Gran Turismo sta facendo parlare di se per una scelta narrativa che, secondo molti, è di pessimo gusto. Il film, diretto e sceneggiato da Neill Blomkamp, avrebbe infatti una dissonanza temporale figlia di un’esigenza narrativa. L’evento in questione è un brutto incidente di cui è stato protagonista proprio Jann Mardenborough, vincitore della GT Academy 2011. Per evitare spoiler, vi consigliamo di non proseguire con la lettura, anche se non sappiamo quanto senso abbia parlare di spoiler su una biografia. Inoltre, gli appassionati di Motorsport conosceranno bene questo tragico evento. Il film, ricordiamo, uscirà in Italia il 20 settembre 2023.
Allerta Spoiler
Detto questo, Gran Turismo, come sappiamo, è incentrato sull’ascesa di Jann Mardenborough (Archie Madekwe), pilota britannico figlio del calciatore Steve Mardenborough (interpretato da Djimon Hounsou) che è passato dalle corse eSport della GT Academy alla pista vera, correndo in diverse competizioni di punta per Nissan Nismo. In quanto biografia, il film racconta tutte le vicende clou della carriera del pilota inglese in chiave ovviamente romanzata, nel bene e nel male.
Perché sì, le licenze poetiche prese dagli sceneggiatori sono molteplici, alcune probabilmente figlie di Sony – come la massiccia presenza di Gran Turismo 7, chiara mossa per pubblicizzare il gioco nonostante, all’epoca, Jann giocasse a Gran Turismo 5- mentre altre sono figlie della volontà di creare una storia avvincente, con il classico coach (Jack Saller, interpretato da David Harbour) che non crede nel programma e con Danny Moore (Orlando Bloom) che invece insiste sul ragazzo.
I cambiamenti apportati da Blomkamp, però, non si sono limitati a questo. Jason Hall (American Sniper) e Zach Baylin avrebbero deciso di spostare cronologicamente il tragico incidente del 2015 causato proprio da Jann Mardenborough durante la VLN del Nurburgring (28 marzo 2015), ponendolo dunque prima del suo podio a Le Mans (23 giugno 2013). L’obiettivo era chiaramente quello di far vivere all’eroe del film un momento di incertezza, per poi reagire e ottenere un incredibile podio a Le Mans. Ciò ha ovviamente scatenato le polemiche di chi ha già potuto vedere la pellicola. E non potrebbe essere altrimenti, dal momento che parliamo di un incidente mortale che ha portato al decesso di uno spettatore.
Cosa successe in quel triste 28 marzo
Mentre affrontava la famosa curva Flugplatz del Nurburgring, la Nissan GT-R GT3 di Jann è stata vittima di un’improvvisa perdita di deportanza (e conseguente aumento di portanza, il fenomeno che fa volare gli aerei, per intenderci) che ha portato il muso dell’auto a sollevarsi. Il fondo piatto di cui era dotata la GT-R GT3 del pilota ha poi creato un effetto vela che ha causato un impennata improvvisa dell’auto a oltre 220km/h, portandola a schiantarsi sugli spettatori che si trovavano all’esterno di quella curva. In quell’incidente, una persona perse tragicamente la vita, mentre altre restarono ferite. Jann ne uscì quasi indenne, seppur ovviamente scosso. L’incidente avrebbe poi portato una serie di cambiamenti volti a favorire la sicurezza, tra cui una ‘smussata’ del Flugplatz così da sfavorire fenomeni di portanza.
Come rivelato in un’intervista molto recente, lo stesso Jann Mardenborough ha insistito nel volere questo evento nel film. “È la mia vita. È parte della mia storia. Mi sono assicurato con tutti coloro che erano nella produzione, i produttori, Jason (sceneggiatore), che era così che volevo quella parte. Perché necessitava di essere corretta. Una persona perse la vita in quell’incidente. Il film l’ha reso molto bene. Mostra bene anche una parte molto cupa della mia vita, quando ero all’ospedale. Sai, gli aspetti mentali dietro un evento del genere”, ha affermato il pilota britannico al Sunday Times.
Il disappunto della Critica
Le critiche dietro questa scelta narrativa sono molteplici. “Alcuni dettagli su una tragedia che ha coinvolto Mardenborough sono stati riarrangiati per dare mordente al terzo atto”, ha affermatto Charlotte O’Sullivan, penna di Evening Standard, nella sua recensione. “Nel film, Mardenborough è coinvolto in un incidente al Nürburgring, che ebbe conseguenze fatali per uno spettatore. In vista della gara alla 24 Ore di Le Mans, Jann è ovviamente sconvolto. La conclusione non potrebbe essere più emozionante (la grande tragedia è seguita dagli abbracci della vittoria). Nella realtà, però, la gara di Mardenborough a Le Mans filò liscia come l’olio mentre il terribile incidentte arrivò due anni dopo. Suggerire che l’incidente spinse Jann alla grandezza non è solo falso, è riprovevole. La famiglia di quello spettatore ha visto i suoi peggiori incubi trasformati in una festa“.
Non ci è andato più leggero Oil Wesh nella recensione di Polygon. “Mardenborough ottenne effettivamente un terzo posto di categoria a Le Mans, gareggiando in un team di sim driver della GT Academy ed è sopravvissuto in un incidente terrificante, come mostra il film… solo non nell’ordine in cui ci viene mostrato il film, o dietro le circostanze escogitate dagli sceneggiatori. C’è un particolare e inquietante aspetto nel modo in cui Jason Hall e Zach Baylin hanno rappresentato l’incidente, un bizzarro avvenimento al Nürburgring che uccise una persona. Sebbene l’incidente sia stato rappresentato molto bene, la sceneggiatura di Hall e Baylin lo sposta cronologicamente in funzione di una battuta d’arresto nel viaggio da eroe di Mardenborough verso il suo podio a Le Mans. L’incidente è in realtà avvenuto anni dopo – un rimaneggiamento discutibile di un evento mortale”, ha affermato Wesh.
Fonte: VGC