IBM ha fatto qualcosa di quasi miracoloso, riuscire a ridurre le dimensioni dei transistor di un processore a soli 2nm! Una tecnologia ai limiti di ciò che è fisicamente possibile realizzare e che potrebbe essere il passo finale dell’evoluzione del processo produttivo dei chip.
Ciò significa che ogni singolo transistor ha le dimensioni di una manciata di atomi, infinitamente più piccolo persino di un capello umano! Per fare un esempio, un capello umano medio ha un diametro di 75μm ovvero 75.000nm, consentendo di poterci ‘installare‘ sopra una fila di oltre 30.000 transistor!
Ad oggi il miglior processo produttivo di microchip utilizzato commercialmente è quello a 5nm, adottato dai chip Qualcomm Snapdragon di tantissimi smartphone Android e Apple M1 dei nuovi iMac del 2021.
Ridurre il processo produttivo dei chip significa poter crearne di più efficienti dal punto di vista energetico, e/o con prestazioni maggiori a parità di consumi e di conseguenza riducendo anche il calore prodotto.
Secondo quando affermato da IBM con questo nuovo processo produttivo si potrà ottenere:
- Autonomia fino a quattro volte maggiore dei dispositivi mobile
- Prestazioni maggiori fino al 45%
- Consumi energetici dei data center ridotti del 75%
IBM con questa mossa è riuscita ad anticipare TMSC, il principale produttore mondiale di semiconduttori che sta vivendo una stagione piuttosto difficile a causa dell’enorme richiesta causata dalla pandemia di Coronavirus.