Ron Gilbert, ricordato da molti per essere il creatore di Maniac Mansion e della saga di Monkey Island e storico membro della Lucasfilm dei tempi che furono, pubblica di frequente informazioni decisamente curiose e interessanti sul suo sito ufficiale (GrumpyGamer), spesso con curiosità riguardo progetti del passato.
L’estate scorsa Ron ha diffuso alcuni documenti originali su Maniac Mansion e, ieri, ha pubblicato le scansioni di documenti risalenti agli anni ’80 del progetto “I Was a Teenage Lobot”, gioco mai realizzato e creato quando Ron non era ancora stato ufficialmente assunto dalla Lucasfilm, con la quale già collaborava.
I Was a Teenage Lobot era pensato per essere, ovviamente, un’avventura grafica. Il giovane e ambizioso Ron aveva deciso di dedicarsi al progetto proprio con l’intento di farsi notare e assumere da Lucasfilm a tempo indeterminato… fortunatamente ci è riuscito!
Ecco l’introduzione che Ron Gilbert aveva scritto per I Was a Teenage Lobot :
In un futuro non troppo lontano, un cervello umano viene inserito in un robot. Non un cervello qualsiasi, ma il cervello di un criminale. Non il cervello di un criminale qualsiasi, ma il cervello di un criminale molto particolare… TU!!
“Ma, aspetta… io non ho fatto niente di male!”
“Noi non mettiamo cervelli normali nei robot, solo cervelli criminali, quindi devi aver fatto qualcosa di sbagliato.”
“Ci deve essere stato un errore!!!”
“No, non credo proprio, noi non facciamo errori. Non preoccuparti, dopo la lobotomia non te ne preoccuperai più.”
“Lobotomia! Mi scusi… posso parlare con un suo superiore per favore?”
Avvincente, vero? In così poche righe è già possibile riconoscere lo zampino di Ron Gilbert, che con il suo umorismo inconfondibile è riuscito a rendere giochi come The Secret of Monkey Island, Monkey Island 2: LeChuck’s Revenge (sviluppati con la collaborazione di Dave Grossman e Tim Schafer), Maniac Mansion e Indiana Jones and the Last Crusade dei veri classici del genere.
L’ introduzione di I Was a Teenage Lobot fa venire voglia di proseguire nella lettura e, se ci tenete, potete farlo consultando le scansioni del documento originale, che trovate nella gallery allegata all’articolo.
In ogni caso il gioco, nonostante sia stato scritto negli anni ’80, sembra ancora un’ottima idea per un progetto… chissà, magari dopo Thimbleweed Park?
Fonte: kotaku