Attività ferme il 5 e il 6 agosto e stato di agitazione con stop agli straordinari per Keywords Studio, azienda che si occupa di assistere gli studi di sviluppo di videogames. I campi di azione sono soprattutto localizzazione, testing, doppiaggio e QA. È quanto hanno deciso Filcams Fisascat e Uiltucs lo scorso 31 luglio. Il motivo dell’iniziativa è da ricercare nella decisione dell’azienda di avviare – lo scorso 27 giugno – una procedura di licenziamento collettivo. A perdere il posto sono stati 30 dipendenti su 159.
“L’intelligenza umana e le competenze professionali delle persone, dei lavoratori e delle lavoratrici, non possono essere sostituiti dalle macchine. Le macchine e l’intelligenza artificiale devono essere di supporto al lavoro e non sostituiscono l’essere umano” scrivono le sigle sindacali nel comunicato stampa giunto in redazione. Secondo le sigle sindacali, infatti, i licenziamenti sarebbero dovuti alla volontà di affidare i compiti prima svolti da esseri umani a intelligenza artificiale. Parte delle mansioni, poi, sarebbero state delocalizzate fuori dall’Italia. Secondo Filcams, Fisascat e Uiltucs insmma, i licenziamenti sarebbero avvenuti “al solo scopo di aumentare i margini di profitto”.
Asettica la risposta di Keywords Studios. Nella nota apparsa sul sito, l’azienda afferma che il percorso di ristrutturazione fosse già cominciato a marzo. Si legge, ancora sul sito ufficiale, che quelli tagliati siano “pochi ruoli ridondanti” e che l’iniziativa riguarderebbe Italia e Francia. La nuova strategia, afferma ancora lo studio, sarebbe da imputare a mutate condizioni di mercato e alla necessità di restare competitivi.
Fonti interne hanno espresso forte perplessità sulla vicenda. Non solo per le modalità (che per come ci sono state descritte potremmo definire ‘sbrigative‘), ma anche per il tempismo della decisione: “proprio tra Luglio e Agosto, quando il flusso di lavoro aumenta e c’è già un po’ di sofferenza”.
Keywords Studio vanta collaborazioni con Bungie, Coffee Stain, Remedy Entertainment e altri.