L’Agente 47 in tutto il suo splendore?
L’aspetto tecnico di Hitman, pur con qualche nota dolente, ci ha piuttosto deliziati fin dal primo minuto di gioco. In correlazione al periodo d’uscita, Absolution ci aveva maggiormente impressionati all’epoca, ma non possiamo lamentarci nemmeno in questo caso. Hitman offre delle mappe enormi, dettagliate e con un level e map design in grado di far impallidire la maggior parte dei titoli odierni. Mappe oltretutto densamente popolate da un numero incalcolabile di NPC, ognuno dotato di una IA molto convincente, seppur non sempre perfetta. Nel livello di Parigi, dopo aver eliminato il primo bersaglio, abbiamo assistito a una chiamata fatta a quest’ultimo da parte della futura vittima, strappandoci una risata.
Hitman offre delle mappe enormi, dettagliate e con un level e map design in grado di far impallidire la maggior parte dei titoli odierni.
Il conteggio poligonale non è probabilmente tra i migliori in circolazione e ha risentito di un budget limitato rispetto ai predecessori ma, considerato tutto ciò che muove il titolo, possiamo tranquillamente chiudere un occhio. Il motore grafico perde qualche frame al secondo di tanto in tanto, anche grazie allo stile di gioco lento e ragionato, la cosa non ci ha dato particolarmente fastidio. Di buona fattura i filmati in CG tra una missione e l’altra, buono il doppiaggio in inglese e la localizzazione dei testi in italiano. Ebbene sì, il già citato budget ridotto ha impedito a Hitman di essere doppiato nella nostra lingua, differentemente dai vecchi capitoli.