Negli ultimi mesi si è parlato molto di droni e dei loro molteplici utilizzi: ne abbiamo visto uno sorvolare il campo dei mondiali di calcio per regalarci immagini spettacolari, sappiamo che sono utilizzati per scopi militari e che sono in aumento le aziende che ne acquistano uno… ma non finisce qui.
Grazie alle loro caratteristiche infatti i droni possono rendersi particolarmente utili quando si tratta di ricerche, soprattutto se si tratta di persone scomparse, aspetto evidenziato dalla storia di un certo Guillermo DeVenecia. Il signor DeVenecia è un anziano malato di Alzheimer, protagonista di una brutta vicenda che, proprio grazie all’aiuto di un drone, si è conclusa con un lieto fine.
Non conosciamo particolari dettagli, ma sappiamo che il signor Guillermo si era smarrito in una zona di campagna di Fitchburg (dove risiede) rimanedo fuori casa per ben tre giorni e provocando un profondo stato di ansia nei suoi famigliari. Alle ricerche hanno partecipato moltissimi volontari, cani addestrati, elicotteri… ma la differenza l’ha fatta proprio un drone, di proprietà di un certo David Lesh, che è solito usare il dispositivo volante per riprese aeree che riguardano la sua attività dedicata allo snowboarding.
David Lesh risiede in Colorado e solo per caso è capitato nella zona dove il signor Guillermo si era smarrito (Fitchburg in Massachusetts), decidendo così di mettere a disposizione il piccolo velivolo per le ricerche.
Le leggi degli Stati Uniti per la regolamentazione dei droni sono in continua evoluzione e in passato ci sono state alcune lamentele per via delle possibili violazioni della privacy… ma forse in questo caso le limitazioni sarebbero da rivalutare: privacy o no, trovare una persona scomparsa – e in pericolo di vita – non dovrebbe essere sempre una priorità?
Fonte: ubergizmo