Poche ore fa Hideo Kojima è stata una delle guest star principali del Rooster Teeth Expo (RTX) che si è tenuta a Sydney in Australia.
Nella lunga chiacchierata durata ben due ore Kojima ha raccontato numerosi aneddoti e opinioni personali riguardo il mondo dei videogiochi, Death Stranding e il suo recente passato. Potete vedere l’intervista integrale nel video qui sotto a partire dall’ora h4:50′.
Kojima ha iniziato parlando più in generale del mondo dei videogiochi, paragonandolo al cinema e ai romanzi. Secondo lo sviluppatore i giochi hanno la potenzialità di superare questi ultimi.
L’importanza della narrazione e della tecnologia sono fondamentali. Per questo Kojima è intenzionato a inserire nuove tecnologie nei propri titoli per dare all’utente nuovi tipi di emozioni.Kojima ha poi accennato alla propria vita personale e le difficoltà di quest’ultimo anno. Il suo approccio alla vita è quello di guardare sempre avanti e lasciarsi alle spalle il passato. Ora si considera estremamente felice per tutto il supporto ricevuto dai fan già prima di Death Stranding.
Ed è proprio grazie ai fan che Kojima può realizzare i suoi giochi. Senza i fan non avrebbe il potere di realizzare nulla. Quando entra nel processo creativo, lascia fuori tutto ciò che riguarda la vita quotidiana, chiude fuori tutto. Ciò che colpisce la gente di Kojima, non è lo sviluppatore in se ma ciò che ha realizzato. Buona parte di coloro che conoscono il suo nome è dovuta ai giochi che ha creato. Alle persone più che lui, piace ciò che ha realizzato.
Facendo un passo avanti nell’intervista si è passati a discutere del suo passato, dagli esordi alla rottura con Konami, per finire con Death Stranding passando per l’accordo con Sony.
A inizio carriera si è proposto a diversi sviluppatori con proposte sempre differenti, ha persino trovato un posto di lavoro fuori dall’industria dei videogiochi. Quando venne assundo come game designer le cose non sono andate subito benissimo in quanto il suo primo titolo, antecedente Metal Gear, venne cancellato.
Ben diverse invece sono andate le cose dopo la rottura con Konami. Il nome di Kojima era ambitissimo, tutti lo volevano e ha ricevuto numerose proposte persino da settori esterni a quelli dei videogiochi, di cui una arrivata dagli Emirati Arabi.
Quel che interessava realmente a Kojima era lo sviluppo di Death Stranding. Per questo motivo ha scelto di diventare indipendente, fondare la Kojima Productions e fare un accordo con Sony verso la quale c’è un profondo e reciproco rispetto. Con Sony ha lavorato per oltre 20 anni e ovviamente quest’ultima gli ha lasciato carta bianca sullo sviluppo e coninvolge molto lo sviluppatore in fase promozionale.
Un esempio della libertà di cui parla Kojima è il primo trailer di Death Stranding. Qualsiasi altra società gli avrebbe impedito di mostrare Norman Reedus nudo nel trailer.Ovviamente l’intervista non poteva che concludersi parlando di Death Stranding. Kojima si è lasciato sfuggire che allo stato attuale dello sviluppo il titolo non è in VR.
Prima di pensare a un seguito Kojima è interessato a scoprire le reazioni del pubblico. Non si può parlare di un Death Stranding 2 se questo non è fortemente richiesto dai giocatori con un elevato grado di popolarità del titolo stesso. Anche per questo motivo non ci sarà alcun contenuto che verrà tagliato per poi essere utilizzato in un seguito.
https://player.twitch.tv/?video=v119480807&autoplay=falseGuarda il video live di RoosterTeeth su www.twitch.tv