Qualche sbavatura qua e là
Giocare i titoli in ordine di uscita mostra un sistema di combattimento in evoluzione che, nonostante negli anni si sia via via affinato diventando più complesso e sfaccettato, non ha mai rinunciato alla sua rapidità e immediatezza. Per quanto riguarda il livello di difficoltà, la raccolta definitiva avrebbe dovuto essere l’occasione per dare più equilibrio alla serie; invece i giochi sono esattamente com’erano al loro esordio, quindi il secondo capitolo troppo facile a livello Normale e i boss di Birth by Sleep che hanno la pessima abitudine di utilizzare combo non-interrompibili, giusto per fare degli esempi. Sull’altro piatto della bilancia, abbiamo comunque davanti una raccolta brulicante di contenuti. I neofiti possono giocare i titoli in quest’ordine: KH1, KH2 e Birth by Sleep. I più ambiziosi daranno anche una chance a Chain of Memories tra il primo e il secondo capitolo, anche se personalmente preferisco l’originale per Game Boy Advance; soltanto chi è veramente zelante proverà a guardare 358/2 Days e Re:Coded dopo aver giocato gli altri, i prodotti meno “restaurati”. Le texture di bassa qualità e le scalettature darebbero noia anche se i filmati non fossero così noiosi.
La collection porta (quasi) l’intero franchise su PlayStation 4.
Kingdom Hearts HD 1.5 + 2.5 ReMIX presenta le versioni Final Mix dei giochi, ciò significa che nei titoli sono presenti contenuti opzionali e boss fight extra. Va detto però che la collection non è diversa dalle rivisitazioni che abbiamo precedentemente visto su PlayStation 3 in termini di contenuti, perciò qualora già possedeste i remaster per la console di vecchia generazione ci sarebbero poche ragioni per cui vivere quest’esperienza (a meno che non vogliate il pacchetto completo che offre 1.5 + 2.5, per collezione più che altro). Tenete però a mente che 2.8 Final Chapter Prologue e Dream Drop Distance vengono venduti in una raccolta a parte, quindi non vi basterà possedere Kingdom Hearts HD 1.5 + 2.5 ReMIX per avere ogni gioco del franchise.