Il videogioco dell'UNICEF che mostra gli orrori del mondo reale

L’UNICEF (United Nations Childrens Fund) ha organizzato una campagna del tutto particolare: ha utilizzato un falso videogioco e lo ha mostrato a una convention a Washington DC, in modo da attirare l’attenzione sulla situazione a dir poco disastrosa dei bambini nelle zone del mondo colpite dalla piaga della guerra, in particolare nel Sudan del sud.

La dimostrazione del “videogioco” è avvenuta in concomitanza dell’anniversario di inizio del conflitto nel 2013 e la descrizione recitava così: “Questa è una preview esclusiva di Elika’s Escape, uno sparatutto in prima persona, una storia di sopravvivenza in uno scenario post-apocalittico“. Ma Elika’s Escape è qualcosa di molto più speciale… la protagonista è una bambina di 7 anni e la sua storia è una storia vera, ispirata agli avvenimenti della vita di Mari Malek che, durante la presentazione del gioco, era presente. Per realizzare il progetto UNICEF ha collaborato con MMB, Big Block Live e con il regista Joe Sabia.

Il pubblico ha immediatamente mostrato un certo disagio nei confronti del progetto. “Il gioco inizia con la malattia della madre della bambina, malata di colera e in fin di vita. Subito dopo il fratello più grande della bimba muore provando a difendere la sorellina durante un attacco armato e Elika scappa, correndo fra i proiettili e portando in salvo fratello più piccolo”.

Il presentatore parla mentre sullo schermo vengono mostrate immagini di disegni concept in bianco e nero e la storia prosegue. La scena successiva è ambientata in un campo di rifugiati, dove circolano diverse malattie. Durante questa parte del “gioco” Elika deve compiere una scelta fra prostituirsi o vedere il fratellino più piccolo morire di fame.

A questo punto molte persone presenti hanno iniziato ad alzarsi per uscire dalla stanza, evidentemente a disagio. Solo alla fine della presentazione la vera Elika si è presentata al pubblico, dicendo: “Questo non è un gioco, la storia di Elika è vera. Lei sono io, e lei è tantissimi bambini del Sudan che stanno vivendo la stessa esperienza in questo preciso momento“.

Dopo la dichiarazione di Malek è stata la volta di Melanie Sharpe, portavoce di UNICEF, che ha ricordato come la situazione in Sudan sia a dir poco tragica: “Da quando a dicembre 2013 è scoppiato il conflitto, circa 750.000 bambini sono stati sfollati e oltre 320.000 vivono nei rifugi. Circa 400.000 bambini sono costretti a lasciare la scuola e circa 12.000 sono stati segnalati come parte delle forze armate e vengono usati come soldati durante i conflitti. Le strutture sociali sono danneggiate e i bambini sono sempre più vulnerabili, inoltre sono aumentati gli abusi e le violenze”.

Il pubblico della convention è rimasto inorridito dalla consapevolezza che ciò che non volevano accettare come parte di un videogioco è in verità una situazione del tutto reale.

L’obiettivo di UNICEF, in ogni caso, non era solo impressionare ma principalmente sensibilizzare e incoraggiare le persone ad assumere un ruolo attivo nella questione, anche solo parlandone utilizzando il tag #southsudannow.

Ecco un video della presentazione di Elika’s Escape:

Fonte: polygon