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Little Briar Rose – Hands On

1 C’era una volta una bella e dolce principessa che, a causa di una maledizione, piombò in un sonno eterno.

Lei e il suo regno sono stati tramutati in pietra e solo il bacio del vero amore può spezzare il nefasto incantesimo. Ci volle poco perché, nel corso degli anni, vari cavalieri di sangue blu si susseguissero nel tentativo di raggiungere il castello in cui riposa, nonostante fossero tutti costretti a superare l‘impenetrabile muro di rovi che lo protegge. Se la storia vi suona familiare, tranquilli, è normalissimo.

Little Briar Rose, infatti, non è altro che il nome originale della favola più conosciuta come “La Bella Addormentata”, sdoganata in tempi moderni soprattutto dal famoso riadattamento Disney. È proprio alla storia di Rosaspina e del suo principe azzurro che gli italianissimi Mangatar Elf Games si ispirano per Little Briar Rose, nuova avventura grafica disponibile su App Store, Play Store (e a breve anche su Steam) e che abbiamo già potuto ampiamente testare. Parliamo di un progetto che, prima di evolversi, è nato grazie a un middleware tutt’altro che versatile del calibro di RPG Maker, e che è già riuscito a ritagliarsi un bello spazio agli Indie Game Maker Contest 2014. Incredibile pensare, a questo punto, come una simile perla sia stata tirata su da una manciata di persone armate di sola pazienza, sogni e tanto, tanto talento.

Incredibile pensare, a questo punto, come una simile perla sia stata tirata su da una manciata di persone armate di sola pazienza, sogni e tanto, tanto talento.

2 Il bacio del vero amore

Differentemente dalle più famose versioni della storia, il gioco non cerca di mantenere né toni romantici né esageratamente cupi. Dimenticate streghe, battaglie e draghi e preparatevi a essere catapultati in un mondo fiabesco pieno di colore, vitalità, umorismo e buffi personaggi. Giunto nei pressi del castello, il protagonista dovrà infatti aiutare (e farsi aiutare) dalle varie creature del bosco per far sparire i rovi che si frappongono tra lui e la sua futura sposa. Il mix di classico e irriverente risulta particolarmente riuscito e piacevole.

Il gioco in sé non si discosta eccessivamente dai soliti stilemi delle avventure punta e clicca. Giunti all’HUB centrale, il nostro obiettivo sarà fin da subito quello di reperire e riutilizzare alcuni oggetti donati dagli abitanti locali, siano essi gnomi, tritoni, goblin o fate, per liberare il nostro cammino. Ovviamente, entrare in possesso di questi artefatti è più facile a dirsi che a farsi, considerato come ognuno dei proprietari abbia richieste, problemi e vizi precisi. Non aspettatevi quindi di giungere in pompa magna, annunciare la vostra regalità e tornare in fretta con l’ambito tesoro, perché le cose non saranno mai così facili.

Entrare nel mondo di Little Briar Rose, per chi ha masticato avventure fin dai tempi di Monkey Island (ma anche prima), significa praticamente sentirsi a casa. Si esplora, si raccolgono oggetti, si interagisce con tutto ciò che si ha davanti, si riutilizza i possedimenti in inventario e – soprattutto – si chiacchiera con ogni bestia magica che ci capita a tiro. Il dialogo è invero il vero fulcro del gioco, considerato come la maggior parte del tempo la passeremo proprio a pungolare amici e nemici, nel tentativo di strappar loro utili informazioni o proposte di scambio.

Il dialogo è invero il vero fulcro del gioco, considerato come la maggior parte del tempo la passeremo proprio a pungolare amici e nemici, nel tentativo di strappar loro utili informazioni o proposte di scambio.

3 Tanti principi azzurri

Nonostante le meccaniche non brillino per chissà quale inventiva, con impossibilità di combinare tra loro più oggetti, di lanciarsi in linee di dialogo alternative con i nostri interlocutori o di interagire più a fondo con l’ambiente circostante, Little Briar Rose mescola così spesso le carte in tavola da non risultare mai eccessivamente tedioso o ripetitivo. Possiamo dire con certezza che ogni scenario nasconde anche enigmi di logica e veri e propri mini-giochi, oltre al classico “utilizza un oggetto su un altro oggetto fin quando non trovi la combinazione giusta”.

Capiterà quindi di trovarsi a risolvere labirinti, a decifrare le curiose richieste di confusi figuri e tante altre cose che, in un modo o nell’altro, vivacizzano il ritmo e ci ricordano come una buona avventura possa tranquillamente concedersi momenti sopra le righe senza però mancare l’obiettivo principale. Ad esempio, tra una discussione e l’altra, è possibile ritrovarsi a costruire una casa ispirandosi ai criptici consigli dei datori, trasformarsi in sarti e preparare il vestito adatto per un ballo fatato o seguire le assurde istruzioni di un cuoco nevrastenico per metter su la ricetta perfetta. Nulla di trascendentale, ma un buon palliativo che in più di un’occasione allontana nel migliore dei modi l’ombra della monotonia.

Ma il nostro principe è un vero ganzo, uno sforzo minimo ed è subito fuori da ogni scomoda situazione. Scusate, abbiamo detto “principe”? Intendevamo “principi”. Totalmente a sorpresa, infatti, il protagonista non si rivelerà essere uno solo. Inimicatevi qualcuno, fallite un rompicapo particolarmente vitale e, senza mezzi termini, andrete incontro a un destino crudele. Il baldo giovane verrà così sostituito da un secondo protagonista, differente tanto nell’aspetto quanto nel nome, e così via all’infinito. Fortunatamente, una fatina ragguaglierà ogni nuovo arrivato sugli avvenimenti passati, ed in men che non si dica il principe sostitutivo potrà prendere il posto del suo predecessore, ereditandone anche ogni oggetto in inventario. Un peculiare concetto di Game Over che non incide in alcun modo su gameplay o racconto in generale, ma che comunque riesce ad aggiungere un po’ di pepe al tutto. Certo, qualche ripercussione c’è anche, ma non vogliamo rovinarvi la sorpresa.

Nonostante le meccaniche non brillino per chissà quale inventiva, Little Briar Rose mescola così spesso le carte in tavola da non risultare mai eccessivamente tedioso o ripetitivo.

4 Fondo di bicchiere

Ciò che più colpisce in Little Briar Rose è, indubbiamente, il comparto grafico. Gli sviluppatori hanno infatti puntato, fin dall’inizio, a uno stile che in qualche modo richiamasse le fiabe che ci hanno accompagnati fin da piccoli. Mettendo momentaneamente da parte La Bella Addormentata, è impossibile non notare somiglianze con la spettacolare introduzione de La Bella e la Bestia. Ricordate la coloratissima vetrata con la quale il narratore ci introduceva al protagonista e all’incantesimo che lo aveva colpito? Ecco, ora immaginatela in movimento.

Un’idea che vince ma, soprattutto, convince. Trovare un compromesso tra la ricchezza visiva di un’arte così arzigogolata e la chiarezza di un ambiente che non può e non deve confondere troppo, è un risultato più unico che raro. Little Briar Rose è una scommessa pericolosa che, a differenza di tanti suoi concorrenti, è riuscita a offrire un’esperienza piacevole per tutti i sensi senza mai finire per destabilizzare. Qualche riserva sul sonoro, considerato come la traccia audio in background sia una sola e anche ripetuta all’infinito, ma niente che mini chissà quanto la qualità generale.

Trovare un compromesso tra la ricchezza visiva di un’arte così arzigogolata e la chiarezza di un ambiente che non può e non deve confondere troppo, è un risultato più unico che raro.

5 In conclusione…

Little Briar Rose è una piccola perla capace di racchiudere in un unico guscio semplicità e complessità, comicità e ingegno, fantastico e grottesco. Nonostante offra un gameplay piuttosto classico, è proprio la somma delle sue parti a convincere di più. Buono nelle meccaniche ed eccelso nell’arte grafica, Little Briar Rose è la dolce e irriverente storia di un uomo – anzi, di più uomini – pronti a rischiare la propria vita per strappare un bacio dalla principessa più ambita del regno.

Consigliato a chiunque voglia tuffarsi in un mondo fantastico, colorato e soprattutto adatto a ogni tipologia di giocatore, grazie anche a un sistema di indizi che scongiura completamente la possibilità di impantanarsi. Non parliamo della nuova pietra miliare del genere, ma comunque di un tangibile esempio di come anche i più lontani sogni, con tanto impegno e dedizione, possano diventare realtà.

E non solo per i principi azzurri.

Little Briar Rose - First Trailer

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