Mario Party Island Tour

Abbiamo imparato a conoscere Mario nelle sue incarnazioni più disparate: sportivo, platform, rpg, ma la serie spin-off che ci ha portato più capitoli in assoluto è quella festaiola di Mario Party. Finora abbiamo 9 capitoli numerati suddivisi tra Nintendo 64, Gamecube e Wii a cui si sommano le versioni per Game Boy Advance e Nintendo Ds. Mario Party Island Tour è quindi il 12 titolo di questa serie, il terzo per console portatile. Dopo così tante incarnazioni la serie inizia a sentire il peso degli anni? Purtroppo si.

Nintendo ha moltissime serie longeve al suo attivo, molte anche più di questa, eppure riesce quasi sempre a tirare fuori capitoli freschi e ricchi di novità. È quasi una regola non scritta che ogni amante della grande N conosce a memoria. Eppure sembra che questa magia non riesca ad applicarsi alla saga di Mario Party.
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Ciò che ci troviamo di fronte in questo Mario Party Island Tour è un titolo tutto sommato ben confezionato, con alcune diverse variazioni sul tema dei classici tabelloni stile gioco dell’oca, a cui la serie Mario party ci ha sempre abituato. I Minigiochi hanno una qualità altalenate che va dal totalmente banale al divertente senza impegno. Il problema fondamentale è che tutto ciò sa di già visto.Una volta avviato il gioco ci troviamo di fronte alla scelta tra modalità giocatore singolo e multiplayer. Ovviamente un titolo di questo genere da il suo meglio in compagnia di altri avversari umani, ma sul multiplayer torneremo a soffermarci in seguito. Selezionando giocatore singolo il gioco ci proporrà la scelta tra 4 modalità di gioco più l’accesso a una sezione dedicata agli extra. La prima modalità è denominata Party, altri non è che la classica sfida a 4 giocatori su uno dei 7 tabelloni che il gioco ci propone. Ogni livello possiede diverse caratteristiche, e il gioco ci segnala in quali tabelloni la vittoria dipende più dalla fortuna o dalla abilità del giocatore oltre che darci una stima sul tempo di completamento di ciascun percorso.

Mario Party Island Tour ricorda molto i predecessori, e non brilla particolarmente in originalità.

E qui possiamo subito notare la prima contraddizione di questo gioco. Per completare una partita ci può volere fino ad un ora di tempo, il che può risultare un ostacolo per la portatilità del titolo. Nota di merito invece va alla varietà dei percorsi, che pur essendo solo 7 permettono ognuno un approccio diverso alla sfida. Ci troveremo a giocare su un classico percorso muovendoci secondo il numero che uscirà lanciando un dado, oppure usando delle carte in maniera strategica per muoverci del numero di passi che preferiamo. Ciò che permane però in tutti i tabelloni è un unico aspetto la fortuna (o sfortuna). Giocando in compagnia vedersi soffiare la vittoria da un amico per un tiro fortunato di dadi può suscitare sicuramente qualche risata e qualche sbeffeggiamento, ma giocando da soli, vedersi soffiare la vittoria dalla cpu lascia soltanto frustrazione, e la spiacevole sensazione di aver buttato via i 30, 40 minuti per nulla, passando tra l’altro la maggior parte di questo tempo a guardare i giocatori controllati dalla cpu lanciare i dadi e muoversi sul tabellone, con pochissime possibilità di velocizzare queste scenette fastidiose. Anche in tabelloni dove la fortuna dovrebbe influire in maniera minima riesce sempre a capitare qualcosa che scombussola i piani del giocatore e riesce a far perdere una partita condotta sempre in testa per colpa di un tiro fortunato della cpu all’ultimo turno.
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Dopo aver sbollito la rabbia per l’ennesimo colpo di fortuna del dannato Toad di turno col tiro dei dadi passiamo ad analizzare le altre modalità; La modalità che forse risulta più riuscita è sicuramente quella denominata Torre di Bowser. Si tratta di una semplice modalità in cui dovremo scegliere un personaggio con il quale affrontare in successione vari minigiochi, ognuno dei quali ci permetterà di superare un piano della torre eretta dalla malvagia nemesi di Mario. Per completare tutta la scalata ci vuole un po’ di tempo, ma il gioco in questo caso ci permette di interrompere e salvarla la partita in qualsiasi momento per poi riprenderla in seguito; la portatilità ringrazia. Inoltre qui la cpu si comporterà in maniera più aggressiva mano a mano che scaliamo la torre, riuscendo a dare qualche soddisfazione in più al giocatore.

Purtroppo la modalità single player non è il punto forte di questo titolo, ad eccezione di alcuni minigames molto divertenti!

Ogni 5 piani poi ci troveremo ad affrontare un boss, che consiste in un minigioco sfida particolare ogni volta diverso, fino ad arrivare alla cima dove ad attenderci ovviamente ci sarà Bowser. Le due modalità rimanenti sono la classica raccolta di minigiochi che ci permette di affrontare in libertà tutti i vari minigiochi; è presente inoltre la variante Minigiochi Streetpass, che come è facilmente intuibile permette di trasmettere e ricevere i dati agli altri giocatori e di sfidare i loro fantasmi in alcune sfide apposite.Mario-Party-Island-Tour-5Se Mario Party Island Tour fosse un gioco basato solo il single player sarebbe un gioco veramente triste, e poco soddisfacente. Trovare le motivazioni per giocare a un titolo del genere da soli sembra impossibile, e nemmeno la presenza di vari collezionabili pare essere un motivo valido per impegnarsi a giocare questo titolo. Per fortuna che Mario Party da sempre basa la sua fama proprio al Multiplayer e questo capitolo non fa eccezione. Come accennato in precedenza, superare un proprio amico per un lancio di dadi fortunato ha tutto un altro sapore, i minigiochi giocati in compagnia fanno della loro semplicità il loro punto di forza invece che risultare piatti.

La modalità multiplayer, nonostante qualche piccolo neo, è di certo la più divertente di questo titolo, e garantisce diverso tempo di gioco con gli amici.

Unico neo del comparto multiplayer è forse l’obbligo che impone il gioco di usare una sola scheda di gioco per il primo giocatore, mentre i restati player dovranno per forza utilizzare la modalità download della console, passando quindi i primi minuti di gioco a scaricare la demo dall’amico in possesso della copia del gioco. Sarebbe stato sicuramente più intelligente dare la possibilità a più giocatori con la copia del gioco di entrare nella modalità multiplayer e connettersi entrambi all’interno del gioco stesso, permettendo anche a entrambi di raccogliere i vari collezionabili che invece in questa maniera assumono un ruolo ancora più marginale. Manca anche una modalità di multiplayer online, anche se in un gioco del genere giocare in multiplayer via internet probabilmente, tolta la compagnia fisica di altri giocatori, avrebbe suscitato le stesse sgradevoli sensazioni di una partita in single player, piuttosto che giovare della compagnia di avversari umani.

Mario Party Island Tour è Mario Party, nel bene e nel male. Se avete apprezzato in passato gli altri capitoli o se comunque vi piacciono i party game, e avete un gruppo di amici con cui giocare allora potete tranquillamente aggiungere un punto alla valutazione finale della recensione. Diversamente vi trovereste di fronte a un titolo che, per quanto festaiolo nel titolo e nell’idea di base, difficilmente riuscirà a regalarvi le soddisfazioni che in genere si cercano in un titolo da giocare in single player.