In una recente e ampia intervista rilasciata a Video Game Chronicle, il numero uno di Platinum Games, Hideki Kamiya ha parlato anche di Xbox e della sua estraneità rispetto alla cultura e ai gusti nipponici.
Durante l’intervista, alla quale ha partecipato anche il braccio destro di Kamiya, Atsushi Inaba, sono stati toccati diversi temi: il futuro di Platinum Games, le difficoltà legate alla pandemia, la recente presentazione di Unreal Engine 5 e tanto altro.
Quando si è poi giunti alla questione next-gen, l’intervistatore ha deciso di approfondire il versante Xbox. Prendendo spunto da alcune dichiarazioni recenti di Phil Spencer, che si diceva insoddisfatto della penetrazione della sua console nel mercato giapponese. A Kamiya e Inaba è stato chiesto cosa ne pensassero. Nello specifico è stato chiesto cosa avrebbero consigliato a Spencer per migliorare la presenza di Xbox in Giappone.
Nonostante non si sentisse nella posizione di dare consigli, Hideki Kamiya ha comunque provato a rispondere alla domanda: “Posso darvi la mia innocente opinione da gamer. Fin da quando è stata lanciata sul mercato giapponese, Xbox è sempre stata avvertita come qualcosa di straniero e lontano. Non sembra affatto pensata per i gusti giapponesi”.
Poco dopo cerca di spiegarsi meglio riportando la differenza tra trofei e achievement come esempi: “Gli Achievement sono parte della cultura Xbox fin dai tempi della 360. In Giappone quando si raggiunge un risultato appare il pop-up che recita ‘Achievement Unlocked’. La frase che viene tradotta in giapponese alla lettera. Proviamo a confrontare con l’idea di Trofei di Sony. Quella dei Trofei è una logica più facile da comprendere per noi e anche la stessa parola è identica per significato sia in inglese che in giapponese”.
Alle parole di Hideki Kamiya si aggiungono quelle del collega, Atsushi Inaba: “Amiamo Phil Spencer e non parleremmo mai male di lui. Ma devo concordare sulla natura ‘straniera’ di Xbox. Non si tratta di potenza hardware ma di familiarità. Una grossa eccezione potrebbe essere rappresentata dall’iPhone. Ma quello meriterebbe un discorso a parte dato il suo successo globale. Difficile ripetere questo successo troppe volte”.
Infine Kamiya ha voluto chiudere con una battuta: “Comunque le traduzioni dei menù sono davvero troppo letterali“.
Poca familiarità col prodotto straniero, sarebbe questa dunque la chiave della scarsa diffussione di Xbox sul territorio giapponese. Chissà se Phil Spencer riuscirà a far tesoro delle parole di Hideki Kamiya e di Atsushi Inaba e a rendere la sua Xbox Series X più ‘Japan-Friendly’ in futuro.
Nel frattempo la console Microsoft può godersi un altro successo. Gli abbonati ai suoi servizi superano di 5 volte quelli che si rivolgono a PlayStation Now.
Fonte: Video Game Chronicles