Se penso al termine “FPS Arena” la prima sensazione che mi pervade è sicuramente la nostalgia. Nostalgia per titoli come Unreal, Counterstrike 1.6, Quake. Pionieri videoludici di un passato ormai troppo remoto per essere ricordato dalla stragrande maggioranza delle nuove generazioni, che mi lasciano in bocca quell’amaro che solo chi è cresciuto a suon di Dust_3 e DM-Phobos può comprendere appieno, mostrandomi flash (no, non ve lo do il nome del mio spacciatore) di quello che poteva essere, e di quello che realmente è stato. Con la comparsa di marchi come Battlefield o Call of Duty le componenti più “old school” dell’ambiente FPS sembravano essere andate perse (purtroppo) quasi completamente… quasi, ma non del tutto a quanto pare, come scoprirete fra poco.
Circa un anno fa Blizzard Entertainment annunciò Overwatch, un nuovo sparatutto in prima persona che profumava delle glorie del passato tanto care a noi veterani, senza però tralasciare l’innovazione.
Sì, sì, lo so che è ancora in Closed Beta e che molti di voi non hanno ricevuto l’accesso ai server, e infatti oggi non sono qui a raccontarvi dell’ultima meraviglia di mamma Blizzy, ma bensì di un titolo molto simile per diversi aspetti, che potrebbe permettervi di dimenticare, almeno per qualche mese, la vostra sfortuna. Sto parlando di Paladins: Champions of the Realm.
Sviluppato da Hi-Rez Studios (il nome Smite vi dice nulla?), Paladins è un FPS Arena ibrido che, seppur rifacendosi ai classici del genere, riesce a portare una ventata di novità in un ambiente che sembrava ormai saturo.
Scaricato il launcher dal sito www.paladins.com e proceduto con l’installazione, sarà possibile seguire un tutorial che ci guiderà passo passo alla scoperta di molti degli aspetti caratteristici di questo prodotto, primo fra tutti le modalità di gioco, che spazieranno dal classico King of the Hill, al Payload, al Survival, fino ad arrivare al Capture and Siege, una via di mezzo tra i primi due. Starà a noi decidere, attraverso un’apposita votazione che si renderà disponibile prima dell’inizio del match, quale modalità giocare tra le quattro che ci verranno proposte.
Saremo chiamati a comporre un deck, formato da cinque carte comuni a tutti gli eroi e da cinque specifiche per ognuno di questi.
Seguendo le orme di titoli come Team Fortress 2, Paladins ci dà la possibilità di utilizzare diverse tipologie di eroi, ognuno dei quali dispone di varie abilità, caratteristiche e punti di forza. Attualmente all’interno del gioco sono presenti 10 eroi, dal guerriero di prima linea, al furtivo infiltratore dotato di veleni mortali, fino ad arrivare al mech supercorazzato, tutti ben bilanciati come potenza.
Una delle meccaniche più innovative di questo gioco sta nel recupero della salute. Oltre infatti alle abilità mediche e alla presenza di eroi “curatori”, sarà possibile riguadagnare gli HP persi semplicemente rimanendo fuori dal combattimento per un determinato periodo di tempo; lasso di tempo che può essere influenzato dalle carte che si è deciso di portare in battaglia. Come? Mi sono dimenticato di parlarvi delle carte? Che sbadato, correggiamo subito!
Paladins porta all’interno del mondo Sparatutto un’altra grande innovazione, che lo rende a tutti gli effetti, come precedentemente scritto, un FPS ibrido.
Sto parlando del sistema di personalizzazione e di evoluzione del nostro personaggio. All’interno del gioco sono presenti circa 150 carte collezionabili, divise in cinque categorie di rarità diverse, ognuna delle quali rappresenta un Power Up passivo che potremo portare con noi all’inizio del match. Saremo infatti chiamati a comporre un deck, formato da cinque carte comuni a tutti gli eroi e da cinque specifiche per ognuno di questi, che ci accompagnerà nel corso della partita.
Durante il match il nostro personaggio otterrà punti esperienza che ci permetteranno di potenziare una delle cinque abilità passive di classe rappresentate dalle carte, fino a un massimo di quattro volte per ognuna di queste. Non basterà quindi “saper sparare dritto” per vincere, ma dovremo anche essere in grado di effettuare scelte ponderate sull’evoluzione del nostro eroe durante lo scontro, magari sacrificando qualche danno aggiuntivo a beneficio del benessere della nostra squadra.
Una delle meccaniche più innovative di questo gioco sta nel recupero della salute.
Potremo ottenere carte aggiuntive tramite le casse fornite alla fine di ogni partita, oppure acquistandole dallo shop attraverso le monete, anche queste guadagnate al termine di ogni battaglia. Un altro metodo è quello di acquistarle con i cristalli, ottenibili tramite l’esborso di soldi reali.
Potremo inoltre craftare le carte mancanti del nostro album utilizzando i Crafting Points che ci verranno assegnati quando “sbusteremo” un doppione.
Il focus di questo titolo sta chiaramente nella modalità multigiocatore ma, per poter apprendere appieno tutte le meccaniche, o per poterci allenare all’uso delle tante skills a disposizione dei nostri eroi, all’interno del gioco è presente anche la modalità Allenamento, che ci permetterà di combattere contro avversari gestiti da una Intelligenza Artificiale di buona fattura.
Sotto l’aspetto tecnico Paladins è inattaccabile. Non ho infatti riscontrato alcun tipo di problema o bug, sia grafico che di stabilità durante tutto il tempo speso a fraggare allegramente chiunque mi capitasse sotto tiro, e anche i server di gioco risultano molto molto stabili. L’unico aspetto di questo titolo che potrebbe a conti fatti far storcere un po’ il naso a qualcuno fra di voi è la grafica, troppo cartoonesca per chi non ama questo genere, ma che a me ha lasciato piacevolmente sorpreso.
Paladins è tutt’ora in Closed Beta e non è attualmente disponibile una data d’uscita ufficiale, ma acquistando il Founder Pack del costo di 19 euro e 99 centesimi sarà possibile prendere subito parte agli scontri.ì
Tirando le somme, Paladins si rivela un gioco di tutto rispetto, adatto tanto ai veterani quanto ai neofiti del mondo FPS e in grado d’inserire svariate novità, senza risultare troppo macchinoso.