Monster Hunter 4 Ultimate aveva definitivamente sdoganato il franchise anche sul territorio occidentale, dopo anni in cui la mania era rimasta perlopiù confinata al solo Giappone. Monster Hunter Generations ha quindi il non facile compito di dare un seguito al successo di quell’episodio, mantenendo un accurato equilibrio tra tradizione e innovazione. Sarà riuscita Capcom nel suo intento? Vediamo di scoprirlo insieme.
Possiamo affermare con sicurezza che Monster Hunter Generations rappresenta il pinnacolo della serie, il risultato di anni di certosino labor limae, nonché la summa di tutte le innovazioni che hanno attraversato la serie nel corso della sua esistenza. Le avventure questa volta iniziano nel villaggio di Berhna: lo scenario, composto di valli e montagne, si discosta parecchio da quelli a cui eravamo abituati. E, nel frattempo, ci ritroviamo faccia a faccia con facce note, come il carovaniere.
L’atmosfera generale, a livello narrativo, sembra essere più rilassata rispetto al passato: nessuna minaccia incombe sul vostro villaggio, insomma. L’economia di gioco si basa sulle quest, che sbloccheranno a loro volta nuove modalità di interazione con gli altri villaggi. Il gioco tiene conto dei nostri progressi, e dei favori che svolgeremo nei confronti degli abitanti. La parola d’ordine in questo caso è varietà: invece di proporre le stesse missioni con una variazione nel rank, si è preferito rendere più eterogenee le sfide, e aumentare la qualità dei mostri inseriti. Da segnalare inoltre la presenza di nuovi stati alterati che possono essere indotti dai nemici, che vi costringeranno a rivedere il vostro approccio al combat system.
Passiamo ora a delineare le principali novità del gioco, ossia i nuovissimi Stili e Arti. I primi servono a differenziare nell’uso le quattordici armi disponibili nel gioco, rendendo quindi il sistema di combattimento estremamente complesso e sfaccettato. Ce n’è per tutti i gusti: lo stile Gilda ricorda quello di Monster Hunter 4 Ultimate; lo stile offensivo, invece, cambia radicalmente l’approccio alla lotta. Lo stile Aereo, come suggerisce il nome, vi permette di eseguire spettacolari mosse aeree, mentre lo stile Ombra è tutto basato sulla vostra capacità di schivare gli attacchi del nemico.
invece di proporre le stesse missioni con una variazione nel rank, GLI AUTORI HANNO preferito rendere più eterogenee le sfide
Per quanto riguarda le Arti, si tratta di skill speciali che si attivano riempiendo una barra, la quale si carica a sua volta adottando uno stile di gioco aggressivo. Si tratta di un’aggiunta tattica dal notevole valore, in grado di cambiare in pochi secondi il volto di una battaglia. In generale, Monster Hunters Generations cambia le carte in tavola, andando a scardinare alcuni degli elementi tradizionali della serie, sacrificandoli sull’altare del divertimento e dell’unicità. Non sarebbe troppo azzardato affermare che questo è uno dei capitoli della serie più dirompenti finora usciti, pur senza scadere nell’iconoclastia. Da segnalare anche la presenza degli oli, che introducono dei potenziamenti per spada e scudo, o una temporanea invincibilità per compensare i momenti in cui certe armi espongono il giocatore al pericolo. Novità anche sul fronte dei propri compagni, i Felyne, ora completamente personalizzabili sia per quanto riguarda l’equipaggiamento che le abilità a disposizione, che consentiranno di adattare questi compagni di gioco al proprio stile. Per la prima volta, inoltre, per reclutarli sarà possibile semplicemente parlare con un NPC; e, udite udite, potranno anche essere controllati in battaglia! I nostri mici preferiti sono infatti i protagonisti di una nuova modalità, Cacciamiao, notevolmente più accessibile e adatta quindi a chi si approccia per la prima volta alla serie.
In modalità Cacciamiao non è necessario usare oggetti, non si subiscono le alterazioni climatiche e si può correre quanto si vuole senza consumare stamina. Infine, conosceremo in anticipo le posizioni dei mostri e avremo un accesso facilitato ad armi e armature. Non pensate tuttavia che si tratti totalmente di una passeggiata: i Felyne infatti soffrono più duramente i colpi inferti dai mostri, e attaccano con meno potenza rispetto a un cacciatore normale. In generale, Cacciamiao è un modo divertente e insolito di affrontare il gameplay di Monster Hunter. Come al solito, le sfide non mancheranno, e la mole di contenuti è decisamente impressionante: ci sono i mostri Devianti, dodici variazioni sul tema di mostri classici, con modifiche sostanziali alla morfologia e ai pattern d’attacco. I mostri Iper, d’altro canto, sono versioni “sotto steroidi” di specie già conosciute, la cui pericolosità è stata aumentata da globi rossi su alcune parti del corso; in questi combattimenti potrete decidere di sfruttare un’aura, che permette di caricare più velocemente la barra delle Arti, rendendo quindi più conveniente adottare uno stile di gioco aggressivo. L’ampia possibilità di personalizzazione del protagonista si apprezza sopratutto nella modalità multigiocatore che può essere effettuata sia online sia tramite wireless locale. Rispetto a Monster Hunter 4 Ultimate, non sono stati apportati cambiamenti degni di nota: potete giocare con altri tre amici, entrando nelle loro partite oppure creando una vostra stanza in cui potete specificare obiettivi e missioni.
a livello visivo, MSH è uno dei titoli più mozzafiato che si siano mai visti sul portatile Nintendo
Capcom ha dato il meglio di sé in Monster Hunter Generations anche per quanto riguarda il comparto tecnico: a livello visivo, questo è uno dei titoli più mozzafiato che si siano mai visti sulla console portatile Nintendo, sia per quanto riguarda le ambientazioni che la resa delle creature mostruose. Il frame rate è rimasto ancora a quello di Monster Hunter 4 Ultimate, ma il gioco guadagna molto grazie a riflessi e trasparenze.
In definitiva, Monster Hunter Generations è tutto quello che un fan della serie ha sempre desiderato, e anche qualcosa di più. Ricchissimo di contenuti, tecnologicamente solido come una roccia e con una dose massiccia di novità che cambiano il volto del gameplay. È così che si continua una serie.