Cartoline da Tannhäuser
Il particolare stile di grafico di No Man’s Sky non punta al realismo visivo, ma a un’estetica da fumetto. Da qui la scelta del Cel Shading. I paesaggi sembrano delle concept art, con colori accesi e contrasti forti. La resa dell’ambiente è molto più appagante rispetto all’impatto della fauna che lo popola, quando presente. Gli animali e le loro animazioni non sono memorabili. Mentre i paesaggi vi lasceranno a bocca aperta, quando scruterete l’orizzonte magari solcato dalle scie di navi di passaggio. E nonostante tutto nasca da un algoritmo, vi chiedete come possa essere così sensato e coerente. Il lavoro svolto da Hello Games è pazzesco! E vi ritroverete a scattare un sacco di screenshot per documentare le vostre avventure.
L’engine grafico fa un buon lavoro, considerato il compito che è chiamato ad assolvere. L’algoritmo di Hello Games rende unici ma al tempo stesso credibili gli ecosistemi dei vari pianeti, con una coerenza per quel che riguarda accostamento di elementi e colori. Insomma, difficilmente vi troverete ad esplorare un pianeta pensando che la sua struttura sia stata semplicemente “generata a caso”. Del resto la generazione procedurale non è casuale. Si tratta di un calcolo che parte da un “seme”. E quel seme è identico per tutti. Quindi un dato pianeta, creato proceduralmente, in quella specifica posizione dell’universo di No Man’s Sky, sarà identico in ogni aspetto per qualsiasi giocatore che dovesse visitarlo. Fino al più piccolo filo d’erba!
Su PS4, la piattaforma da noi usata per questa prova, il gioco offre un buon orizzonte visivo e un dettaglio elevato, girando tendenzialmente fluido, a 30 FPS, salvo alcuni cali comunque mai troppo fastidiosi. Un mezzo miracolo considerando le caratteristiche dell’hardware e la vastità dell’universo creato da Hello Games. Segnalo però un certo effetto pop-up del paesaggio, che si nota sorvolando i pianeti a bordo dell’astronave. Non abbiamo riscontrato invece crash nel corso delle tante ore passate con No Man’s Sky, ma siamo incappati una volta in un glitch che ci ha fatto finire fuori dalla mappa. Una cosa che la patch 1.03 avrebbe dovuto in realtà sistemare.
Spendo due parole infine sulla colonna sonora. Stupenda ed evocativa, sottolinea in modo coerente ogni momento del viaggio, senza però essere “invadente”, ma lasciando al giocatore la giusta tranquillità durante le fasi di esplorazione.