Killing Floor 2 – la recensione

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Bagno di sangue

Preparatevi a eliminare decine di mutanti Zeds che arrivano a ondate, a ettolitri di sangue versato e a tanta violenza. Tra un’orda e l’altra è possibile sfruttare l’intervallo per rifornirsi di munizioni e acquistare armi (o vendere quelle inutilizzate), pezzi di armatura e granate utili agli scontri successivi. Una volta giunti all’ondata finale bisogna poi affrontare un boss, che si presenta prima da solo e poi assistito da mutanti che gli vengono in soccorso. Le mappe non sono enormi, ma dal momento che non avrebbe molto senso fuggire dalle abominevoli creature per colpirle soltanto da lontano mi è sembrata una scelta saggia quella di non allargare troppo l’area di gioco: è bella, d’altronde, la sensazione di trovarsi circondati da un esercito di mostri sempre variegato e multiforme, che mette pressione.

L’azione è frenetica e il ritmo serrato.

È divertente staccare arti a suon di colpi, con nemici che vengono mutilati in base a dove vengono colpiti e reagiscono di conseguenza. Un’esperienza coinvolgente, sempre che apprezziate gli FPS e non vi dia fastidio lo splatter puro. Parte del merito è sicuramente da attribuire all’ottimo comparto tecnico: Killing Floor 2 gira grazie a una versione modificata dell’Unreal Engine 3 e riesce a gestire senza cali di framerate parecchi mostri sullo schermo. La grafica è bella e il sonoro anche, con pezzi particolarmente adatti “all’inferno che si è scatenato sulla Terra”.

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto
7.5
killing-floor-2-la-recensione<strong>PRO</strong> <BR> Adrenalinico. <BR> Tecnicamente valido. <BR> Gameplay semplice e intuitivo. <BR> Ottimo in co-op... <BR> <strong>CONTRO</strong> <BR> ... ma non in singolo. <BR> Un po' piatto. <BR>