Con l’inizio della stagione 2023 della Major League Baseball arriva scaffali di tutto il mondo MLB The Show 23, nuovo capitolo di quella che, attualmente, è l’unica serie dedicata allo sport del baseball.
Lo scrivo subito, MLB The Show 23 soffre ormai da tempo dello stesso problema che affligge i titoli legati ad altri sport, come FIFA o PES: il gioco non offre nulla di veramente nuovo rispetto ai capitoli precedenti, ma solo alcuni piccoli affinamenti che possono giustificarne l’acquisto solo a chi non ha la versione precedente. Sia chiaro, il livello complessivo dell’esperienza è innegabilmente alto, tuttavia, non vi è nulla di veramente nuovo rispetto a MLB The Show 22.
A questo proposito è comunque bene ricordare che il gioco è incluso nell’abbonamento all’Xbox Game Pass. Se avete una Xbox, giocatelo e non ve ne pentirete! Se avete una PlayStation o una Switch, invece, vi consiglio subito di valutarne l’acquisto e di prenderlo solo se siete appassionati del franchise o se non avete MLB The Show 22. Considerate inoltre che la versione Xbox e quella Playstation, dal punto di vista grafico, non presentano differenze.
Ma andiamo più nel dettaglio dell’esperienza offerta. Come il suo predecessore, quando si avvia per la prima volta MLB The Show 23 si è subito chiamati ad effettuare una serie di scelte finalizzate a modellare i controlli e l’esperienza di gioco sull’utente. Il tutto segue il seguente schema:
- Stile di gameplay, che varia da “Casual”, a “Simulation” a “Competitive”
- Livello di difficoltà. Si va da “Beginner” a fino a “Legend” per un totale di otto livelli con la possibilità di permettere al gioco di aumentarla o diminuirla in base alla bravura del giocatore
- Personalizzazione delle opzioni di gameplay legate ad ogni singola fase del gioco: Hitting (sistema di battuta); Baserunning (corsa tra le basi); Pitching (sistema di controllo del lanciatore); Fielding (sistema di controllo per prendere le palle al volo); Throwing (sistema di controllo di lancio degli altri giocatori presenti in campo). Per ognuna di queste fasi sono presenti più opzioni. Ognuna di esse viene spiegata in modo esaustivo e può esser testata istantaneamente. Il loro numero è decisamente adeguato e si adatta alle esigenze di ogni singolo giocatore
- A questo punto, viene proposto al giocatore di effettuare una partita di prova
Ancora una volta il livello di personalizzazione offerto dal franchise è a dir poco incredibile! Impossibile non riuscire a trovare l’opzione più adatta a ogni utente, tanto più che ogni scelta può esser facilmente corretta nell’apposito menù delle opzioni.
Una volta entrati in partita ci si accorge subito della qualità del comparto grafico. Sia chiaro, nulla di stravolgente e in grado di competere con i migliori titoli disponibili sulle console Next-Gen, ma qualcosa di decisamente soddisfacente se si pensa al livello di questa produzione.
Il comparto grafico è pulito, ricco di dettagli, non solo sui giocatori, e con un ottimo sistema di gestione delle luci. Il tutto gira in 4K a 60fps sulle console di nuova generazione. Vedere il ricevitore che, esattamente come nella realtà, consiglia al giocatore il tipo di lancio da scegliere e la direzione verso cui effettuarlo con il semplice movimento della sua mano è solo la punta dell’iceberg di un comparto grafico capace di farsi amare fin dal primo istante.
Al pari dei capitoli precedenti, anche il gameplay di MLB The Show 23 è a dir poco perfetto. I ragazzi di SIE San Diego, inutile dirlo, sanno realizzare degli ottimi giochi di baseball e ciò si vede fin dal primo lancio. Ogni dettaglio, ogni sfumatura del gioco viene riprodotta alla perfezione. Tutte le indicazioni di cui il giocatore ha bisogno, sono esattamente dove devono essere e compaio solo quando devono comparire. Bastano 5 minuti per avere la sensazione di star giocando da mesi.
I difetti? Sempre il solito: su PlayStation 5 il feedback aptico del DualSense non viene di fatto sfruttato. Ciò spinge a domandarsi come mai optare per la versione PlayStation 5 al posto di quella PlayStation 4, Xbox One, Xbox Series X/S o Nintendo Switch. E se pensate che la risposta possa essere una modalità di gioco compatibile con il PlayStation VR o VR2, vi sbagliate di grosso visto che anche quest’anno tale modalità inspiegabilmente assente! Ciò, se si pensa alle potenzialità offerte dal nuovo visore di PlayStation 5 risulta un’assenza che non si può minimamente giustificare.
Per quanto concerne le altre modalità di gioco, l’offerta si dimostra esser anche quest’anno decisamente ampia. La novità di quest’anno è rappresentata dalla modalità “Storylines“, dedicata alla Negro League. Ossia il campionato di baseball alternativo rispetto alla Major League Baseball, chiuso fortunatamente e per ovvi motivi nel 1966, dove le squadre erano costituite quasi esclusivamente da giocatori afroamericani.
Si tratta di una modalità in cui gli utenti dovranno impersonare alcuni dei giocatori più famosi di questa sfortunata epoca, rivivendo momenti che ne hanno scritto la storia. Il tutto viene intervallato sia da video d’archivio che dai racconti del presidente del Museo della Negro League, Bob Kendrick, il quale riesce raccontare le peculiarità di ogni giocatore e di ogni momento storico con grande efficacia e con il risultato di riuscire efficacemente a sensibilizzare sul tema della segregazione razziale.
Alla modalità appena citata, si aggiungono poi le storiche “Road to the Show”, ossia la modalità che permette di creare un giocatore e di portarlo al successo, la “Diamond Dynasty”, che sulla falsariga dei FIFA Ultimate Team permette di creare un campionato online o offline a cui partecipare con la propria squadra personalizzata da arricchire e migliorare completando vari obbiettivi. Seguono poi la modalità “Franchise” in cui bisognerà gestire una squadra (occupandosi quindi anche degli aspetti manageriali) durante svariate stagioni, la “March to October” e tante altre ancora. Presente anche quest’anno la possibilità per gli utenti di creare il proprio personalissimo stadio.
Anche su questo versante, quindi, c’è poco da dire. Anni di affinamenti si vedono e si sentono. Ogni modalità è stata infatti rifinita ancora di più rispetto ai capitoli precedenti.
MLB The Show 23 è un gioco ottimo sotto tutti i punti di vista e, conoscendo chi vi ha lavorato, era impossibile non prevederlo. I difetti ci sono ma sono comunque marginali e non ledono minimamente l’esperienza. A quelli già menzionati, volendo esser pignoli, andrebbe aggiunta la mancata localizzazione in italiano che può limitarne l’accesso a un numero di persone che, per quanto possa esser limitato, non merita di esser trascurato. Il gameplay, di fatto, è quanto di meglio si possa desiderare. Il comparto grafico è ottimo come lo è il netcode. Peccato solo per la mancanza del supporto alla VR.
A fronte di quanto appena riportato viene nuovamente da chiedersi se abbia senso comprare MLB The Show 23. La mia risposta è Sì, ma solo se siete dei fan sfegatati del baseball e se non avete MLB The Show 22. Viceversa, non l’acquisto perde di senso. Se però siete abbonati a Xbox Game Pass, non ci sono però scuse per non giocarlo, e ciò anche se non conoscete bene questo sport. Dategli un’opportunità e non ve ne pentirete!
Pro:
- Immersione totale nel gioco
- Livello di personalizzazione
- Numero dei contenuti
- Disponibile su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X/S
Contro:
- È completamente in inglese
- Assenza del supporto al PS VR
- È sempre lo stesso MLB The Show