Mario + Rabbids: Sparks of Hope, performance di vendita sotto le aspettative. Ubisoft si dice stupita

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Sembra proprio che nonostante i diversi tentativi fatti per rialzarsi, Ubisoft sia ancora nel bel mezzo di uno dei periodi più neri mai attraversati dall’azienda. Solo nelle ultime ore la compagnia ha svelato di aver posticipato per la sesta volta di fila Skull and Bones, attesissimo titolo che porterà i giocatori a navigare i sette mari. In contemporanea all’annuncio del rinvio della nuova ip è arrivata anche un’altra notizia. Altri tre giochi non ancora annunciati sarebbero infatti finiti nel cestino in seguito ad un riassetto delle risorse. Come se ciò non bastasse nel suo ultimo report finanziario il publisher ha avuto modo di parlare di Mario + Rabbids: Sparks of Hope e la situazione non sarebbe delle migliori.

Secondo Ubisoft, la nuova avventura di Mario – in termini di accoglienza da parte di pubblico e critica – avrebbe ottenuto ottimi risultati. Nonostante questo, nelle ultime settimane del 2022 le vendite del gioco avrebbero registrato invece risultati negativi per la compagnia.

Nonostante gli ottimi punteggi assegnati dalla critica e l’ottima accoglienza da parte dei giocatori, in aggiunta ad un ambizioso piano di marketing, siamo rimasti sorpresi dai risultati negativi di Mario + Rabbids: Sparks of Hope fatti tra le ultime settimane del 2022 ed inizio gennaio. Ad aver seguito lo stesso cammino è anche Just Dance 2023“.

Per il colosso francese, ad aver influenzato negativamente le vendite dei propri titoli sarebbe stata la presenza di “mega-marchi e titoli di lunga durata“. A tal proposito Yves Guillemot, CEO di Ubisoft, ha fornito un’interessante dichiarazione. “In momenti di forte pressione, le persone sceglieranno sempre tutti i marchi più grandi rispetto a quelli meno conosciuti. In questo periodo abbiamo notato una certa contrazione nella spesa complessiva dei consumatori dovuta all’attuale ambiente economico e all’inflazione. Questo ha portato i maggiori mega-marchi e servizi live a conquistare una maggiore fetta del mercato, lasciando meno spesa dei consumatori disponibile per altri prodotti. É questa la conclusione a cui siamo giunti. Abbiamo notato che ci sono altri titoli di alta qualità che hanno ottenuto prestazioni inferiori“.

Successivamente Ubisoft spiega che negli ultimi quattro anni ha lavorato duramente per portare titoli di punta come Assassin’s Creed a seguire queste nuove dinamiche di mercato. Purtroppo però questi nomi importati per l’azienda non sono ancora usciti. Ci vorrà dunque ancora del tempo per vedere se quella intrapresa da Ubisoft è la strada per far tornare una volta per tutte in carreggiata la compagnia.

Fonte: Ubisoft