Nintendo si congratula con le autorità USA per la condanna inflitta a un hacker

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Le autorità USA hanno condannato a 40 mesi di prigione Gary Bowser, noto hacker salito agli onori della cronaca per avere prodotto e distribuito un software e un modchip che ‘moddava’ le caratteristiche di Nintendo Switch. Bowser era stato arrestato nel settembre 2020. Secondo le accuse mosse da Nintendo, la sua attività avrebbe causato perdite per oltre 65 milioni di dollari. Anche se, afferma il rappresentante legale di Nintendo, “sarebbero molti di più in realtà”.

In prima battuta, i legali avevano chiesto per Bowser, ritenuto capo di una vera e propria organizzazione criminale, 5 anni di carcere e 3 di libertà vigilata. I difensori di Bowser si erano opposti, convinti che la richiesta avanzata dall’azienda nipponica non fosse altro che un modo per spaventare altri modder. Delle 11 accuse originali, comunque, Bowser è stato riconosciuto colpevole di due. Confermati i 40 mesi di carcere (di cui 16 sono già trascorsi in attesa che si concludesse il processo). L’uomo è stato anche condannato a un risarcimento per un totale di 14,5 milioni di dollari. Questa la sentenza definitiva.

Il comunicato di Nintendo

Dopo la notizia della sentenza, pronunciata dal tribunale di Seattle, Nintendo ha ringraziato ufficialmente i legali e le autorità che hanno condotto a questa vittoria giudiziaria. “Apprezziamo il duro lavoro svolto dalle autorità federali impegnati a smantellare quelle attività che, a livello globale, mettono a rischio l’attività di Nintendo e di tutta l’industria videoludica. In particolare ci teniamo a ringraziare FBI ed HSI. L’ufficio legale del distretto di West Washington e il dipartimento di giustizia USA sezione crimini informatici e proprietà intellettuali e il dipartimento di giustizia internazionale. Li ringraziamo per il loro significativo aiuto e assistenza”.

Quella di Nintendo contro la pirateria è una battaglia condivisibile, naturalmente. Non è facile però condividerne i toni. In questo caso, alcune testate internazionali hanno fatto notare che l’esultanza di Nintendo sembri eccessiva e, forse fuori luogo. Sembra abbiano catturato Pablo Escobar, riporta Yahoo Finance, ritenendo eccessivamente trionfalistico il comunicato della compagnia.

La società che ha dato i natali a Super Mario è divenuta famosa a livello internazionale per il modo aggressivo col quale difende le sue proprietà intellettuali. Su YouTube i ‘copyright strike‘ sono impossibili da contare. Sfruttando una lacuna legislativa, Nintendo è in grado di far chiudere interi canali con questo metodo. Questo è solo uno dei tanti esempi che ci vengono in mente. Ci si potrebbe chiedere, e anzi vi invitiamo a farlo, dove stia il confine della legittima difesa della proprietà intellettuale e quali siano i confini della tutela dei contenuti creati. Quando cioè, dietro questa battaglia, si nasconda un modo per operare soprusi anche nei confronti di chi genera contenuti senza trarre profitto.

Fonte: US Department of Justice