Naufraghi spaziali
Torniamo a Xptretole Chyany, che abbiamo ribattezzato Neil, nel sistema Armstrong. Abbiamo caricato la nostra scoperta sul database condiviso di No Man’s Sky e per questo abbiamo ricevuto un certo numero di “Unità”, che sono i crediti di gioco. Occhio che i nomi, una volta assegnati, non potranno più essere cambiati, quindi sceglieteli con cura!
No Man’s Sky può accedere al database condiviso a patto che si sia ovviamente connessi a Internet. Ma non è necessario esserlo per poterci giocare. Così come non serve una sottoscrizione a Playstation Plus per effettuare le condivisioni e accedere ai dati degli altri giocatori. Del resto le possibilità di finire su un pianeta già visitato da altri sono veramente esigue. Ricordate? 18 trilioni di pianeti! Dunque non crucciatevi troppo.
All’inizio saremo a piedi, perché No Man’s Sky non è una “simulazione spaziale”. Ma un gioco d’avventura e di sopravvivenza ambientato nello spazio. Dove ci troveremo anche a pilotare astronavi (con decollo e atterraggio automatici però. E controlli di volo semplificati), ma dove l’esplorazione a piedi rappresenta una parte consistente dell’esperienza di gioco.
I controlli sono quelli di un FPS. Stick sinistro per muoversi, stick destro per controllare la visuale, giocando con un pad. Grilletto sinistro per mirare e destro per sparare. Tutto molto semplice! C’è la possibilità di ricaricare ovviamente e anche di effettuare attacchi in corpo a corpo.
In questo momento siamo circondati da rottami, tra cui quella che sembra proprio una Vostok1! Il nostro primo obiettivo sarà riparare l’astronave con cui siamo atterrati. Anche perché Xptretole Chyany, o meglio “Neil”, ha un’atmosfera tossica. E la nostra Exotuta, all’inizio del gioco, non è così efficace nel proteggerci. La protezione dalle tossine è in diminuzione, per cui dobbiamo muoverci. E muoverci in fretta!