Divertente ma alla lunga…
Accattivante è la funzionalità Zed Time, una sorta di bullet time che viene attivato con delle percentuali – più o meno alte – per ogni bel colpo andato a segno. Si tratta di un fattore che può capovolgere clamorosamente l’esito di uno scontro, dato che il tempo rallentato gioca a favore di tutto il team e quindi permette di salvarsi anche in situazioni disperate. Ad arricchire l’esperienza di gioco di Killing Floor 2 c’è anche una modalità PvP che consente a una delle due squadre di ricoprire il ruolo degli Zed, e nei panni dei mutanti il gameplay muta radicalmente. Al contrario degli umani, gli Zed respawnano permettendo al giocatore di controllare ogni volta una creatura diversa: dal mostriciattolo che sembra un ragno, agile negli spostamenti e nel salto ma debole nell’attacco, al bestione dotato di lame al posto delle braccia, passando per la tizia urlante. Quando si gioca nei panni dei nemici, poi, la visuale è in terza persona e i colpi utilizzabili variano a seconda del mostro impersonato, quindi non sono selezionabili dall’utente come nel caso delle armi. Ho trovato molto utile l’autodistruzione, capacità degli Zed di farsi esplodere per infliggere un bel danno ai giocatori colpiti, soprattutto quando l’energia è agli sgoccioli.
In definitiva, la versione finale del titolo realizzato da Tripware Interactive è un mix di adrenalina e sparatorie interrotte soltanto dalle pause in cui fare rifornimento. Le meccaniche sono collaudate e il gioco riesce pure a coinvolgere abbastanza, ma nel complesso è un tantino piatto: alla lunga affrontare le orde di nemici, in numero e potenza crescente, con un gruppo assortito di umani può diventare ridondante e persino gli appassionati del genere potrebbero non trovare più stimoli. Ma il divertimento non manca.
Ultimo aggiornamento 2023-04-26 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API