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Hitman: La prima stagione completa – Recensione

1 Il ritorno dell’Agente 47

Abbiamo già avuto modo di recensire il primo episodio di Hitman, elogiandone pregi e difetti. Ora, con l’uscita della versione completa comprendente tutti gli episodi di questa prima stagione, è tempo di tirare le somme nei riguardi di questo esperimento. Insomma, questa struttura episodica sarà stata in grado di stupirci? Scopritelo nella nostra recensione!

La trama su cui vertono le vicende della prima stagione di Hitman, riguarda il nostro coinvolgimento nell’uccisione di alcuni bersagli. Queste persone, apparentemente slegate una dall’altra, una volta uccise, sveleranno man mano una cospirazione nei quali verremo inevitabilmente coinvolti. Il titolo si pone come prequel della serie, svelandoci come l’Agente 47 sia entrato “nel giro”. Ogni altra parola potrebbe considerarsi spoiler, quindi non aggiungiamo altro.

Ognuno dei sei episodi richiede un paio di ore per essere portato a termine.

La scelta di optare per una struttura a episodi ha creato nei mesi una forte curiosità da parte dei fan, ma ha allo stesso tempo frammentato l’esperienza. A causa infatti di una trama inferiore ai precedenti capitoli della saga, non possiamo ritenerci del tutto soddisfatti, almeno da questo punto di vista. Insomma, la memorabilità di un Hitman: Absolution è ben distante.

Ognuno dei sei episodi richiede un paio di ore per essere portato a termine, discorso diverso se si vogliono completare utilizzando ogni approccio disponibile. Oltre ai bersagli primari che è necessario eliminare per proseguire nella trama, gli sviluppatori hanno ben pensato di sfruttare le mappe in maniera alternativa. Ecco così che ci viene chiesto di uccidere altre persone, magari in un modo particolare. E come vedremo tra poco, le possibilità di approccio sono pressoché illimitate.

2 L’arte dell’assassinio

Se ci siamo permessi di criticare la struttura di gioco e la trama, non possiamo assolutamente lamentarci del gameplay di Hitman. Le già citate possibilità di approccio la fanno da padrone, dandoci così un senso di libertà che ha pochi eguali nel genere. Il level design è talmente magistrale che, anche dopo più partite, troverete sempre nuovi modi per eliminare i bersagli.

Come tutti gli altri capitoli della serie, anche questo nuovo Hitman a episodi è essenzialmente uno stealth game. E, se vogliamo dirla tutta, è proprio uno stealth game coi fiocchi, come non se ne fanno più. Perché sì, lo scopo principale è l’eliminazione di alcuni bersagli, ma l’approccio action non paga praticamente mai. Infatti, andare di prepotenza o essere scoperti porterà quasi inevitabilmente a un game over.

Il sistema di controllo non si discosta molto da Absolution e ci permette di eseguire ogni azione in modo abbastanza intuitivo.

Questa cosa non deve però spaventare i neofiti, anche perché il gioco permette il salvataggio (quasi) libero e alcune piste da seguire per intrufolarvi nella villa di turno. In ogni mappa ci verranno infatti dati dei suggerimenti per delle opportunità da sfruttare per avere la meglio sui bersagli. Nella mappa “Sapienza” ci viene indicato, ad esempio, che fingersi un fattorino potrebbe essere utile per riuscire a entrare senza sospetto, indicandoci anche dove procurarci il travestimento e tutto il resto.

I puristi possono anche non seguire queste indicazioni pre-impostate, ascoltando magari le conversazioni altrui per cogliere queste opportunità. Ecco, immaginate anche una massima libertà applicata a tutto il contesto. Nessuno ci vieta di uccidere il bersaglio di turno con la pistola silenziata ma, per non dare alcun sospetto, possiamo avvelenare il cibo o usare l’ambiente di gioco a nostro vantaggio per causare dei finti incidenti.

Andare di prepotenza o essere scoperti porterà quasi inevitabilmente a un game over.

Sempre nel nome di un’accessibilità più marcata rispetto ai primi capitoli (ma che non rende il titolo facile, sia inteso) alcuni indicatori a video ci aiuteranno non poco. Oltre all’istinto, utile a individuare le vittime designate, ci è possibile capire al volo se una guardia potrebbe sospettare di noi. Possiamo infatti intuirlo grazie a un marcatore presente sopra al nemico, unito a una classica barra di sospetto. Se travestiti da poliziotto possiamo passare inosservati ai civili o ad alcuni poliziotti di grado inferiore, un ufficiale capirà al volo che non siamo un vero agente.

Il sistema di controllo non si discosta molto da Absolution e ci permette di eseguire ogni azione in modo abbastanza intuitivo. Se possiamo chiudere tranquillamente un occhio nei riguardi della legnosità di fondo dei comandi, non possiamo farlo parlando della multifunzionalità di alcuni tasti. Il tasto cerchio, ad esempio, ci permette di usare le coperture ma, se premuto per qualche istante, serve a trascinare i cadaveri. Proprio in virtù di ciò, ci è capitato più volte di eseguire l’azione sbagliata solo per il fatto di non aver inquadrato perfettamente il corpo senza vita di turno.

3 L’Agente 47 in tutto il suo splendore?

L’aspetto tecnico di Hitman, pur con qualche nota dolente, ci ha piuttosto deliziati fin dal primo minuto di gioco. In correlazione al periodo d’uscita, Absolution ci aveva maggiormente impressionati all’epoca, ma non possiamo lamentarci nemmeno in questo caso. Hitman offre delle mappe enormi, dettagliate e con un level e map design in grado di far impallidire la maggior parte dei titoli odierni. Mappe oltretutto densamente popolate da un numero incalcolabile di NPC, ognuno dotato di una IA molto convincente, seppur non sempre perfetta. Nel livello di Parigi, dopo aver eliminato il primo bersaglio, abbiamo assistito a una chiamata fatta a quest’ultimo da parte della futura vittima, strappandoci una risata.

Hitman offre delle mappe enormi, dettagliate e con un level e map design in grado di far impallidire la maggior parte dei titoli odierni.

Il conteggio poligonale non è probabilmente tra i migliori in circolazione e ha risentito di un budget limitato rispetto ai predecessori ma, considerato tutto ciò che muove il titolo, possiamo tranquillamente chiudere un occhio. Il motore grafico perde qualche frame al secondo di tanto in tanto, anche grazie allo stile di gioco lento e ragionato, la cosa non ci ha dato particolarmente fastidio. Di buona fattura i filmati in CG tra una missione e l’altra, buono il doppiaggio in inglese e la localizzazione dei testi in italiano. Ebbene sì, il già citato budget ridotto ha impedito a Hitman di essere doppiato nella nostra lingua, differentemente dai vecchi capitoli.

4 Conclusioni

Pur con qualche imperfezione tecnica e nei controlli e una trama al di sotto delle aspettative, abbiamo apprezzato il ritorno dell’amato Agente 47. Per carità, i difetti appena descritti, uniti alla struttura frammentaria dovuta all’iniziale commercializzazione a episodi, impediscono a Hitman di raggiungere il livello di qualità degli altri capitoli, ma non possiamo lamentarci. Il titolo è da considerarsi uno dei migliori stealth game in circolazione, grazie alle enormi mappe e alle possibilità offerte per eliminare le vittime di turno. Un gioco che, pur con i suoi limiti e la difficoltà sopra alla media, risulta accessibile a tutti, pertanto consigliamo di provarlo a tutti gli amanti del genere, neofiti o meno.

HITMAN – What’s In The Box *AS SEEN ON TV* - Out Jan 31

HITMAN - 101 Gameplay Trailer

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
8
hitman-la-stagione-completa-recensione<b>PRO</b><br> - Uno stealth game d'altri tempi.<br> - Possibilità di approccio praticamente infinite.<br> - Adatto anche ai neofiti del genere.<br><br> <b>CONTRO</b><br> - Struttura a episodi molto frammentaria.<br> - Trama al di sotto delle aspettative.<br> - Controlli legnosi e qualche bug.

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