Huston, abbiamo un (piccolo) problema
Ovviamente, non tutte le ciambelle riescono con il buco e gli sviluppatori in questo caso sembrano aver particolarmente fallito sull’elemento che meglio dovrebbero conoscere data la loro esperienza videoludica: la guerra. Non aspettatevi combattimenti avvincenti o guerre apocalittiche in Master of Orion, la distanza necessaria per attraversare la galassia con la propria flotta è decisamente troppa per rendere accattivate la via della battaglia.
Anche se possiamo intrattenere i nostri turni con la gestione delle varie colonie, la costruzione di miglioramenti e la ricerca tecnologica avanzando nell’albero delle futuristiche tecnologie presenti, il gioco non riesce mai a spingersi oltre, rimanendo di una staticità disarmante che potrebbe facilmente stancare i giocatori più votati all’azione.
Wargaming pecca definitivamente nella personalizzazione del GIOCO, NON APPORTANDO AGGIUNTE CHE AVREBBERO aiutato a svecchiare Master of Orion
Wargaming pecca definitivamente nella personalizzazione del prodotto, evitando di aggiungere quel qualcosa in più che avrebbe sicuramente aiutato a svecchiare Master of Orion rendendolo un titolo appetibile anche ai non nostalgici. Filmati in bassa risoluzione, doppiaggio dei personaggi privo di spessore (terribili e ripetitivi i video del TG-Galattico che ci rendono dotti degli avvenimenti più importanti), non aiutano minimamente la costellazione di Orione a brillare, nonostante le stelle in essa presenti avrebbero potuto illuminare senza problemi questo gioco.
Tuttavia, la personalizzazione delle astronavi, la gestione dei vari sistemi solari e il perenne senso di déjà-vu che si prova davanti al monitor in una calda notte d’estate, rendono il ritorno di Master of Orion ammirevole con la speranza che Wargaming possa migliorare il suo creato attraverso DLC e, perché no, nuovi capitoli da aggiungere alla saga, tornando così a farci rimirar le stelle. Come ultima nota a margine, segnalo la totale assenza di una conversione in lingua nostrana, una mancanza davvero triste, soprattutto vista la presenza di sottotitoli in quasi tutte le lingue del mondo (più di quelle mostrate su Steam).