Netflix: debiti di 3 miliardi di dollari per la produzione di contenuti originali

nintendo switch

Da circa un anno, Netflix è disponibile anche in Italia ed è diventato pure dalle nostre parti un servizio utilizzatissimo per guardare serie TV o film on demand. Tuttavia ha già 2,37 miliardi di dollari di debito e la società ha di recente annunciato in un comunicato stampa che se ne aggiungeranno altri 800 milioni affinché il servizio di streaming possa creare più contenuti originali. Una volta raccolti i fondi, il debito totale ammonterà a oltre 3 miliardi, ma gli utenti sono invitati a non allarmarsi visto il piano aziendale per una rapida crescita. Il CEO, Ted Sarandos, d’altronde aveva detto che Netflix avrebbe investito ben 6 miliardi per la creazione di più serie e film originali e per l’acquisizione di altri contenuti esclusivi.

Sarandos ha dichiarato che la società vuole passare ad avere circa il 50% del suo catalogo composto da contenuti originali, visto l’interesse crescente da parte dell’utenza. Ma nonostante l’azienda abbia dichiarato di voler investire per ampliare la sua videoteca, sembrerebbe che il catalogo di Netflix si sia ridotto del 50% negli ultimi quattro anni (naturalmente in America). La società ha perso i diritti di distribuzione di alcune pellicole e serie in quanto la società ha ridotto il budget utilizzabile per contenuti di terze parti. Adesso il servizio di streaming potrà pure spendere 6 miliardi di dollari per la creazione di contenuti originali, ma tale libreria sarà inevitabilmente più piccola di quella cui erano abituati gli abbonati di lunga data.

Chiaramente, la società non ha intenzione di sbarazzarsi del tutto dei contenuti di terze parti. E anche con 3 miliardi di dollari di debito, è ancora il servizio di streaming leader a livello globale. Secondo i rapporti trimestrali della società, Netflix sta crescendo a un ritmo più lento di quello che avrebbe voluto, e parte dell’investimento dei 6 miliardi di dollari servirà anche per cercare di accelerare la crescita delle sue iscrizioni.

FONTE: Polygon