Killing Floor 2 – la recensione

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L’umanità non molla

Killing Floor 2 non è un gioco da affrontare in singolo. Impegnarsi da soli nel combattimento contro i mostri ripugnanti che il titolo propone è un vero e proprio suicidio, sebbene nessuno ci neghi di farlo. D’altro canto l’intera esperienza è stata pensata per giocare in cooperativa, accompagnati da un massimo di altri 5 giocatori online. La trama che fa da contorno, nonostante suoni come un semplice pretesto per scaraventare i giocatori sulle mappe, racconta di un gruppo di civili formatosi in Europa per affrontare il disastro causato dall’esperimento fallito della Horzine Biotech.

La versione finale del gioco di Tripware Interactive è un mix di creature orripilanti, sparatorie e tanta adrenalina.

La narrazione si colloca un mese dopo gli eventi conclusivi del primo gioco, quando l’intero continente è ormai in ginocchio: l’azienda che ha provocato questo macello cerca di porvi rimedio pagando mercenari desiderosi di prendere parte a quest’ultima speranza dell’umanità. Il team si trova a viaggiare di zona in zona dell’Europa con l’obiettivo di sterminare la piaga una volta per tutte. A livello di gameplay è, in parole povere, un gioco incentrato sulla modalità Orda. Mi sono ritrovato a vivere più o meno la stessa esperienza di quella Zombie di Call of Duty, solo che in Killing Floor 2 l’azione è più frenetica, convulsa. Inoltre c’è una buona varietà di nemici che si devono impallinare, smembrare e far saltare in aria sotto i nostri impietosi colpi.

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto
7.5
killing-floor-2-la-recensione<strong>PRO</strong> <BR> Adrenalinico. <BR> Tecnicamente valido. <BR> Gameplay semplice e intuitivo. <BR> Ottimo in co-op... <BR> <strong>CONTRO</strong> <BR> ... ma non in singolo. <BR> Un po' piatto. <BR>