La Serie A chiederà indennizzi ancora più alti di DAZN per chi guardava le partite con il “pezzotto”

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La Serie A ha annunciato un passo deciso nella lotta alla pirateria sportiva: dopo l’iniziativa della DAZN, la Lega calcio italiana intende chiedere indennizzi più elevati a chi ha visto le partite del campionato tramite abbonamenti illegali o dispositivi pirata, comunemente definiti “pezzotto”. L’importo previsto dalla Lega sarà superiore ai 500 euro già richiesti da DAZN.

Cosa ha fatto DAZN e cosa muove ora la Lega

DAZN, titolare dei diritti TV della Serie A, ha inviato – a fine settembre – una lettera a circa 2.000 utenti identificati nell’ambito di un’indagine della Guardia di Finanza (Nucleo Speciale Beni e Servizi di Roma e Nucleo PEF di Lecce) per aver utilizzato servizi IPTV o dispositivi pirata per accedere alle partite. La lettera proponeva un indennizzo forfettario di 500 euro con l’impegno a non repetere il comportamento illecito. In caso di mancato accordo entro sette giorni, l’utente rischiava azioni civili con richieste risarcitorie equivalenti a dieci anni di abbonamento.

La Lega Serie A, guidata dal presidente Ezio Maria Simonelli, ha dichiarato che chiederà un risarcimento superiore a quello di DAZN, anche se la cifra definitiva non è ancora stata resa pubblica.

Motivazioni e contesto

La motivazione alla base dell’iniziativa è da collegare agli ingenti danni stimati per lo sport italiano legati alla pirateria: DAZN ha stimato che le perdite per l’industria calcistica superino i 300 milioni di euro all’anno a causa dello streaming illegale.

Inoltre, sono emersi dati secondo cui oltre il 60% degli utenti che utilizzavano il “pezzotto” appartenevano a fasce di reddito medio‑alte, contraddicendo la narrativa che la pirateria sia solo un problema legato alla scarsa capacità economica degli utenti.

La Lega punta dunque non solo alla deterrenza economica, ma anche a un segnale forte verso la cultura della pirateria: il messaggio è chiaro: l’utilizzo illecito non è privo di conseguenze.

Implicazioni per utenti e sistema calcio

Per gli utenti coinvolti, la prospettiva è quella di dover scegliere tra un accordo extragiudiziale (pagamento dell’indennizzo) o il rischio di cause civili che possono comportare somme ben maggiori e spese legali.

Dal punto di vista del sistema calcio e dei diritti audiovisivi, l’iniziativa della Lega rappresenta un’accelerazione significativa: fino ad ora, l’azione diretta verso l’utilizzatore finale era stato un passo meno marcato; ora invece entra in gioco anche la richiesta di risarcimento da parte del titolare dei diritti (ovvero la Lega) oltre che dalla piattaforma di trasmissione. Questo potrebbe segnare una svolta nella governance del fenomeno “pezzotto” in Italia.

La decisione della Serie A di chiedere indennizzi più alti dei 500 euro già proposti da DAZN rappresenta una chiara escalation nella guerra contro la pirateria sportiva. Per gli utenti che hanno visto le partite in modo illegale, la finestra per sanare la propria posizione in modo meno gravoso si va restringendo, mentre per il sistema calcio è un passo verso il recupero di risorse economiche e la tutela del modello di business legato ai diritti televisivi.

Fonte: DDay

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