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Lego Worlds – hands on

1 La, la, la… worlds!

Quella Lego è una saga videoludica dal successo incredibile, a tratti persino inspiegabile. I mattoncini danesi, nella loro dimensione virtuale, sono riusciti a invadere ogni settore della cinematografia e dei fumetti, spingendosi persino negli universi immaginari del Signore degli Anelli, di Batman e gotica compagnia cantante, senza disdegnare incursioni in quel di Hogwarts o nell’archeologico mondo di Indiana Jones.
Quando pensavamo di aver visto proprio tutto, TT Games se n’è uscito con un gameplay che va per la maggiore negli ultimi anni: quello dei sand box. Del resto, chi meglio dei mattoncini Lego può dire la sua sulla possibilità di costruire qualcosa?


Una miniera di Lego
L’ultima fatica del team britannico non fa certo mistero di ispirarsi, più o meno direttamente, a Minecraft. Non che ci sia nulla di male. Del resto, come abbiamo già scritto nell’introduzione, Lego è forse il brand ideale per dar vita a un sand box come si deve.
Alla vigilia del debutto europeo, Warner Bros. Interactive ci ha permesso di testare il gioco in modo approfondito in compagnia di Chris Rose, associate producer di TT Games. Abbiamo così approfittato della chiacchierata per capire cosa nasconde Lego Worlds sotto la sua scorza coloratissima e al suo aspetto apparentemente semplicistico.
Iniziamo quindi chiarendo una cosa: non siamo di fronte a un nuovo Minecraft anche se, dal gioco ideato da Markus Persson, il titolo prende in prestito l’inedita possibilità (almeno per l’universo Lego) di esplorare tramite la visuale in prima persona.

Il divertimento aumenterà nel secondo stage, quello preistorico.

L’approccio che gli sviluppatori britannici hanno voluto imprimere è però decisamente più soft e forse pensato per i giocatori più piccini, anche se – ne siamo sicuri – chi ci passerà ore e ore sopra saranno poi quelli più grandicelli.
Rispetto a Minecraft, non verremo abbandonati su un pianeta alieno con il compito di sopravvivere, sia perché in Lego Worlds non esistono nemici e non è possibile morire, sia perché si avverte sempre la mano degli sviluppatori guidarci come un filo d’Arianna più o meno visibile lungo tante piccole missioni e side quest che arricchiranno via-via il tools a nostra disposizione.
Ma andiamo con ordine. Anzitutto, la prima volta che inserirete il disco di gioco di Lego Worlds non potrete subito buttarvi nella costruzione del vostro mondo personale. No. Dovrete prima superare tre livelli. Si tratta di una sorta di tutorial che vi permetterà di prendere confidenza con i comandi e, soprattutto, di scoprire le numerose funzionalità offerte dal gioco.

2 Creo, distruggo, ricreo!

Il primo quadro, ambientato nel set dei pirati, si focalizza sull’abilità scansione: inquadrando qualcosa con un apposito strumento, sarà possibile conservarlo in un inventario per poi posizionarlo a piacimento quante volte vorrete.
Proprio nel primo livello troverete un pirata disperato perché non ha un trono che gli sarebbe utile per farsi rispettare dalla sua ciurma e, poco distante, una allevatrice afflitta dalla scomparsa dei suoi maiali e delle sue galline. Si tratta di missioni piuttosto semplici, che ricordano i vecchi platform tridimensionali di una volta. Se fossimo in un Banjo-Kazooie a caso, basterebbe trovare l’oggetto desiderato dal PNG di turno e consegnarglielo per completare la missione. Siccome siete in Lego Worlds, bisognerà esplorare la mappa alla ricerca di ciò che fa al caso nostro, scansionarlo per poi poterlo clonare a piacimento. Ovviamente non è possibile sfornare maiali, galline e troni come se non ci fosse un domani: ogni oggetto richiede infatti un certo quantitativo di monete Lego che, come da tradizione, potranno essere ottenute distruggendo elementi dello scenario. Si innesca così un bizzarro vortice di distruzione e costruzione che vi porterà immancabilmente a trasfigurare ogni scenario che visiterete.

Più si avanza con la storia principale, più si estenderà il proprio inventario.

Il divertimento aumenterà nel secondo stage, quello preistorico. Lì metterete le vostre manine sullo “strumento paesaggio” e vi accorgerete che le cose inizieranno a farsi davvero interessanti. Questa feature vi permette infatti di intervenire sull’ambiente che vi circonda issando montagne (o isole, se siete nel mare) o intagliando profonde vallate. Azioni di contorno vi consentiranno inoltre di definire il vostro lavoro fin nei minimi dettagli, smussando con delicatezza i contorni delle vostre opere.

Ma non è finita, perché i ragazzi di TT Games hanno deciso di scendere più nel dettaglio, offrendovi la possibilità di determinare anche il materiale con cui plasmerete il mondo di gioco. Le possibilità sembrano numerose: si va dal fango, alla terra battuta, passando per rocce e metalli. Anche qui, saranno delle missioni piuttosto elementari (nella specie, dei cavernicoli bisognosi d’aiuto) a guidarvi passo dopo passo nelle possibilità offerte dal gioco, consentendovi di impratichirvi con un menu che, sulle prime, potrebbe anche far paura. Chiude il tutorial il terzo mondo, questa volta ambientato nel set dolci. Qui, almeno per quanto abbiamo potuto vedere durante la nostra prova con mano, capirete come colorare gli oggetti dopo che li avrete assemblati.

3 Welcome to the jungle

L’equilibrio su cui poggiano le meccaniche di gioco di Lego Worlds è piuttosto delicato. Da un lato, infatti, si devono compiere missioni elementari per estendere sempre di più (potenzialmente verso l’infinito, come scherza Chris Rose, associate producer di TT Games) i tools a propria disposizione. Più si avanza con la storia principale, più si estenderà il proprio inventario. Dall’altro, il gioco vero e proprio sta però altrove, cioè nella modalità che vi mette a disposizione la possibilità di creare da zero tutti i mondi che vorrete. Il vostro sogno è costruire la Morte Nera coi mattoncini per poi riempirla di scimmie? Nulla ve lo vieta. Oppure volete da sempre edificare una Minas Tirith capace di far impallidire gli scenografi di Peter Jackson? Accomodatevi.

Si tratta di missioni semplici, che ricordano i vecchi platform tridimensionali di una volta.

Prima, però, dovrete procedere con la storia principale. Aiutare i PNG è essenziale per due motivi: elargiscono infatti preziosissimi mattoncini dorati che vi aiuteranno nel vostro cammino per diventare Mastro Costruttore, e, dopo, potrete utilizzarli per popolare e animare i mondi che costruiremo.
Gli utenti della versione PC potranno inoltre sollazzarsi collegandosi alle librerie di Lego Digital Design così da scaricare nella propria versione pezzi unici, non presenti nel gioco.
E gli altri? Dovranno attendere che TT Games implementi la funzione cross platform, così da consentire anche ai giocatori di Playstation 4 e X-Box One di accedere agli universi creati su computer per saccheggiarli dei loro elementi esclusivi. Tutto ciò, ha ammesso Chris Rose, al momento non è possibile, ma in futuro chissà.
Notizie confuse anche per ciò che riguarda la versione per Nintendo Switch: rispetto alle altre edizioni non uscirà il 10 marzo ma l’associate producer di TT Games ci ha lasciato intendere che gli sviluppatori sono intenzionati a sfruttare il maggior tempo a disposizione per differenziarla e offrire magari qualcosa di esclusivo.

4 Conclusioni

La nostra prova con mano di Lego Worlds non ha sciolto tutti i dubbi che avevamo. Sappiamo infatti molto bene che l’anima sand box è piuttosto effimera: diverte nei primi minuti di gioco, ma rischia di annoiare già alla terza sessione un po’ più approfondita. Gli sviluppatori sembrano aver tenuto in considerazione questo rischio, tessendo una storia e un impianto di missioni e side quest utili non solo a mantenere vivo l’interesse, ma anche ad arricchire via via l’inventario di oggetti a nostra disposizione. Per continuare a creare è dunque necessario continuare a giocare.
Resta da chiedersi se ci siano riusciti. A prima vista parrebbe di no: l’impossibilità di morire e l’assenza di nemici riducono e di parecchio la sfida offerta, e solo i “lego-maniaci” potrebbero trovare spunti per continuare a giocare a oltranza, ma per una risposta definitiva dovrete attendere la nostra recensione.

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