
Hideo Kojima, il leggendario game designer dietro franchise iconici come Metal Gear Solid e Death Stranding, ha partecipato a un video speciale pubblicato da WIRED in cui ha risposto alle domande più curiose e profonde che la community gli ha rivolto. Nel video Hideo Kojima Answers Hideo Kojima Questions, il creativo giapponese si mette “a nudo” davanti alle telecamere, parlando dei suoi punti di vista sul lavoro di game designer, sulle sue opere più amate, sulle ispirazioni personali e sulla visione del futuro dei videogiochi.
L’intervista copre una vasta gamma di argomenti, partendo da quale opera considera il suo capolavoro, fino a discutere le qualità e i talenti necessari per diventare un game designer di successo. Kojima affronta apertamente anche aspetti più tecnici, come il processo creativo dietro Death Stranding e Death Stranding 2: On the Beach, e rivela il titolo videoludico che ha giocato di più nella sua vita, mostrando un lato più personale e meno noto del suo rapporto con i videogiochi.
Il processo creativo e la filosofia di gioco
Nel corso del video, Kojima spiega come affronta la creazione di mondi e sistemi complessi, sottolineando l’importanza di pensare oltre le convenzioni e di utilizzare elementi esterni al medium videoludico — come cinema, letteratura e vita reale — per arricchire le sue opere. Questa visione è coerente con altre interviste in cui il director ha raccontato come la connessione tra le persone e il mondo sia un tema centrale delle sue opere, come nel caso di Death Stranding.
Il maestro giapponese non si limita a parlare di tecnologia o design: affronta anche il ruolo del game designer come narratore e riflessore della contemporaneità, un elemento che è sempre stato evidente nella sua carriera e che emerge con forza anche nei giochi più recenti.
I suoi riferimenti artistici e cinematografici
Kojima risponde anche a domande più “pop”, tra cui quale regista cinematografico ha influenzato maggiormente il suo lavoro, confermando il forte legame tra cinema e videogiochi nella sua estetica narrativa. Questo approccio multimediale è una delle caratteristiche che ha reso la sua opera unico nel panorama dei game designer contemporanei.
Durante la conversazione, emergono anche dettagli curiosi sulle sue abitudini di gioco e di creazione: Kojima rivela ciò che ama guardare, leggere e sperimentare, spiegando come questi interessi alimentino la sua immaginazione e si riflettano nelle esperienze videoludiche che propone al pubblico.
La visione del futuro del gaming secondo Kojima
Uno dei momenti più affascinanti dell’intervista riguarda la prospettiva di Kojima sul futuro dei videogiochi. Il creativo giapponese non si limita a guardare ai singoli media, ma esplora l’idea di come i videogiochi possano evolvere come forma di comunicazione, narrazione e interazione umana, un tema che rispecchia la sua filosofia secondo cui giocare non è soltanto intrattenimento, ma un modo per connettere e comprendere il mondo.
Questa visione amplia l’idea di Kojima come artista oltre il semplice sviluppatore: per lui, il videogioco è un mezzo per esplorare concetti profondi come relazione, contesto sociale e persino la natura delle emozioni umane.
Reazioni e impatto tra i fan
L’uscita del video ha generato un’ondata di reazioni positive all’interno della community online. Su piattaforme come Reddit, i fan hanno commentato con entusiasmo il modo in cui Kojima affronta temi complessi e condivide riflessioni personali, spesso con uno spirito filosofico e profondo che va ben oltre le domande standard sull’industria videoludica.
Molti spettatori hanno apprezzato la sincerità con cui Kojima parla del suo lavoro, riconoscendo in lui una figura che non solo crea giochi memorabili, ma che pensa a ciò che i videogiochi possono diventare nei prossimi anni.
La partecipazione di Hideo Kojima al video di WIRED rappresenta un’occasione preziosa per comprendere meglio la mente dietro alcuni dei videogiochi più influenti degli ultimi decenni. Rispondendo alle domande dei fan, Kojima non solo svela aspetti tecnici e personali della sua carriera, ma offre anche una visione più ampia del ruolo del videogioco nella cultura contemporanea.
Tra riflessioni sul mestiere del game designer, riferimenti cinematografici, curiosità sulla sua esperienza e anticipazioni sul futuro del medium, l’intervista conferma ancora una volta Kojima come uno dei creativi più affascinanti e complessi del panorama videoludico mondiale.
Fonte: Wired










