finalmente fanno quel che dite voi… fin quando non esagerate. Gran Turismo 7 sa essere infatti molto punitivo verso i giocatori, in maniera forse anche inaspettata. Non nego di aver fatto un bel po’ di testacoda alla prima prova sul bagnato, questo perché semplicemente lo approcciavo come Gran Turismo Sport. No, non varrà più.

Il modello di guida ora è molto più realistico, il comportamento dell’auto è molto influenzato dallo spostamento di carico in curva, da com’è distribuito il peso, da come l’aerodinamica interagisce col veicolo (con relativi cambi di altezze in corsa) e addirittura dalle condizioni climatiche. Inoltre, i cambi di pendenza dovranno essere presi con molta attenzione, essendo essi nocivi per la stabilità dell’auto. Potremo provare a toccare il setup per migliorare la situazione, ma non sarà mai una soluzione definitiva, e proprio questo lo rende più appagante. Finalmente guidare una GT3, su Gran Turismo, è tornato ad essere divertente.

Certo, non aspettatevi la simulazione pura e cruda di iRacing, rFactor 2 o Assetto Corsa Competizione, e continua inspiegabilmente a mancare la possibilità di gestire le pressioni degli pneumatici. E non nego nemmeno che mi sarebbe piaciuto vedere la possibilità di regolare il TC per ogni auto usando i loro valori reali, invece di un “banale” 0-5 di RaceRoom-iana memoria, e lo stesso dicasi per la parte elettrica di determinate vetture, ma ancora: è un lavoro forse troppo grande, soprattutto se applicato su oltre 400 vetture.

Nonostante ciò, vi posso assicurare che definire quanto fatto da Polyphony “simcade” è riduttivo, vista la quantità di cose di cui tiene conto il motore fisico del gioco. In una scala di simulazione della dinamica di un veicolo che va da 1 a 10, dove 10 è la “Santa Trinità” del sim racing citata poche righe fa, Gran Turismo 7 merita un onesto 8, che con alcune vetture può arrivare anche a un 9, e con altre magari a 7 e altre anche a 5. Ma sono aspetti che possiamo trovare in ogni sim con grossi numeri. In generale, però, il livello è decisamente troppo alto per considerarlo ancora un simcade.

Gli sforzi compiuti dal team di Yamauchi per migliorare le sospensioni, il tire model, i freni e l’aerodinamica si notano tutti. Bisogna saper capire quando e dove mettere la ruota, e basterà poco per finire in un rovinoso testacoda o anche peggio. Per quanto concerne i freni, l’ABS ora è simulato in maniera più realistica, e lo stesso vale per il bloccaggio. In GT Sport bloccare le ruote senza ABS era questione di attimi, indipendentemente dalla velocità, e ciò era irrealistico.

Su Gran Turismo 7, invece, giocare senza ABS ora è possibile, sia col pad che col volante, e bloccare sarà molto difficile. Quando capiterà, però, l’esito sarà più disastroso. Ora provare a sterzare a ruote bloccate si traduce in un’auto che procede dritta, e non tenderà più a sterzare come su GT Sport. Dovrete dunque alzare leggermente il pedale del freno e gestire il bloccaggio, così da evitare non solo un frontale (o peggio, l’urtare un altro giocatore) ma anche di rovinare le vostre gomme.

Il modello aerodinamico ora simula meglio l’effetto della scia e, soprattutto, fa uso di simulazioni CFD per replicare al meglio l’aerodinamica di ogni vettura e come essa viene influenzata dal vento e dai cambiamenti repentini dell’assetto in corsa. Non mancano alcune imprecisioni, dovute comunque al fatto che nessuna simulazione è perfetta, ma il risultato ottenuto è convincente. Apprezzabile anche la simulazione della penetrazione aerodinamica, con auto che ora hanno una velocità di punta sensibilmente più bassa di quella di Gran Turismo Sport, ed era ora. In parole povere, l’aerodinamica ora si comporta come dovrebbe, e finalmente aggiungeremmo.

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La cosa diventa ancora più seria quando inizia ad entrare in gioco il complesso meteo dinamico di Gran Turismo 7. Esso, ad onor del vero, non è rivoluzionario nel concetto in sé: il Live Track 3.0 di Project CARS 2 seguiva lo stesso principio, però qui, oltre a non avere roba come auto più controllabili sul bagnato che sull’asciutto, c’è una vera e propria simulazione di formazione delle nubi, le quali avranno differenti altezze e si sposteranno in tutta la mappa di gioco. Parliamo di un’area di decine di migliaia di metri quadri, che potremo tenere d’occhio grazie al Radar Meteo.

Quest’ultimo, molto utile, ci permetterà di capire dove e come la formazione nuvolosa si sta muovendo, e potremo capire in base al colore anche che tipo di condizioni aspettarci. Si passa dalla pioggia leggera a veri e propri scrosci torrenziali che mineranno gravemente sia sulla vostra visibilità, sia sul controllo dell’auto. Questi saranno inoltre localizzati e si sposteranno lungo tutta la mappa in base al vento, e nei circuiti più lunghi capiterà che in una zona pioverà mentre in un’altra ci sarà l’asciutto. Avere le mescole giuste, dunque, sarà fondamentale. Scordatevi di tentare di fare qualche giro sul bagnato con le slick, perché basterà un nulla per fare la stessa fine di Norris e Leclerc a Sochi (e da tifoso McLaren e del Monegasco, ricordare quella gara mi ha fatto male, sappiatelo).

Paradossalmente, le gomme sportive sul bagnato sapranno essere più efficaci delle gomme slick proprio perché presentano una scanalatura. Essa, però, potrebbe non bastare. Basterà andare a una velocità troppo elevata per generare un disastroso aquaplaning, e questo senza per forza passare sulle pozzanghere lungo i bordi del tracciato. Si arriverà al punto in cui lo pneumatico non riuscirà a drenare abbastanza acqua, innescando una perdita di controllo improvvisa con conseguente incidente, e ciò può succedere anche in rettilineo. In conclusione, portatevi sempre un paio di mescole da bagnato, per ogni evenienza.

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Quando finirà di piovere, però, tutto potrete fare tranne che cantar vittoria. La pista sì, si asciugherà in base al passaggio dell’auto, ma dovrete saper essere molto più precisi nella guida. Basterà finire per sbaglio sul tratto bagnato con le slick per perdere il controllo dell’auto, la quale semplicemente scivola senza poter essere fermata. Insomma, ci troviamo di fronte a un meteo davvero avanzatissimo. Avanzato quanto quello di Assetto Corsa Competizione? Assolutamente no, lì parliamo anche di un gioco dove addirittura i marble possono venir raccolti e usati come strato con cui drenare le gomme prima di tornare ai box. Il lavoro dietro questa simulazione, però, è tra le migliori mai viste in un simulatore di guida, ed è notevole se consideriamo che tale gioco gira anche su PlayStation 4 e la sua vetusta CPU.

A lasciarmi un po’ perplesso è però il modo in cui le auto reagiscono ai salti nelle prove su sterrato. In generale, la guida su terreni accidentati è senz’altro migliorata, però i salti vanno presi con molta più accortezza, il che è anche giusto se parliamo di stradali. Le Gruppo B, però, dovrebbero essere capaci di assorbire anche i salti più grossi, vedendo cosa riescono a fare le WRC. C’è da specificare chiaramente che le Gr.B sono auto inventate, dunque non è detto che Polyphony si sia ispirata ai regolamenti reali, però era doveroso far notare ciò. Infine, sempre su sterrato mi piacerebbe vedere l’auto che si sporca a una velocità maggiore, laddove invece accade solo dopo numerosi giri. Al lancio ci saranno solo percorsi sterrati, ma Poliphony ha garantito che arriveranno anche circuiti innevati. Siamo curiosi di vederne la realizzazione.

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9 Gran Turismo 7 – Il sonoro

Notevole anche il sonoro, il quale ha subito uno step evolutivo importante rispetto a quello già ottimo di Gran Turismo Sport. Grazie all’uso del 3D Audio e alla tecnologia Ambisonics, infatti, Polyphony Digital riesce a sfruttare centinaia di canali degli altoparlanti. Questi altoparlanti, che letteralmente circondano il giocatore come se fosse una sfera, permettono a quest’ultimo di percepire ancor meglio il suono delle auto, dove esse sono rispetto a noi ed addirittura il suono delle goccioline sul parabrezza e su tutta la carrozzeria. Per tale motivo, il suono dell’interno ora apparirà più ovattato e corposo, mentre all’esterno sarà più aperto.

I benefici si apprezzano particolarmente anche nei replay, dove l’effetto “sintetico” che affliggeva GT Sport è stato sostituito da un riverbero molto più accurato e realistico. Tutto ciò, però, sarebbe inutile senza una riproduzione dei campionamenti fedele, e GT7 su questo non sbaglia. La maggior parte dei campionamenti audio sono molto fedeli alla controparte reale, con alcune eccezioni dove la somiglianza è quasi 1:1 col reale. Un esempio è la Ferrari F50, o ancora la F12berlinetta. Purtroppo, altre vetture necessitano di un ritocco, come la Porsche Carrera GT che ha sì, un sound fedele all’interno, ma all’esterno non presenta il caratteristico urlo del suo V10.

Il suono, ora, è anche arricchito da numerosi particolari prima assenti o meno percepibili. Potremo sentire molto di più la turbina sulle auto turbocompresse, così come potremo sentire il fondo raschiare il manto stradale o la leva del cambio innestare la marcia. Alle alte velocità, il suono del vento si farà sempre più presente, e arriverà addirittura a offuscare quello del motore stesso se quest’ultimo non ha uno scarico da corsa ed ha un motore piccolo e sovralimentato. E piccola chicca, da menzionare assolutamente: la Chaparral 2J presenta anche il suono delle ventole in azione. Insomma, la cura riposta da Polyphony sulla riproduzione dei suoni in gara è a dir poco eccezionale, e per trovare di meglio bisogna andare per forza di sim più legati alla singola categoria, come Assetto Corsa Competizione, o comunque con molti meno contenuti come iRacing o RaceRoom.

Infine, un elogio va fatto alla tracklist scelta da Polyphony, che spazia tra un’infinità di generi (Rock, Jazz, musica classica, elettronica, rap e così via) e comprende centinaia di canzoni al suo interno. Tra esse troviamo sia musica attuale, sia cover come Moon Over the Castle dei Bring Me the Horizon fatta per l’occasione, per poi finire con ritorni di tracce storiche dei GT passati. Un solo nome? Daiki Kasho.

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10 DualSense e accessibilità

Tornando a parlare di modello di guida, come non menzionare il DualSense? Il lavoro fatto da Polyphony Digital con questo controller è incredibile, e ne mostra le piene potenzialità in ambito racing. Precisiamo: NON è un sostituto di volanti con Force Feedback, ma è senza dubbio l’unica opzione valida prima di entrare in quel mondo. Non esiste volante sotto i 150 euro, nuovo, che possa offrire le stesse sensazioni del DualSense, e questo principalmente perché un volante dotato di un Force Feedback decente costa ben più di quella cifra.

Il Feedback Aptico trasmette, alle mani del giocatore, ogni singola reazione dell’auto alle sollecitazioni, dalla cambiata alle sospensioni e di come esse reagiscono al manto stradale. C’è una buca all’ingresso dell’ultima curva del Red Bull Ring? Il DualSense ve la farà percepire, e lo stesso varrà per i cordoli, con l’intensità che varia in base alla velocità. Inoltre, anche il lavoro fatto con i grilletti è eccezionale. Essi vi permetteranno di capire, grazie alla resistenza (che sarà regolabile al lancio), quando le ruote stanno per bloccare, permettendovi di dosare alla grande la frenata.

Qualora entrasse in gioco l’ABS, sentiremo addirittura il grilletto pulsare come accade nel freno delle auto reali. Sapete qual è la periferica meno costosa che riesce ad offrire, chiaramente in maniera molto più precisa, questa feature? La Fanatec Clubsport V3, una pedaliera da 360€. Notevole, no? Ma non finisce qui, perché grazie ai grilletti adattivi potremo percepire anche quando le ruote motrici stanno perdendo trazione, permettendoci di agire in tempo.

Il gioco, fortunatamente, sa essere molto accessibile anche ai novizi, offrendo la possibilità di usare la traiettoria assistita, le zone di frenata, il cambio automatico e addirittura la frenata e la sterzata assistita. Lo stesso gioco vi consiglierà di attivare queste ultime due opzioni, così da comprendere anche quali sono gli spazi di frenata di ogni circuito.

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11 Gran Turismo 7 col volante

La stessa cura è stata riposta anche nel supporto ai volanti. La prova è stata fatta su un Thrustmaster T300RS, a cui è stato abbinato una pedaliera T-LCM e un cambio TH8A. Il responso è più che positivo. Al volante si avvertono chiaramente gli spostamenti di carico dell’auto, in maniera più netta rispetto al già pregevole force feedback di GT Sport, e ciò permette una reazione più pronta. Al tempo stesso, però, ho percepito meno i cordoli, e ho dovuto mettere la sensibilità a 1 invece che a 10, com’era invece su GT Sport.

È da capire se sia una scelta di Polyphony (dopotutto, non sarebbero i primi) o magari un incompatibilità con i driver. Fatto sta che ora i cordoli che si sentono sono principalmente quelli più alti, mentre gli altri si percepiscono di meno. Lo stesso vale per le asperità stradali. Insomma, questo nuovo Force Feedback vi permette di percepire meglio cosa sta facendo l’auto, ma non dove essa sta passando. Scegliete voi se è un bene o un male, essendo il Force Feedback molto soggettivo (finché si rimane nella decenza, chiaramente). Sarei curioso di provarlo con volanti Logitech, essendo GT Sport un po’ carente su essi, però purtroppo non ne ho. E chiaramente sarei ancora più curioso di provarlo su un T-GT II o un Fanatec DD Pro, ossia i due volanti ufficiali di Gran Turismo 7, però…si parla di cifre un pelo superiori a quelle del mio T300, purtroppo.

Non ho dubbi, comunque, che sul DD Pro sappia regalare un FFb infinitamente migliore, essendo la tecnologia Direct Drive molto più efficiente della cinghia, e chiaramente ciò vale anche per il T-GT II e i suoi trasduttori esclusivi per Gran Turismo.

12 Conclusioni

In conclusione, Gran Turismo 7 è senza dubbio un lavoro più che riuscito, che lega una ossessiva (ancora, in senso positivo) passione e perfezionismo per l’auto con un comparto tecnico, questa volta a tutto tondo, che riesce a essere al passo coi tempi e, in alcuni aspetti, settando un vero e proprio standard. Il risultato è non solo uno dei migliori racing mai concepiti, ma probabilmente anche il miglior Gran Turismo di sempre, o comunque degno di lottare con pilastri quali GT1, GT2 e GT4. Kazunori Yamauchi ha davvero dato tutto se stesso per riportare la serie al posto dove merita, riuscendoci pienamente con un titolo di un’autorialità spiazzante.

Gran Turismo 7 vedrà poi una profonda evoluzione che si tradurrà in DLC, da capire se gratuiti come in GT Sport oppure a pagamento, e soprattutto l’aggiunta di Gran Turismo Sophy. Quest’ultima, in particolare, potrà rivoluzionare per sempre il concetto di correre contro una IA. Resta qualche dubbio sulla gestione dei PP nelle gare Sport, ma per quello solo il tempo saprà parlare. Per ora, di falle non se ne sono viste, e le auto sembravano tutte ben bilanciate. Certo, ora dovremo pagare (in game) per comprare oggetti che in GT Sport erano gratuiti, quali gomme e oggetti per il BOP, ma questo non fa dopotutto parte dello spirito di un GT?

Insomma, Digital Foundry forse aveva ragione: potremo star assistendo alla nascita di un Instant Classic di PlayStation 5 e sì, anche PlayStation 4. E purtroppo, è proprio la sua natura cross-gen a vietargli la cifra tonda, quel 10 che ben pochi titoli racing possono vantare. Non che il voto scelto sia dispregiativo, anzi, e concludo sottolineando quanto scritto in apertura: Il Re è tornato.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
9.5
gran-turismo-7-recensione-playstation-5 Ecco la nostra recensione di Gran Turismo 7, cari Gametimers! Dopo poco più di un anno e mezzo dall'annuncio, avvenuto insieme a quello di PlayStation 5, Polyphony Digital è finalmente pronta a far debuttare il suo nuovo simulatore di guida, e quale occasione migliore...

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