È la passione per le auto e per il mondo del drift a fungere da collante tra questi elementi. Kang Sung-Ho, attore e ora regista statunitense quella passione la ha fortissima anche da prima di entrare in pianta stabile nel cast di Fast and Furious. La prima apparizione nel franchise risale al 2006 proprio con Tokyo Drift. Una passione identica a quella che ha ispirato Shuchi Shigeno, autore originale di Initial D nella sua versione manga.
Ora, con il manga concluso da una buona decina di anni e con una produzione abbondante – ma frammentata – di anime, OAV e un lungometraggio animato, era solo questione di tempo prima che qualcuno pensasse di portare l’opera sul grande schermo ma con attori in carne ed ossa. Un’idea perfettamente in linea con quello che sembra essere il trend del momento, sebbene con alterne fortune. Se infatti sul piccolo schermo (Netflix) un prodotto difficile come One Piece è universalmente apprezzato, sul silver screen lo stesso non si può dire de I Cavalieri Dello Zodiaco che falliscono il loro piano di diventare un Cinematic Universe già al primo tentativo. Curioso che Mackenyu abbia partecipato a entrambi i progetti. Intanto, di nuovo su Netflix, questo dicembre è atteso l’adattamento di Yu Degli Spettri.
Al quotidiano cinese South China Morning Post, Sung-Ho racconta di aver scelto il soggetto perché in linea con la sua passione per le automobili. Initial D sarà una successiva prova da regista per l’attore pronto al debutto con la commedia horror Shaky Shivers. Intanto, il manga di Initial D è tornato in Italia grazie a J-Pop che ne ha pubblicato una edizione speciale.