Kill the Brickman, il creatore di Vampire Survivors è diventato un publisher di piccole perle! – Recensione PC

Kill the Brickman Recensione PC (1)

Se il capitalismo mi ha insegnato qualcosa, è che i soldi hanno un valore assoluto. In Kill the Brickman, però, non sarete affatto un lavoratore in crisi, stufo di essere sottopagato, bensì una rivoltella, un fucile e una magnum. Poncle è ancora una volta publisher di un videogioco curioso, nuovo, che si è mostrato quest’oggi alla gamescom con la volontà di sorprendere. Sarà andata così?

Intanto è bene essere chiari: Poncle è solamente il publisher di Kill the Brickman. Si segue quella falsa riga già vista su Steam con un altro videogioco particolarissimo pubblicato qualche settimana fa, Berserk or Die, in cui l’utilizzo della tastiera – o una parte di essa – è legato al game design della produzione di Nao Games. Invece, Doonutsaur, il team dietro a questa follia in pixel art, insegue con coraggio il genere roguelike, inventandosi di sana pianta un concorrente del tutto nuovo di questo genere. Ve lo assicuro, potrebbe venirvi mal di testa a leggerlo; dunque, immaginate quanto possa essere stato strano vederselo su Steam (lo abbiamo testato su PC): è un turn-based roguelike bullet-builder. In parole povere, giusto per chiarirci: si tratta di un videogioco a turni con elementi roguelike e che inserisce le pallottole di un’arma da fuoco anziché delle classiche carte da gioco.

Pad alla mano (o tastiera tra le dita), appare come un videogioco che avrebbe fatto assolute faville ai tempi dei cabinati. È una produzione che esplode di originalità, che sa come comunicare con il giocatore e sa cosa vuole essere. Ed è un videogioco tanto assuefacente quanto complesso, uno dei più difficili che mi siano mai capitati tra le mani, perché ogni azione deve essere preparata a dovere.

Prima di continuare con l’analisi, è fondamentale per me una constatazione: nel corso di questi ultimi quattro anni, Poncle si è trasformato da sviluppatore di uno dei videogiochi più amati su Steam in un publisher di opere che, in un certo senso, sono molto simili a Vampire Survivors. Non tanto nello stilema ludico, quanto più in cosa intendono raccontare ai giocatori. Berserk or Die, ad esempio, è la perfetta prova di quell’approccio, e Kill the Brickman non è da meno. Sulla carta sono videogiochi idealmente semplici, ma lo sviluppo richiede attenzione e molto lavoro. Lo si evince dalle statistiche, dai numeri, dalle tante azioni da compiere e dal ragionamento che il giocatore è costretto ad approntare per superare le avversità. E, ve lo assicuriamo, in questo prodotto qua non c’è tempo per i ripensamenti.

Pensa… PENSA PRIMA DI SPARARE

Se il gameplay di Kill the Brickman si potesse riassumere con una frase, la più emblematica sarebbe una citazione furba e colta di un personaggio di Quentin Tarantino. Tipo, che so… “Muahhaha, è finito il tempo delle mele”, citazione divenuta purtroppo celebre grazie a Raz Degan, ovviamente in un’altra pellicola nostrana che ha avuto successo per il motivo sbagliato. Kill the Brickman non propone affatto una storia, né caratterizza dei personaggi, ma si accontenta invece di preparare un bel contesto in cui si devono affrontare cinque livelli, ognuno complesso e ambientato in varie zone, terrestri e non.

Impersonificheremo un’arma da fuoco, che si può migliorare man mano che si avanza attraverso la sua progressione. Nel gioco potrete iniziare con una rivoltella, l’arma standard per avanzare nell’avventura, e dovrete adoperarla per eliminare i mattoncini, i vostri acerrimi rivali, presenti lì per mettervi i bastoni tra le ruote. Man mano che si avanza, può essere adoperata come si preferisce, e il tamburo, ovvero ciò che conserva i proiettili, è possibile intercambiarlo per scaricarne quanti e quali se ne preferiscono addosso ai nemici. Brutale, non è vero?

Non esattamente. Vi ho spiegato come caricare un’arma, ma ancora non vi ho detto come puntarla, cioè, utilizzando il mouse o le rotelline del joypad, in modo tale da mirare e colpire. In tal senso, il titolo ci insegna sin dalle prima battute ad angolare al meglio la linea di tiro per eliminare i blocchi. Non è cemento ciò che vedete, seppure lo schermo ci dica il contrario; è tutt’altro. I vari blocchi occupano a l’intera area da eliminare. Prima di iniziare una schermaglia, il gioco ci dice quali mattoncini sono da distruggere… e sono tutti numerosi e piuttosto perigliosi. Giunti a d’un certo punto, alcuni potrebbero addirittura rispondere al fuoco, con l’obiettivo di farvi del male. In tal senso, l’interfaccia di gioco, piuttosto intuitiva, garantisce la possibilità di notare ogni aspetto a schermo in modo semplice. In basso a destra è posta la barra della vitalità, con i cuori ben evidenti che, se persi, non si possono recuperare più, e che possono riempirsi solo quando è necessario.

Una volta che i nemici l’avranno interamente consumata, la morte sarà inevitabile. Si perderanno i vari oggetti acquistati tra un livello e l’altro, utilizzabili come meglio si preferisce, e soprattutto si consumeranno i proiettili. Il danaro da guadagnare è il dollaro, spendibile per l’appunto in entrambe le situazioni che vi ho precedentemente raccontato. Il modello ludico, estremamente divertente e coinvolgente, non ha affatto fasi di stanca. È assuefacente perché riesce a trovare il compromesso giusto tra la preparazione dell’arma e sul puntamento della stessa e poi su quanto avviene nel corso dell’avventura.

Ancora, però, non ho parlato dei proiettili. La produzione è originale proprio per merito della mole di situazioni che si susseguono, ma soprattutto sugli effetti dei vari proiettili, alcuni più letali di altri. Ce ne sono a iosa: esplosivi, rimbalzanti, che corrodono i mattoncini e altrettanti ancor più speciali, che possono concatenare varie esplosioni sempre piuttosto esaltanti a vedersi. Quindi, se siete amanti della spettacolarità a ogni costo, Kill the Brickman può fare eccome al caso vostro, e prendervi esattamente come un Vampire Survivors.

Cosa aspettarsi da Kill the Brickman?

Volevo concentrarmi sullo stile strano di questo gioco in modo che potesse distinguersi tra gli altri incredibili deckbuilding in circolazione”, ha dichiarato Alvin di Doonutsaur. “Non solo poncle è riuscita a soddisfare il mio livello di stranezza, ma mi ha aiutato ad alzare l’asticella, rendendo Kill the Brickman davvero assurdo!”.

Queste parole provengono dal comunicato stampa dedicato a Kill the Brickman, che ci sentiamo di consigliare, dunque, se siete giocatori mobile, Xbox e PC. La pubblicazione, in tal senso, ha un costo davvero d’eccezione, 4,99€, così come gli altri videogiochi pubblicati e sviluppati da Poncle.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto:
8.3
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