Di questi tempi e con l’evolversi dei mezzi di intrattenimento, sia in ambito cinematografico che in quello videoludico o letterario, lo spin-off sembra essere quasi obbligatorio all’interno delle produzioni. Molto spesso tali prodotti vengono usati per ampliare gli universi narrativi, e magari dare altre visioni di una storia che già conosciamo molto bene. In altri frangenti invece vengono posti al servizio del mero denaro, ricavando il più possibile nella vendita di gadget e prodotti collaterali, usando questo genere di opere come una vera promozione commerciale.
La scorsa settimana è planato nelle sale cinematografiche nostrane il film Lightyear, la vera storia storia del giocattolo che Andy, il protagonista umano di Toy Story, acquistò dopo aver visto la pellicola al cinema. Non si tratta quindi di un sequel o qualcosa che abbia direttamente a che fare con l’universo di Toy Story, ma semplicemente uno spunto narrativo da cui partire per raccontare ciò che il giocattolo Buzz è in realtà nella sua controparte cinematografica.
Una mossa molto curiosa, che nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere riproposta in questa modalità, così tantissimi fan si sono espressi in maniera estremamente positiva e ne vorrebbero di più.
Secondo il regista e co-sceneggiatore di Lightyear Angus MacLane, probabilmente non sarebbe una grande idea continuare con degli spin-off di questo tipo. Lavorando sia su Lightyear che su Alla Ricerca di Dory, MacLane non solo non crede che gli spin-off siano prodotti validi per il futuro di Pixar, ma per lui non sono opere da affrontare nemmeno per un regista emergente data la loro complessità. Di seguito è intervenuto Galyn Susman dicendo che per lui gli spin-off sono buoni prodotti a patto che vengano effettuati nelle condizioni ottimali.
“Lo farei solamente se avessi un’amore viscerale per un determinato personaggio, altrimenti non lo farei. E’ davvero troppo impegnativo”.
MacLane ha poi continuato:
“Come regista dovresti pensare a quali problemi vuoi affrontare e risolvere. Quando ci siamo buttati in questo progetto, ci siamo imbattuti nel problema di trasformare un personaggio secondario nel principale ed è una cosa davvero complessa. Quando abbiamo lavorato Alla Ricerca di Dory, è stato davvero difficile, ma poiché quella di Buzz è una storia che volevo raccontare e soprattutto creare un film sci-fi vero e proprio, ho spinto tantissimo per continuare il progetto anche quando non avevamo bene in mente come raccontare alcuni pezzi di trama. Perché sapevo cosa sarebbe stato questo film una volta ultimato“.
MacLane inoltre si dice divertito nel vedere i paragoni dei fan rispetto a Toy Story , poichè come ben sappiamo si tratta totalmente di un film a se stante, nulla a che vedere con la quadrilogia di Woody e compagni. Secondo il regista non avrebbe funzionato bene nemmeno uno stile vicino al Buzz di Toy Story, in quanto secondo lui i fan si sarebbero chiesti dove sia Woody.
MacLane continua dicendo: “Potrei vedere bene una versione di questo film simile allo show televisivo Buzz Lightyear: Star Command, ma penso funzioni di più in una trasposizione più breve, soprattutto per un impatto emotivo soddisfacente tra fruitori e personaggi“.
Ovviamente ciò non significa che Pixar non farà mai più spin-off delle propie IP, ma al momento non ci sono annunci a riguardo. Ricordiamo che sono in arrivo 26 lungometraggi Pixar per i prossimi mesi e tutto dipenderà dal punto di vista di McLane.
Fonte: Gamespot