Negli ultimi anni abbiamo potuto apprezzare come le compagnie siano bravissime nel trovare sempre nuove maniere per raccogliere i dati degli utenti, ma si applicano molto meno quando si tratta di proteggere questi dati. In particolare, di recente ha fatto scandalo l’hack dei server della compagnia cinese Vtech, che produce dispositivi elettronici dedicati ai più giovani: un hacker è riuscito a sottrarre dati privati (nomi, indirizzi, password carte di credito e pure immagini dei piccoli utenti) di più di 11 milioni di clienti. Almeno in quest’ultimo caso, c’è un sospetto, arrestato giovedì scorso dalle autorità inglesi e attualmente tenuto in custodia. Certo, è ancora presto per dire se si tratta del colpevole, ma è un piacere vedere che almeno in questo caso, le forze dell’ordine sono state piuttosto celeri: l’hack è avvenuto il 14 novembre e, nemmeno un mese dopo, potremmo avere il colpevole. Cosa che ci farebbe molto felici: il caso Vtech è uno di quelli più odiosi, considerato che è stata violata la privacy di bambini.
Fonte: ComputerWorld