Owlcat Games non può competere con Baldur’s Gate 3 e Larian Studios. “Non abbiamo un budget di 200 milioni”

Warhammer 40K Rogue Trader Owlcat Games

Negli ultimi anni i CRPG (o Classic RPG) sono stati fortemente rivalutati grazie al lavoro di Larian Studios, Obsidian Entertainment, InXile e Owlcat Games. Purtroppo non tutti hanno a disposizione un budget da Tripla A, come quello dato allo studio svedese per realizzare Baldur’s Gate 3.

Owlcat Games: “Non abbiamo un budget di 200 milioni”

Owlcat Games è un piccolo studio nato in Russia e trasferitosi a Cipro. Il nome vi ricorderà senza dubbio uno dei mostri più celebri dell’universo di Dungeons & Dragons, ovvero l’Orsogufo (“Owlbear” in inglese). Il team in questi anni, dal 2018 a oggi, ci ha regalato alcuni splendidi CRPG pur avendo un budget decisamente limitato. I loro lavori più importanti sono Pathfinder: Kingmaker, Pathfinder: Wrath of the Righteous (entrambi basati sulla piena licenza dell’omonimo GDR Pen & Paper realizzato da Paizo sulle orme di Dungeons & Dragons v3.5), e infine il recente Warhammer 40K: Rogue Trader (basato sulla licenza di Games Workshop).

Lo sviluppatore però non ha potuto godere di budget elevati nella creazione dei propri giochi. A parlarne è stato il fondatore e CEO Oleg Shpilchevskiy, che ha raccontato un po’ la storia dietro il team di Owlcat Games da quando il team era composto da sole 30 persone fino alle circa 500 di oggi.

In particolare ha spiegato di come sono generalmente classificati i giochi, tra Indie, Doppia A, e Tripla A. Definendo ad ampi tratti queste categorie. Gli Indie sono generalmente sviluppati con budget inferiori ai 5 milioni di dollari. I Doppia A, in genere hanno a disposizione fino a 40-50 milioni di dollari. Infine i Tripla A che hanno budget di oltre 50 milioni di dollari, e in alcuni casi sono centinaia di milioni.

Questo è proprio il caso di Baldur’s Gate 3, con Larian Studios che a detta di Shpilchevskiy ha avuto a disposizione ben 200 milioni di dollari per lo sviluppo. Invece nel suo caso ha sempre avuto a disposizione budget piuttosto ridotti, da Doppia A al massimo. E per questo motivo la scala di produzione è decisamente inferiore.

Baldur’s Gate 3: un fenomeno che ha cambiato il settore

Baldur’s Gate 3 è la chiusura del cerchio iniziato in un certo senso proprio da Larian Studios nel 2014. Infatti il ritorno in auge dei CRPG è iniziato proprio con Divinity Original Sin nella prima metà del 2014, seguito da Wasteland 2 di InXile. Sono poi seguiti Pillars of Eternity (2015) e Tyranny (2016) di Obsidian Entertainment, Divinity Original Sin 2 (2017), Pathfinder: Kingmaker (2018), Pillars of Eternity 2 (2018), Pathfinder: Wrath of the Righteous (2019), Wasteland 3 (2020), Baldur’s Gate 3 e per ultimo Warhammer 40K: Rogue Trader.

Ma quello del gioco di Larian Studios potrebbe restare un caso e un successo isolato. Questo perché lo sviluppatore svedese ha avuto a sua disposizione una licenza estremamente forte e conosciuta, unitamente a un budget fuori scala per questo genere di giochi.

I CRPG restano ancora un genere piuttosto di nicchia, con sviluppatori e publisher che non possono permettersi di rischiare con produzioni enormi secondo Shpilchevskiy. Baldur’s Gate 3 ha rappresentato una pietra miliare per il genere, ma la stessa Larian Studios ha già fatto sapere che non ci saranno espansioni, né un Baldur’s Gate 4 nell’immediato futuro.

Fonte: Game World ObserverPilim Trem Podcast