Indiana Jones e l’Antico Cerchio: id Tech 7 è sontuoso su Xbox. L’analisi di Digital Foundry

Indiana Jones e l’Antico Cerchio, uscito oggi su PC e Xbox Series X|S (qui la recensione), conferma per l’ennesima volta l’incredibile bontà dell’id Tech 7, il motore grafico proprietario di id Software utilizzato nei recenti Wolfenstein (sempre a cura di MachineGames, gli autori di questo notevole titolo su licenza), dei Rage e di Doom. L’analisi di Digital Foundry evidenzia infatti come anche su Xbox Series X|S si riescano a ottenere risultati incredibili, con un gioco che non solo gira a 60fps granitici, ma che lo fa con Ray Tracing e in risoluzione 1800p.

Indiana Jones e l’Antico Cerchio: 60fps granitici su Xbox Series X con RTGI

Indiana Jones e Antico Cerchio Recensione (1)

Come emerso da Digital Foundry, Indiana Jones e l’Antico Cerchio è una vera e propria prodezza di MachineGames e un grandioso biglietto da visita di id Tech 7 per l’attuale generazione di console, lasciando buoni propositi Doom The Dark Ages, sviluppato da chi quel motore lo ha creato. Tornando a Indy, Digital Foundry ha lodato la ricchezza di dettaglio negli scenari e la qualità dei modelli dei personaggi.

A stupire, però, è in questo caso l’illuminazione. Indiana Jones e l’antico Cerchio è stato infatti sviluppato basandosi su un’illuminazione globale in ray tracing, similmente a quanto accaduto con Metro Exodus: Enhanced Edition. Questo non è però un problema per il motore di id Tech e permette a Xbox Series X di mantenersi sui 1800p a 60fps stabili. Qualcosa che, ad esempio, con Unreal Engine 5 si fatica non poco ad ottenere. Digital Foundry, non a caso, ha confrontato i due motori grafici, elogiando id Software per aver partorito un motore così efficace.

Chiaramente, su Xbox Series S ci troviamo di fronte a diverse rinunce, ma tra esse non troviamo il framerate, sempre ancorato ai 60fps. Piuttosto, il team ha deciso di usare un ray tracing meno spinto e una risoluzione di 1080p, che è comunque vicino a quella target della console, nonché superiore a buona parte dei giochi usciti su questa console. C’è anche un uso più massiccio del VRS, paragonabile a quanto visto con Doom Eternal. Il gioco risulta però sensibilmente più leggero grazie all’uso di asset di qualità inferiore, portando il peso dai 130GB della versione Xbox Series X agli 83 di quella Series S.

Fonte: Digital Foundry