La guerra nei confronti dello streaming illegale continua senza sosta. La Guardia di Finanza ha infatti individuato, denunciato e multato ben 6.000 nuovi abbonati che facevano uso del famoso ‘pezzotto‘ per guardare contenuti televisivi in maniera del tutto illegale, pagando pochi euro mensili per qualcosa che, normalmente, costerebbe molto di più.
Ricordiamo infatti che tramite queste IPTV è possibile usufruire illegalmente di tutti i contenuti a pagamento delle varie PayTV, come ad esempio Sky. E questo include sia i i pacchetti “Cinema e Serie TV” che i pacchetti “Sport e Calcio“. Il dirigente del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma, ossia Gian Luca Berruto, ha già spiegato in passato che in caso di pirateria è previsto un intervento immediato, nonché il blocco dei server e l’identificazione di tutti i clienti.
Il problema non è esclusivamente nazionale ma si estende anche oltre i nostri confini. Per questo, proprio nella settimana della Champions League, Kleron Sharp – CEO di Fact – ha lanciato un allarme agli abbonati alle IPTV. La Champions è infatti uno degli eventi sportivi più seguiti in assoluto e inevitabilmente questo comporta un’enorme affluenza di fruitori di siti streaming illegali.
L’obiettivo è quello di avvertire chi usufruisce di siti illegali sulle possibili conseguenze legali e finanziarie dovute all’illecito, in quanto molti non sono a conoscenza delle conseguenze dettate dall’usfruizione di servizi simili. Sia l’utente singolo che lo sport in questione, sia esso calcio, Formula 1 o chissà cosa, risente negativamente di questo fenomeno. Entrate minori equivalgono a meno posti di lavoro, minore qualità e più soldi alle organizzazioni criminali.
Il 90% dei siti streaming illegali, come se non bastasse, nascondono anche trojan che possono compromettere i conti bancari, oppure software illegali che possono estrarre dati sensibili.
Fonte: Il Mattino