Che cos’è la Mass Effect: Legendary Edition? A chi ha qualche anno in più questo nome evoca una delle saghe sci-fi più iconiche che il mondo videoludico ricordi ma, soprattutto, evoca il mito di una software house che ha elevato ad arte pura il GDR: Bioware.
Dunque non possiamo parlare di Mass Effect senza fare una di riflessione sullo studio di sviluppo canadese che, negli ultimi anni, pare aver perso il proprio famoso “tocco magico”.
Il popolo dei giocatori ha sempre descritto il tracollo di Bioware come l’ennesimo caso di vittima sacrificata sull’altare del dollaro da parte del brutto e cattivo publisher (nella fattispecie Electronic Arts), ma la realtà è ben altra. Il modo più semplice per rappresentarvi ciò che è accaduto alla nota software house canadese è quello di paragonarla a quelle star di Hollywood che, una volta saliti sul gradino più alto della celebrità, non sono riusciti a gestire la situazione e sono implosi su se stessi.
Durante questi anni parecchi report giornalistici hanno individuato le cause del collasso: divisioni interne tra team, una gestione amministrativa non sempre all’altezza della situazione e l’essersi intestarditi nell’uso del motore Frostbite hanno portato a una situazione lavorativa che ha causato l’abbandono di figure storiche chiave della casa di sviluppo, facendone scadere la qualità dei progetti in campo.
Nel tempo, altri studi hanno cercato di “diventare Bioware” ma non sono riusciti nell’impresa. Nell’attesa di riorganizzare le idee, e di riprendersi dal disastro di Anthem, il mitico studio di sviluppo ha deciso di ricordarci perché l’abbiamo tanto amato ripercorrendo la strada del proprio passato, pubblicando Mass Effect: Legendary Edition.
L’operazione messa in campo da Bioware è una rimasterizzazione della trilogia originale, con parecchi aggiustamenti tecnici e comprensiva di tutti i DLC pubblicati. A bordo della mitica SSV-Normandy, i giocatori vecchi e nuovi vengono messi nelle condizioni ottimali per (ri)vivere le avventure intergalattiche del Comandante Shepard e compagni, allo scopo di salvare l’universo dalla minaccia dei Razziatori.
Dal punto di vista della sceneggiatura nulla è stato toccato, e poiché Mass Effect è considerato universalmente come uno dei punti più alti di narrazione videoludica e gestione delle scelte in ambito dei giochi di ruolo, va bene così. La trilogia creata da Bioware è l’incarnazione perfetta del concetto di epopea nei videogiochi: i personaggi del Comandante Shepard, Liara o Garrus sono diventati così iconici che basta mostrare il profilo di uno di questi per mandare in delirio migliaia di fan.
Così come iconiche sono le colonne sonore del gioco: nel trailer di annuncio del nuovo capitolo il solo refrain dei Razziatori ha fatto scoppiare di gioia videogiocatori di tutto il mondo, dopo la cocente delusione del capitolo Andromeda. Quindi comprendiamo che questa remaster non presenti novità su questo punto specifico, ma si limiti a raccogliere tutte le istanze narrative originali come fosse un’opera omnia (manca solo il DLC Pinnacle Station causa la perdita del codice).
Il lavoro di adattamento dunque è stato sostanzialmente tecnico, ed è maggiormente ravvisabile sul primo capitolo, quello più vecchio e che già in origine peccava di una sistemica legnosità. Adesso, esso risulta molto più godibile e si impreziosisce di un comparto grafico modernizzato, fermo restando che ne conserva in parte le ingessature originali e le animazioni restano di fatto cristallizzate al 2007.
L’aspetto estetico di alcuni pianeti come Eden Prime e Feros è stato modificato al fine uniformare le ambientazioni di tutta la trilogia, ma il risultato è assolutamente soddisfacente e supporta al meglio la nuova effettistica di luci e particellari. Altri miglioramenti, come un’occlusione ambientale e un anti-aliasing più efficaci, sono presenti su tutta la produzione. Anche alcuni modelli poligonali sono stati parzialmente rivisti, oltre alla rivisitazione di alcune cutscene che restituiscono una maggiore coerenza al contesto narrativo.
È stata aggiunta la possibilità di poter giocare con due diverse modalità: Grafica (4K a 30 fps) e Prestazioni (1440p a 60 fps) oltre a una graditissima opzione photomode. Anche il versante user experience è stato cambiato e migliorato: i veterani noteranno un ribilanciamento generale delle abilità e delle armi, le interfacce e l’inventario sono state riviste in meglio e il sistema di progressione del primo capitolo è stato snellito per uniformarlo a quelli successivi (ovviamente è possibile selezionare la modalità classica nella sezione extra del menu).
L’ormai nota Reattività Galattica lascia il posto alle Risorse di Guerra che, in mancanza della modalità multiplayer, vanno a gestire la capacità offensiva delle forze anti Razziatori possedute in base a quello che faremo durante la run, determinando i vari finali di gioco. Lo shooting, per quanto migliorato e godibile, resta comunque inquadrato in un’operazione di remaster, e quindi non aspettatevi uno standard di precisione e reattività pari a quella dei giochi contemporanei (ricordiamo che il primo capitolo è del 2007 e l’ultimo è datato 2012).
Insomma, Mass Effect: Legendary Edition è il prodotto giusto per chi non ha mai giocato alla serie e non ha la possibilità di recuperarla in tutte le sue parti, mentre per i veterani diventa l’occasione di rivivere le avventure del Comandante Shepard in una veste riveduta e corretta, anche in vista del prossimo nuovo capitolo.