Heroes of the Storm

Gruppo di all-stars a parte, Heroes of the Storm a una prima occhiata non appare troppo diverso da quanto i più esperti possano aver già visto in un League of Legends: tastiera e mouse alla mano, level-up, abilità del caso e il nostro eroe pronto a farsi strada fra gli avversari per abbattere la base nemica.

L’esperienza viene condivisa con i compagni in modo da rendere la crescita della squadra omogenea.

Come già detto, sotto questo punto di vista non ci sono differenze sostanziali con i colleghi più celebri, ma allora perché i veterani del genere dovrebbero abbandonare il loro gioco prediletto a cui hanno dedicato tempo e fatica per ricominciare da zero? Basterà un cast di vecchie glorie a far compiere il grande passo? Difficile dirlo, ma forse non è a loro (o soltanto a loro) che il gioco si rivolge, anzi, probabilmente Heroes of the Storm strizza l’occhio più a un pubblico che i MOBA non li ha mai digeriti o provati, tanto più che Blizzard stessa non lo definisce come un MOBA nel senso stretto del termine.
heroes-of-the-storm-pc-2

Gli universi delle saghe storiche della casa californiana sono stati perfettamente amalgamati grazie al tocco cartoonesco a cui ci ha abituato World of Warcraft.

Innanzitutto, le battaglie sono strutturate per essere più rapide rispetto a quanto i MOBA più noti ci abbiano abituato (nel caso di Heroes of the Storm si parla di 20-30 minuti a partita) e i personaggi sono presentati in modo tale da rendere subito chiaro il loro ruolo e la difficoltà di utilizzo, così da non lasciare completamente spiazzati quanti vogliano farsi una partita anche solo per curiosità. Altro punto a favore di chi non si è mai avvicinato al genere, magari per colpa di un circuito troppo chiuso dove la competitività la fa da padrone, è l’importanza ricoperta dal gioco di squadra. Non esiste il level-up individuale, l’esperienza viene condivisa con i compagni in modo da rendere la crescita della squadra omogenea. Quindi non dovremo più preoccuparci di restare troppo indietro, così come viene meno la necessità di sabotare manovre di squadra per darsi ad atti di eroismo in cerca del colpo di grazia. Visto sotto questa luce, il gioco sembra appositamente studiato per farsi una breve ma potenzialmente frenetica partita senza stressarsi troppo.

Solo il tempo però potrà dirci se Heroes of the Storm saprà darsi battaglia alla pari con gli altri mostri sacri del genere.

A dare un’ulteriore spinta ad avvicinarsi al genere ci pensa anche il sistema di crescita del personaggio, forse non particolarmente originale ma pregevole. Ogni eroe ha tre abilità di base, che potranno essere potenziate e integrate con altre man mano che si sale di livello, ma non sarà obbligatorio votarsi a una sola specializzazione in particolare. Sarà possibile, per esempio, affiancare abilità curative a tecniche di supporto o di attacco, oppure creare un bilanciamento tra le tre alternative. Inoltre, per ogni personaggio sarà selezionabile una tra due tecniche particolarmente potenti chiamate Ultimate. La volontà di rendere variegati i componenti del cast è molto evidente, e il giocatore è così libero di sperimentare con diversi set di abilità, scegliere quelle a lui più congeniali o cambiare personaggio a piacimento.
heroes-of-the-storm-pc-6
Grande attenzione è stata riposta anche nella creazione delle mappe, ciascuna caratterizzata da una conformazione e da obiettivi secondari specifici atti a rendere più variegato il classico concetto di “conquista della base avversaria”, spingendo di volta in volta a cercare nuove strategie.
Un’altra scelta importante in fatto di gameplay è stata quella di non inserire oggetti o equipaggiamenti, decisione che contribuisce a rendere meno traumatico l’approccio al gioco ma che, allo stesso tempo, rischia di eliminare parte dell’aspetto strategico e di minare l’interesse a lungo termine dei giocatori più smaliziati.
In definitiva, appare evidente la volontà di Blizzard di non rivolgersi solo allo zoccolo duro dei giocatori di MOBA, ma anche e soprattutto ai suoi fan, e a tutti coloro che cercano uno svago piacevole e non necessariamente impegnativo.

heroes-of-the-storm-pc-4
Va infine sottolineato anche il grande impegno profuso sotto il punto di vista prettamente stilistico. Gli universi delle saghe storiche della casa californiana sono stati perfettamente amalgamati grazie al tocco cartoonesco a cui ci ha abituato World of Warcraft, nonostante le loro diversità, ed è stato fatto un gran lavoro per mantenere intatte le identità dei vari personaggi, inserendo continuamente citazioni e riferimenti agli universi originali di appartenenza.

Scelta importante in fatto di gameplay è stata quella di non inserire oggetti o equipaggiamenti, decisione che contribuisce a rendere meno traumatico l’approccio al gioco.

Sempre parlando di caratterizzazione e personalizzazione, non potevano certo mancare le skin a tema per ogni personaggio, realizzate in pieno stile Blizzard con grande cura e sfruttando l’occasione per omaggiare i fan.
Insomma, le premesse se non per un ottimo, almeno per un buon titolo ci sono. Solo il tempo però potrà dirci se Heroes of the Storm saprà darsi battaglia alla pari con gli altri mostri sacri del genere, se si ritaglierà un fetta di pubblico tutta sua o se sarà ricordato solo come un bell’omaggio ai fan di Blizzard.