
Lo studio canadese Relic Entertainment, noto per la saga di Company of Heroes, sta pianificando di ridurre i tempi di sviluppo dei propri giochi grazie all’uso dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, come spiegato ai microfoni di GameSpot, la società non intende “abbandonarsi completamente” alla tecnologia, mantenendo una forte componente creativa e umana in ogni progetto.
L’obiettivo è chiaro: accelerare la produzione, ma senza sacrificare la qualità o la personalità dei titoli. Dopo anni di cicli di sviluppo lunghi e costosi, Relic sta sperimentando nuovi strumenti di IA per automatizzare alcune parti ripetitive del processo, come l’animazione dei personaggi, la generazione di dialoghi minori o la costruzione degli ambienti.
L’IA come supporto, non come sostituto
In un passaggio significativo dell’intervista, i portavoce dello studio hanno chiarito che l’intelligenza artificiale verrà utilizzata solo come ‘assistente‘, non come sostituto degli sviluppatori. L’idea è quella di affidare all’IA i compiti più tecnici e ripetitivi, lasciando agli artisti e ai game designer la parte creativa e decisionale.
“L’obiettivo non è rimpiazzare le persone, ma aiutarle a concentrarsi su ciò che sanno fare meglio: creare esperienze che emozionano“, ha dichiarato il team.
Relic sottolinea inoltre che il controllo umano rimarrà “al centro di ogni scelta“, soprattutto in aree sensibili come il design narrativo, la direzione artistica e il bilanciamento del gameplay — elementi che, secondo lo studio, nessun algoritmo può realmente comprendere o replicare.
Una sfida per l’intero settore
Il dibattito sull’uso dell’intelligenza artificiale nello sviluppo dei videogiochi è oggi uno dei temi più caldi dell’industria. Molti studi stanno già sperimentando modelli di IA generativa per ridurre i tempi di produzione, ma il rischio è quello di sacrificare la creatività e l’unicità dei progetti.
Relic sembra voler trovare un equilibrio: utilizzare la tecnologia per migliorare l’efficienza senza perdere l’anima artigianale che ha reso i suoi titoli iconici. Company of Heroes 3, ad esempio, ha richiesto anni di bilanciamento manuale e test sul campo — un tipo di lavoro che lo studio ritiene ancora “insostituibile“. Il futuro, secondo Relic, sarà fatto di collaborazione tra uomo e macchina, non di sostituzione.
Un approccio pragmatico per il futuro dei giochi
Relic Entertainment si posiziona così come uno dei primi grandi studi occidentali ad adottare un approccio ‘ibrido‘ all’IA, che punta a ridurre tempi e costi senza snaturare la creatività.
In un periodo in cui l’industria videoludica affronta tagli e licenziamenti, questa visione rappresenta una possibile via sostenibile per continuare a innovare senza compromettere la qualità.
“Sviluppare un gioco richiede passione e umanità — due cose che l’IA non potrà mai sostituire“, conclude il team di Relic, lasciando intendere che i loro futuri progetti nasceranno sì con l’aiuto della tecnologia, ma sempre con un cuore umano dietro lo schermo.
In sintesi, Relic non vuole un futuro dominato dalle macchine, ma uno in cui l’IA diventi un alleato silenzioso della creatività.
Fonte: Gamespot
















