Meta svela Tiramisu e Boba 3: due prototipi VR per realismo e immersione totale

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In un’anteprima spettacolare durante la conferenza SIGGRAPH 2025, Meta ha presentato due prototipi di visori VR che offrono una visione concreta del futuro della realtà immersiva. I modelli, denominati Tiramisu e Boba 3, rappresentano approcci opposti ma complementari alla definizione della prossima generazione di headset.

Tiramisu: la realtà iperrealistica in salotto

Realizzato dal team OPALS (Optics, Photonics and Light Systems), Tiramisu punta tutto sulla qualità dell’immagine. Il prototipo raggiunge una risoluzione angolare di 90 pixel per grado (PPD) – circa 3,6 volte superiore a quella del Quest 3 – con luminosità fino a 1.400nits e contrasto triplo rispetto all’attuale visore consumer di Meta. È una vera finestra sul futuro della VR, capace di restituire dettagli incredibilmente definiti e fedeli alla realtà: una performance che apre nuove strade verso il “Visual Turing Test”.

Tuttavia, l’effetto realismo elevato è reso possibile a scapito del campo visivo, limitato a circa 33°×33°, e ottica pesante che compromette comfort e portabilità. Tiramisu, pur essendo un balzo in avanti per fedeltà visiva, resta un dispositivo sperimentale difficile da destinare al mercato di massa.

Boba 3: estendere lo sguardo, ampliare l’immersione

Al contrario, Boba 3 sviluppato dal team DSR (Display Systems Research), sfida i limiti del campo visivo introducendo un’esperienza visiva a 180° orizzontali e 120° verticali. Coprendo quasi il 90% del campo visivo umano. L’uso di display con risoluzione 4K×4K per occhio e una densità di 30PPD rende questo visore non solo immersivo, ma anche tecnicamente efficiente rispetto al Quest 3.

Il design sfrutta lenti pancake avanzate e materiali riflettenti per mantenere il peso contenuto (circa 660g), e un fattore forma che tende al pratico. Per contro, è ancora troppo costoso e richiede un PC di fascia alta per essere pilotato adeguatamente.

Ricerca al servizio del futuro della VR

Non sono dispositivi destinati alla vendita, ma strumenti di ricerca visionaria. Meta li definisce “time machine” tecnologiche, utili per valutare quale direzione intraprendere nella prossima innovazione per visori VR quotidiani e potenti. L’obiettivo dichiarato è superare gli attuali limiti tecnologici offrendo una realtà virtuale indistinguibile da quella fisica.

I prototipi Tiramisu e Boba 3 mostrano due visioni diverse per il futuro della VR: il primo offre una chiarezza iperrealistica, il secondo amplia il campo visivo fino a coprire gran parte della visione umana. Due direzioni complementari verso un’unica meta: un’esperienza immersiva senza compromessi.

Fonte: META

FONTEMETA

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