La celebre attrice e doppiatrice Jennifer Hale ha raccontato alla redazione di Variety la sua preoccupazione rispetto all’evoluzione e l’impatto che stanno avendo sul mondo del lavoro le IA generative.
Jennifer Hale preoccupata per l’impatto delle IA generative
Per chi non la conoscesse, Jennifer Hale ha partecipato a serie TV quali E.R. Medici in Prima Linea e Streghe, ma la sua carriera si è sviluppata soprattutto nel mondo del doppiaggio di film e serie animate e di videogiochi. La sua voce è infatti presente in giochi quali Mortal Kombat, Baldur’s Gate, Baldur’s Gate 2, Planescape Torment, Metal Gear Solid dall’1 al 4, Star Wars KotOR, la trilogia di Mass Effect, Overwatch, Ratchet & Clank: Rift Apart, e Bayonetta 3.
La sua preoccupazione, con una carriera così lunga alle spalle, riguarda maggiormente le prossime generazioni e i giovani lavoratori. L’impatto che stanno avendo le IA generative, anche nella capacità di emulare le voci e i toni, è travolgente e coinvolgerà tutti. E per questo motivo negli ultimi mesi a Hollywood si sono susseguite una serie di scioperi.
“L’IA sta arrivando per noi tutti“, ha esordito Jennifer Hale. “La verità è che l’IA è solo uno strumento come un martello“, ha poi proseguito. “Se prendo il mio martello posso costruirti una casa. Ma posso anche prendere lo stesso martello, spaccarti la faccia e distruggere ciò che sei“.
La doppiatrice però offre anche una possibile via di uscita da questo impasse: “Se fai uso di qualcosa che si origina dai nostri corpi o le nostre voci, possiamo perlomeno essere pagati? Questo perché state utilizzando la tecnologia impedendoci di dar da mangiare ai nostri figli“. Questa considerazione nasce dal flusso di denaro generato da cinema, TV e videogiochi, di cui solo una piccola parte finisce nelle tasche di chi ci ha lavorato: “Quello che vorrei che tutti facessero è continuare a porsi una domanda, ovvero: ‘Qui si fanno un sacco di soldi. Dove vanno a finire?’. Nell’assetto attuale, nel modo in cui funziona il sistema e in tutta questa supremazia degli azionisti, ci arriva solo l’1%“.
Fonte: Variety