I grandi publisher devono diversificare oltre i Tripla A secondo un ex-director di Santa Monica Studio

Meghan Morgan Juinio durante la conferenza Gamescom Asia 2025 parla della necessità per i grandi publisher di diversificare oltre i giochi triple-A.

Nel corso della Gamescom Asia, l’ex co-responsabile e direttore dello sviluppo di Santa Monica Studio, Meghan Morgan Juinio, ha lanciato un monito chiaro all’industria: “I grandi publisher non possono più puntare solo su giochi Tripla A”. Secondo Morgan Juinio, dopo una serie di annullamenti di progetti, chiusure di studi e licenziamenti in massa, è arrivato il momento di adottare una visione strategica a lungo termine e diversificare il portafoglio di produzioni.

Perché il modello triple-A è sotto pressione

La logica dietro le grandi produzioni è rimasta invariata: budget enormi, lunghi cicli di sviluppo, aspettative altissime. Ma Morgan Juinio osserva che questo modello sta diventando insostenibile. “Il payoff può essere davvero molto grande“, afferma, “ma non possiamo continuare a mettere tutte le uova nello stesso paniere“. Particolarmente rilevante è la sua chiamata a esplorare scenari meno “boom or bust: progetti di dimensioni medie (Doppia A, Singola A) oppure titoli indie supportati da grandi publisher. “Giocatori e giocatrici sono forse desensibilizzati rispetto ai soli effetti grafici e alla scala“, aggiunge.

Cos’è cambiato nella progettazione dei videogiochi

Morgan Juinio cita esempi come Astro Bot e Split Fiction, che mostrano come anche progetti non mega-budget possano ottenere attenzione significativa grazie all’innovazione e alla qualità dell’esperienza, piuttosto che al mero spettacolo visivo.

Le implicazioni per il mercato e per i giocatori

Se i grandi publisher inizieranno a investire più sistematicamente in produzioni meno costose, con tempistiche più snelle, il risultato dall’altra parte potrebbe essere una maggiore varietà di titoli, capace di raggiungere nicchie, sperimentare nuovi generi e ridurre il rischio correlato a flop dalle conseguenze sistemiche. In ultimo, Morgan Juinio resta cautamente ottimista: “Non credo che ritorneremo ai giochi che uscivano cinque anni fa o più”, ma confida nel fatto che l’industria saprà reinventarsi “Qualcosa di nuovo”.

Fonte: Game Developer

FONTEGame Developer

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