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MXGP3 – Anteprima

MXGP 3

1 Pronti a sporcarvi con il fango?

Qui in redazione attendevamo l’arrivo della versione “quasi definitiva” di MXGP3 da parecchio. Non tanto perché amiamo il fango e le moto (sintonizziamo il televisore sulle competizioni solo quel tanto che basta per ammirare le “ombrelline”), ma perché vogliamo bene alla software house tutta italiana Milestone e sapevamo fin troppo bene che, con questo titolo, avrebbe finalmente fatto un salto di qualità per ciò che riguarda la grafica dei suoi videogiochi. Non è del resto un mistero che tutte o quasi sempre le sue produzioni siano state frenate da una resa estetica che non può competere con ciò che mostrano oggigiorno i colossi del settore. Ma con MXGP3 le cose potrebbero finalmente cambiare, grazie all’apporto del nuovo Unreal Engine.
Il risultato è eccellente, lo stacco rispetto a quanto visto in passato sotto gli occhi di tutti, e lo possiamo dire senza nemmeno dover attendere la versione commercializzabile. Sarebbe un errore credere che le novità siano già esaurite sul versante grafico perché, l’engine di Epic, ha consentito un miglior campionamento degli effetti sonori e oggi la serie può così godere di un suono più immersivo che mai, calcolato in tempo reale a seconda di tanti fattori (accelerazione, tipo di terreno, pendenza, ecc…).

La build provata ci ha dato un assaggio di come la software house italiana stia crescendo sempre più.

Ma ciò che fa spalancare le mandibole, inutile nascoderselo, è senza dubbio la mole poligonale, che permette di correre lungo tracciati credibili, immersi in scenari realistici, per non parlare poi della qualità delle texture (mai visto un fango così… bello) e del modo in cui sono stati realizzati sia gli schizzi sia il pulviscolo dei terreni più secchi, o i fumi dei tubi di scappamento delle moto. Insomma, siamo di fronte a un piccolo gioiello.

2 E’ uno sport sporco ma qualcuno…

Di rado iniziamo un articolo partendo dalla grafica, ma con MXGP3 non potevamo certo fare diversamente, dato che la novità più importante riguarda proprio l’aspetto estetico. Ma non crediate che l’apporto dell’ultima versione dell’Unreal Engine si limiti a qualche orpello grafico. Molto è stato fatto sul fronte della giocabilità: grazie alle energie messe a disposizione da Epic, la fisica è stata di gran lunga migliorata e ora abbiamo tracciati che si modificano in tempo reale, giro dopo giro, sotto i pneumatici delle motociclette. Parliamo insomma della possibilità di tracciare dei solchi più o meno profondi sul manto fangoso, a seconda della compattezza del terreno e di quanto sia intriso d’acqua, che vi faranno sobbalzare la moto in modo inatteso e che andranno tenuti in considerazione soprattutto quando si è nella scia di un rivale. Così come andranno tenute sempre ben a mente le condizioni del terreno anche quando si è in testa: una cosa è derapare sul fango, un’altra sulla terra battuta, un’altra ancora sull’erba bagnata.

Su console, l’intero titolo è inchiodato a 30 fps. Speriamo raddoppino nella versione definitiva.

Sul fronte del metodo di guida, non si registrano grandi cambiamenti rispetto a quello, unico nel suo genere, che Milestone aveva sfoderato in MXGP2: quindi massima attenzione è stata data alla necessità di trovare sempre un equilibrio tra il peso del mezzo e quello del pilota, spostandolo in avanti o indietro, a destra e a sinistra, a seconda del dosso, della curva, della rampa o del volo che vi sta impegnando. A proposito die voli: in questo genere di competizioni sono all’ordine del giorno. Ma non crediate che una moto sospesa in aria sia fuori controllo: è possibile infatti continuare a governarla proprio spostando il pilota: un rapido abbassammento (una picchiata insomma, il cosiddetto “scrub”) consente di perdere meno tempo volando e di ritornare più velocemente in pista. Tutti trucchi che un sistema di controllo profondo ma addomesticabile, permette già dopo qualche partita di sfoderare e che fanno la differenza soprattutto nei multiplayer.

3 In attesa del traguardo

Insomma, MXGP3 convince e sa sorprendere. La build che abbiamo avuto modo di provare ci ha dato un assaggio di come la software house italiana stia crescendo sempre più, mettendo in piedi titoli che non hanno più nulla da temere anche nel vasto mercato intercontinentale.
A deludere è piuttosto il fatto che, su console, l’intero titolo sia inchiodato a 30 frame per secondo. Non sappiamo se sarà così anche per la versione definitiva, ma certo che è un gran peccato perché sega le gambe a un titolo che dovrebbe fare dell’adrenalina il suo punto di forza. Qualcosina si recupera sfruttando l’ottima visuale in prima persona, emozionante come poche (ma alla lunga può pure dare il mal di mare, siete avvertiti), mentre quelle in terza, alle spalle del pilota, è davvero deludente: pare di partecipare ai campionati minori di Mario Kart.
Per tutto il resto, bisognerà comunque attendere l’arrivo della versione definitiva e della nostra recensione.

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