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Mount and Blade Warband – La Recensione

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Ammetto di non aver mai giocato al vecchio Mount and Blade Warband, quello uscito per PC nel lontano 2010, ma da appassionato di storia medievale e giochi di ruolo quale sono la possibilità di mettermi a capo di una mia compagnia di uomini di ventura era troppo allettante per farmela sfuggire. Così mi son ritrovato davanti alla mia PlayStation 4, ad avviare quello che sapevo essere stato uno dei più acclamati RPG strategici di sempre; purtroppo però, il tempo sembra non essere stato molto indulgente con questo gioco, che dopo sei anni di veneranda anzianità si sarebbe meritato un porting migliore da parte di TaleWorlds.

1 Si torna sul campo di battaglia.

Mount and Blade Warband è sostanzialmente una versione riveduta e migliorata dell’originale Mount and Blade, al quale gli sviluppatori hanno aggiunto alcune componenti fondamentali, come il multiplayer e varie migliorie tecniche, un gioco dall’approccio complicato, dotato di mille sfaccettature, ma che riesce, ancora oggi, a trasportare il giocatore indietro nel tempo, durante un medioevo nudo e crudo, senza i fronzoli di stampo fantasy che sempre più spesso intaccano questo genere di videogame. Non ci sono magie e creature fantastiche in Mount and Blade Warband, c’è solo la guerra e la voglia di buttarsi nella mischia si fa sentire fin dai primi minuti di gioco.
Il mondo che TaleWorlds ci presenta è quello di Calradia, terra immaginaria suddivisa in sei differenti imperi che rispecchiano abbastanza fedelmente la realtà storica: Vaegir, Nord, Swadian, Rhodoks, Khergit e Sarranidi, un mix di popolazioni che variano da abitanti dei deserti arabici, a barbari del nord, fino alle più classiche popolazioni europee. A noi viene lasciata la libertà di scegliere di vagare liberamente tra questi vasti imperi, senza alcun vincolo di classe o allineamento, un altro elemento che rende Mount and Blade Warband un gioco sempre attuale, a patto di riuscire a tralasciare il comparto grafico, quello ragazzi è praticamente fermo al 2010… Nonostante questo, la creazione del personaggio è decisamente affascinante: da subito è possibile notare come gli sviluppatori abbiano deciso di lasciare ogni scelta, o quasi, in mano al giocatore. La distribuzione dei punti caratteristica e delle abilità vanno infatti a delineare l’uomo, o la donna, che sceglieremo di essere. Mercante, guerriero, cacciatore di taglie, ma anche schiavista, bandito e ogni altra figura che possiate immaginare sono a nostra disposizione grazie alla vasta selezione di skill presenti che variano dalle semplici abilità di combattimento (una per ogni tipologia di arma), a quelle relative all’oratoria e la medicazione, ma anche al mercanteggiare e seguire le tracce dei nostri nemici. Scolpitevelo bene in testa: potete scegliere di essere chiunque, a vostro rischio e pericolo.

2 Libertà senza fine

Un altro fattore che risulta immediatamente chiaro già dopo i primi minuti di gioco, è che il mondo di Calradia è molto più vivo di quel che può lasciar trasparire la scarna mappa del mondo, luogo dove possiamo decidere le nostre prossime mosse e gestire il nostro gruppo, o esercito che sia. Guerre tra fazioni, scorribande di predoni e tornei di spada si susseguono con il passare del tempo, generando sanguinarie battaglie, sposalizi tra re e regine e momenti di festa. Tutto scorre davanti ai nostri occhi, concedendoci la possibilità di intervenire come meglio crediamo. Reclutare volontari dai tanti villaggi è però forse il primo passo, dato che aggirarsi da soli è forse la scelta più insensata che possiamo fare. In tal proposito, Mount and Blade Warband sfodera il suo asso nella manica, un sistema gestionale del gruppo che nulla ha da invidiare ai titoli più moderni, grazie al quale è possibile occuparci di ogni soldato, decidendo la sua evoluzione e la sua carriera militare.
Ovviamente, tutte queste azioni devono avere uno scopo e il poter raccogliere abbastanza uomini da poter muovere assedio a un castello ci fa presto capire come sia facile intromettersi nelle faccende politiche di Calradia, avvicinarsi a un importante nobile e magari stringere un’alleanza che ci porterà in seguito ad ambire al trono stesso di uno dei regni, o più semplicemente creare il più imponente degli eserciti per il semplice gusto di essere temuti e cercati da ogni sovrano. Non c’è giusto o sbagliato, non vi sono main quest da seguire, vi è soltanto un senso di libertà sfrenato, che potrebbe però spaventare i giocatori più classici e dotati di meno immaginazione, mi sento infatti di poter affermare che Mount and Blade Warband non è un gioco per tutti ma dedicato a coloro che vogliono vivere un’esperienza in stile totalmente sandbox, senza regole e senza obiettivi prestabiliti. Volete fare qualcosa? Fatela. Nessuno velo impedirà.

3 La guerra non cambia mai, ma dovrebbe

Tecnicamente parlando, il passaggio su console di Mount and Blade Warband si dimostra subito come la tessera di mosaico più traballante. Quell’anello danneggiato che potrebbe far sfaldare la nostra cotta di maglia nel bel mezzo della nostra battaglia più importante. Essendo un gioco principalmente tattico, quello che subito risulta evidente è che l’assenza di un mouse e di una tastiera è decisamente grande. Se nel gioco originale su PC potevamo gestire le battaglie più grandi con vari tasti pre-impostati, impartendo ordini a ogni formazione del nostro esercito, con un joypad diventa tutto più complicato. Tra un fendente e l’altro, tra una parata e una schivata, i tasti a nostra disposizione per gestire sagacemente i nostri uomini diverranno ben presto scomodi, tanto da mettere a repentaglio la nostra ascesa al potere. Armatevi di pazienza, ve ne servirà davvero tanta prima di padroneggiare tutti i comandi a disposizione in maniera abbastanza fluida. Il porting ha inoltre fatto perdere traccia del supporto alle mod, un elemento troppo importante per un gioco nel 2016 e che avrebbe consentito ai più preparati di compensare alcune delle lacune più grandi da punto di vista grafico. Infine, è completamente assente una localizzazione in italiano, fattore che i gioco incredibilmente vasto e complesso come Mount and Blade Warband sarebbe stata di grande aiuto per i meno avvezzi con la lingua anglofona. Una serie di errori e mancanze che fanno pensare a come mai TaleWorlds abbia deciso di aspettare così tanto per far uscire questo gioco anche su Xbox One e PlayStation 4. Un peccato davvero mortale che influenza in maniera decisamente negativa il risultato finale, e il conseguente voto.

Mount & Blade: Warband - Console Release Trailer

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
6,5
mount-and-blade-warband-recensione-console<strong>PRO</strong> <BR> Un mondo vasto e vivo. <BR> Libertà senza confini. <BR> Tattica a palate... <BR> <strong>CONTRO</strong> <BR> ... ma senza controllo. <BR> Anche la grafica è rimasta al medioevo. <BR> Assenza delle mod. <BR>

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