Non capita tutti i giorni di sentire il presidente di un’azienda essere critico, o quantomeno prudente, quando parla dei suoi prodotti. Eppure Palmer Luckey, fondatore di Oculus Rift, non ha dubbi e, in un’intervista a Gamespot, definisce la realtà virtuale come ancora primitiva e piuttosto costosa. Il 22enne specifica che al momento è così, ma prima o poi il sogno di una realtà virtuale diffusa, magari senza la necessità di scomodi elmetti, si avvererà. Luckey indica come ci sono due tipi di persone che criticano la VR: quelli che non l’hanno provata e quelli che l’hanno provata ma non ne sono ancora convinti. E sostiene che questi ultimi, prima o poi, cambieranno idea, e lo faranno quando immergersi in mondi virtuali costerà molto meno e contenuti saranno migliori di quelli attualmente disponibili: “a un certo punto, i prezzi saranno talmente bassi, la qualità talmente elevata e i contenuti tanto diffusi che solamente i refrattari all’evoluzione tecnologia più accaniti potranno sostenere che non ci sono utilizzi per la VR“. Come contenuti non parla solo di videogiochi, ma ipotizza match di NFL, film, vacanze virtuali e telepresenza per socializzare con gli amici. Soprattutto Luckey è convinto che prima o poi i visori attuali non saranno più scomodi degli occhiali da vista, e saranno talmente economici che li regaleranno. Ma, ribadisce “non mi aspetto che qualcuno sia interessato alla VR così come è ora, costosa e primitiva se paragonata a ciò che vorremmo vedere, a quello che ci ha inculcato la fantascienza. Ma è inevitabile che migliorerà“.
Fonte: VRFocus