Nel recente episodio di Pachter Factor, Michael Pachter ha esposto la sua opinione sui motivi dell’aumento del costo dei videogiochi: secondo il celebre analista i costi di sviluppo non sono cresciuti così tanto da giustificare il recente aumento dei prezzi.
Pachter ha affermato che il costo dello sviluppo di giochi non è aumentato in modo sostanziale dal 2019 al 2021. Gli strumenti tecnologici per creare i videogiochi sono stati ridimensionati, resi più semplici e veloci come ad esempio Unity e Unreal Engine.
L’analista poi aggiunge che “l’aumento dei costi di sviluppo è una scappatoia”, la vera ragione dell’aumento dei prezzi è semplicemente perché il mercato glielo permetterà. Sempre più giocatori giustificheranno il costo, il che significa che ancor più sviluppatori ed editori perseguiranno nella politica del rialzo. Sempre secondo lui, il modo “nascosto” e più intelligente in cui i giochi si facevano pagare di più era motivato con la pubblicazione dei DLC ed edizioni speciali, oltre a più contenuti della storia.
Pachter ha concluso la puntata con un lapidario “impareranno la lezione”, deducendo che l’aumento dei prezzi causerà una riduzione delle vendite soprattutto nel periodo di lancio e day one.
Non è la prima volta che il noto analista, si lancia in previsioni sul mercato videoludico: poco tempo fa si assunse il merito della decisione di Microsoft di acquisire il gruppo Zenimax. Durante un’intervista, Michael Pachter ha raccontato di una sua conversazione con alcuni dipendenti di Bethesda e poi con Phil Spencer, capo di Xbox, riguardo un’eventuale acquisizione. Secondo lui questo scambio di contatti potrebbe aver messo, ormai quasi 3 anni fa, la pulce nell’orecchio dei dirigenti di Microsoft e Zenimax.
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