Via libera senza restrizioni. Questo il verdetto emesso dagli organi di controllo attivi in Nuova Zelanda sul caso Microsoft e Activision. L’acquisizione del valore di quasi 70 miliardi di dollari che coinvolge i produttori di Xbox e i publisher di Call of Duty è ‘in sospeso’ da oltre un anno. Mentre la prima scadenza utile è stata superata e nuovi termini sono stati fissati a ottobre – così da concedersi tempo per risolvere la questione davanti a CMA in Gran Bretagna e FTC negli Stati Uniti – dalla Commerce Commission arriva l’ennesimo “sì” all’affare.
Gli ultimi sviluppi sono stati tutti in favore di Microsoft. I giudici di San Francisco hanno normato contro FTC che ha dovuto presentare ricorso in appello. Negli Stati Uniti, allo stato attuale, da Redmond potrebbero chiudere la partita. Secondo Phil Spencer però si preferisce attendere lo sviluppo al di qua dell’oceano, in UK.
Quello della Nuova Zelanda è solo l’ultimo di una lunga lista. Negli ultimi 12 mesi, a favore dell’affare si sono espressi Brasile, Arabia Saudita, Sud Africa eccetera. In totale, sono 41 le nazioni che hanno espresso parere favorevole, dice Brad smith, presidente di Microsoft. Il dirigente ha espresso soddisfazione attraverso Twitter.