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PaRappa The Rapper Remastered – Recensione

parappa the rapper

1 Devi avere fiducia

“Devi avere fiducia”. È il motto di PaRappa, certo, ma potrebbe benissimo diventare il nostro, dopo aver visto dove Sony sta andando a parare. I suoi studios sono perennemente impegnati a sfornare giochi nuovi – Horizon: Zero Dawn, Uncharted: The Lost Legacy, The Last of Us 2, Detroit: Become Human e il reboot di God of War sono solo i primi esempi che ci vengono in mente – ma non riesce mai a voltare completamente le spalle al passato. Per qualcuno è un metodo come un altro per mungere vecchie glorie e fare vendite facili, per qualcun altro un semplice segno di rispetto verso i capolavori dei tempi che furono.

Dal nostro canto, ci troviamo esattamente nel mezzo. Così come godiamo appieno dei nuovi titoli, apprezziamo alla stessa maniera le riproposizioni di quelli più vecchiotti. Le apprezziamo doppiamente, inoltre, se in passato non abbiamo mai avuto modo di metterci su le mani. C’è il ritorno dell’originale trilogia di Crash tra pochissimi mesi e, tra una rimasterizzazione e l’altra, ecco spuntare anche lui, quel tenero cagnolino che si fa strada rappando tra i problemi della vita adolescenziale. Cagnolino che, purtroppo, è un po’ finito nel dimenticatoio.

Ha letteralmente creato un genere – o, quantomeno, ha aiutato a sdoganarlo – e nonostante ciò l’ultima volta che l’abbiamo visto è stata svariati anni fa. Veri e propri seguiti non arrivano da secoli, si è sempre limitato a fugaci apparizioni sotto forma di porting o comparsate in giochi altrui. Ora, in occasione del suo ventesimo anniversario, sbarca anche su PlayStation 4, forte di una veste completamente rinnovata e qualche piccolo asso nella manica. Molto piccolo, purtroppo.

2 Bellezza

Siamo di fronte a una Remastered, quindi mettiamo subito in chiaro ciò che è più importante: il lavoro di lifting, seppur con alti e bassi, è andato a buon fine. Magari è difficile notare sostanziali differenze, a memoria così fredda, ma i miglioramenti sono grossi e chiari come la luce del sole. La pulizia grafica è incredibile, mentre l’aumento della risoluzione nativa – fino a 4K, su PS4 Pro – aiuta a ritagliare ancora meglio i contorni di quelle leggendarie figure di cartone, donando loro nuova vita e trasformando il tutto in uno spettacolo coloratissimo e fluidissimo. Possiamo davvero dirlo: 20 anni e non sentirli.

lo stesso lavoro non è stato fatto sulle sequenze d’intermezzo, rimaste praticamente invariate rispetto a quelle originali.

Il risvolto della medaglia è che, purtroppo, lo stesso lavoro non è stato fatto sulle sequenze d’intermezzo, rimaste praticamente invariate rispetto a quelle originali. Ironicamente, da un lato ci aiuta anche a notare meglio lo stacco tra gioco originale e rimasterizzato; dall’altro, invece, è semplicemente inammissibile ritrovarsi di fronte a qualcosa di così grezzo, nel 2017, soprattutto se si sta parlando di una versione rivisitata e quindi, teoricamente, corretta. Nel prezzo del biglietto, dopotutto, è compreso anche il lavoro di ritocco, ed è sempre un peccato trovarsi di fronte a un compitino lasciato a metà.

3 Rap Hero

Nulla da segnalare, invece, per quanto riguarda il gameplay in sé. Chi l’ha giocato al tempo si sentirà per forza di cose a casa, mentre a tutti i neofiti basterà sapere che si tratta di un rythm game piuttosto basico – ovviamente, è anche figlio del suo tempo – ma comunque accattivante. Il genere, dopotutto, non è che si sia evoluto chissà quanto dai tempi di PlayStation 1; abbiamo visto Rock Band inserire nuovi strumenti, Guitar Hero evolversi fino ad aggiungere una seconda corda alla chitarra di plastica, ma bene o male lo scopo è rimasto sempre il medesimo. Aguzzare la vista, aspettare che un tasto si sovrapponga alla corrispettiva sagoma e pigiarlo al momento giusto. PaRappa the Rapper è questo e – fortunatamente, per alcuni – null’altro.

Ci si lancia in sei differenti stage di difficoltà crescente, ci si appoggia al rap del maestro di turno e si cerca di emularlo col miglior tempismo possibile. “Tempismo” è la parola chiave, qui, molto più che in molti titoli concorrenti. I giochi musicali più recenti, infatti, risultano infinitamente più permissivi di quanto lo era al tempo PaRappa, e questa Remastered non ha certo cambiato il trend.

“Tempismo” è la parola chiave, qui, molto più che in molti titoli concorrenti.

Potrete azzeccare il tasto giusto, ma cannate il tempismo di un solo decimo di secondo e, statene certi, ve ne accorgerete. Ve ne accorgerete non solo perché il punteggio inizierà a calare, nonostante siate ancora convinti di sfiorare la perfezione, ma anche perché – all’orecchio – le conseguenze ci sono tutte. Ogni tasto corrisponde a una rima o a una parola: andate fuori beat e a pagarne le conseguenze sarà il flow della canzone, che seguirà il ritmo dei vostri input in base a una precisione millimetrica, nel bene o nel male.

Sarà quindi normale che anche i giocatori più navigati, soprattutto nelle prime fasi, si ritrovino a sbattere la testa contro una linea di difficoltà davvero ripida. Se vi impantanerete a ripetere mille volte anche il livello introduttivo, niente paura: è capitato anche a noi.

La difficoltà relativamente alta va anche un po’ a mettere una pezza su un fattore longevità piuttosto problematico. I fan di vecchia data lo ricorderanno sicuramente: come abbiamo specificato anche prima, parliamo di sei episodi da un paio di minuti l’uno. Non ci vuole certo un genio della matematica per capire che, mediamente, basti meno di mezz’ora per portare a termine il gioco intero.

Certo, c’è la possibilità di ripetere le canzoni già completate per battere i precedenti record, o di sbloccare qualche chicca segreta dopo aver rappato al massimo delle proprie capacità in ogni livello disponibile, ma l’intera rigiocabilità si ferma lì.

Ciò che era accettabile su console di vecchia generazione, purtroppo, oggi funziona molto meno, e non bastano certo le due o tre novità inserite a risollevare un prodotto che – letteralmente – finisce per mostrare tutte le sue carte in una singola sessione di gioco. Non è certo colpa del titolo in sé – che, ripetiamo, è stato resuscitato da un’altra era videoludica – né del prezzo di vendita – contenuto ma non troppo – ma più degli sviluppatori che non hanno approfittato dell’occasione per rimpinguare il pacchetto e renderlo un pelo più appetibile a fan e non.

Le varianti delle canzoni giocabili risultano troppo poco ispirate per fungere da vero e proprio palliativo e, alla fine, è facile che ci si ritrovi a godere dei (fantastici, per carità) pezzi del gioco per un paio d’ore e nulla più.

4 In conclusione

Eppure, noi vogliamo ancora crederci. Vogliamo credere che la voglia di riproporre PaRappa in questa nuova salsa nasconda un preciso desiderio di Sony di riportare in auge questo vecchio marchio dimenticato. Nonostante gli anni, il titolo si difende molto bene ancora oggi e – seppur con alti e bassi – il lavoro di rimasterizzazione è riuscito a rinvigorirlo ulteriormente. Sono innumerevoli le saghe first-party che stanno uscendo dal dimenticatoio per tornare a sollazzare i palati dei più giovani, possibile che a PaRappa spetti il destino peggiore?

La storia di PaRappa che, per conquistare il suo amato fiorellino, finisce a fare a botte (musicali) con mezza città ci ha insegnato che, per quanto dure possano essere le difficoltà, c’è sempre un barlume di speranza, anche sul fondo del tunnel più buio. E che anche i cani possono prendere la patente, ma questa è tutta un’altra storia.

Il gioco in sé è una vera e propria leggenda, fautore e precursore di un genere che, ironicamente, ha finito per proseguire senza di lui: i suoi concorrenti, però, sono riusciti a evolversi quanto basta da allontanare di un bel po’ la puzza di stantio.

Il povero PaRappa, invece, si ritrova ora a vagare nuovamente sul mercato pregno di tutti quei pregi e difetti che, 20 anni fa, lo rendevano più unico che raro, ma che oggi non gli permettono di elevarsi oltre al semplice “passatempo passeggero”. Consigliato esclusivamente a chi ama sguazzare nella nostalgia: tutti gli altri, invece, troveranno un titolo con qualche canzone accattivante e, purtroppo, poco, pochissimo altro.

PaRappa The Rapper Remastered - PlayStation Experience 2016 Trailer | PS4

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
6.5
parappa-the-rapper-remastered-recensione<b>PRO</b><br> Canzoni ancora oggi orecchiabilissime <br> Stile unico e grafica ancor più pulita che in passato <br> <b>CONTRO</b><br> Lavoro di rimasterizzazione solo parziale <br> Longevità e rigiocabilità ai minimi storici

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