Blizzard ha deciso di rimuovere la “Z” dalla Skin di uno dei personaggi di Overwatch, Zarya. Il motivo è legato alla simbologia che tale lettera ha assunto nell’ultimo mese, essendo essa usata come un simbolo da chiunque sia favorevole all’invasione russa in Ucraina. Blizzard, ovviamente, ha deciso di correre ai ripari, attuando una modifica che comunque nel gameplay non conta, ma che ha lasciato alcuni fan perplessi.
Il motivo ovviamente risiede dalla simbologia che la “Z” riflette nel gioco. Essa non è infatti usata per sostenere l’invasione russa, bensì indica molto banalmente l’iniziale di Zarya. Il mondo virtuale, però, deve sottostare a quello reale e in quest’ultimo la Z è vista come un simbolo pro-guerra russo.
Esso in realtà era utilizzato dai soldati per evitare di farsi colpire dal fuoco amico. Con il passare dei giorni -e dei conflitti- anche alcuni civili russi favorevoli all’invasione hanno iniziato a usarlo. Una scelta, quella di Blizzard, perfettamente comprensibile, essendo quest’ultima un’azienda che vuole distaccarsi da qualsiasi collegamento possibile al conflitto.
I giocatori, però, non hanno visto di buon gusto tale scelta, ritenendo la “Z” semplicemente una lettera che nel contesto di Overwatch non fa altro che indicare l’iniziale del personaggio. In ogni caso si tratta di una modifica estetica molto minimal, e difficilmente ce se ne rende conto senza andare a controllare. E voi che ne pensate? Ditecelo nei commenti come sempre.
Nel frattempo, ricordiamo che diverse software house stanno promuovendo iniziative a sostegno dell’Ucraina. La GSC Game World, studio ucraino al lavoro su STALKER 2: Heart of Chornobyl, ha infatti lanciato una promozione a scopo puramente benefico, mettendo in forte sconto i suoi titoli.
Anche Epic Games sostiene l’Ucraina con un’iniziativa che, in data 1 aprile, aveva raggiunto l’incredibile somma di 100 milioni di dollari! Lo stesso discorso vale poi per Square Enix, le promozioni di Humble Bundle e qualsiasi altro team che si stia esponendo pubblicamente sostenendo l’Ucraina.
Fonte: Polygon
